F1 | Pagelle GP Austria, Leclerc e Norris da applausi: Hamilton pasticcione
I voti ai protagonisti del Gran Premio d'Austria 2020
Il Gran Premio d’Austria ci ha regalato una marea di sorprese, tipico della prima gara stagionale. Cominciamo da Valtteri Bottas, vincitore indiscusso della gara e sempre in forma a inizio campionato: evidentemente è bravissimo ad approcciare al meglio l’inizio di stagione. Leclerc e Norris si trasformano in Superman e fanno il massimo con il mezzo a disposizione, specialmente il monegasco, in difficoltà per tutto il weekend con una SF1000 ai limiti dell’imbarazzo. Dall’altra parte abbiamo le difficoltà di Vettel, Hamilton (seppur diverse) e della Red Bull, con un clamoroso doppio zero (e ritiro) inaspettato per motivi di affidabilità, cruciale in questa stagione così strana. Di seguito i voti ai protagonisti.
Valtteri Bottas, voto 10 – Il finlandese della Mercedes conferma il feeling particolare con il tracciato di Zeltweg. Prestazione eccellente e bravo sia a tenere dietro l’agguerrito compagno di squadra che a gestire la pressione ricevuta dal box per l’ossessiva gestione delle temperature della W11. Ancora una volta parte benissimo, sembra anche più a suo agio rispetto agli anni scorsi. Correre di nuovo in Austria nel prossimo weekend potrebbe metterlo nella condizione di dare ulteriore fastidio a Hamilton, Verstappen e tutti coloro che vogliono giocarsi questo mondiale.
Charles Leclerc, 10 – Qua di mondiale non se ne dovrebbe parlare, ma la prestazione assurda tirata fuori dal monegasco ci fa mangiare un po’ le mani: figuriamoci con una vettura più prestazionale cosa potrebbe fare il buon Charles, esaltato probabilmente dalle difficoltà di una macchina che definire “inguidabile” potrebbe anche sembrare un complimento. E’ stato nel suo per tre quarti e oltre di gara, ma appena ha assaporato l’occasione di poter fare qualcosa di importante, si è attivato e ha raggiunto più del massimo possibile. Splendido.
Lando Norris, 10 – A proposito di splendore: il terzo posto del britannico è in linea con tutto il suo weekend. Dopo una grandissima qualifica, deve cedere il passo alle due Red Bull in gara, ma la debacle clamorosa di Verstappen e Albon gli spalanca le porte del podio, gentilmente offertogli da Hamilton. Lando non si fa pregare e nell’ultimo giro tira fuori una prestazione di altissimo livello, che gli valgono il terzo posto e il tempo più veloce in gara. Meglio di così non poteva iniziare la stagione della conferma!
Lewis Hamilton, 6.5 – Un po’ pasticcione, non propriamente a suo agio in Austria come al solito e abbastanza distratto. Sin dall’irregolarità in qualifica, poi resa ufficiale soltanto mezz’ora prima della partenza (assurdo, voto 2 agli steward), Lewis non è parso in grandissima forma, e i problemi della Mercedes avuti in gara lo hanno un po’ frenato nell’inseguimento del compagno di squadra, anche lui nelle sue stesse condizioni. L’incidente con Albon è un peccato, sia per la sorte toccata nuovamente al thailandese che per la penalità a lui inflittagli, forse esagerata, visto che per chi scrive si poteva tranquillamente lasciar correre, ma tant’è: Lewis non ha fatto una piega, ha accettato il quarto posto e basta, senza polemiche. Anche 12 punti possono essere importanti, ma la lotta per il titolo mondiale non si apre certo nel migliore dei modi per il sei volte iridato.
Carlos Sainz, 7 – Probabilmente gli rode un po’ visto il podio conquistato da Norris, ma la quinta posizione non è certamente da buttare. Prova a dar fastidio a Leclerc per quasi tutta la durata della gara, senza riuscire però nell’intento di passarlo. E’ coinvolto nel contatto con Vettel, forse la sua manovra è stata un po’ troppo impulsiva, ma non è certamente colpa sua se il tedesco si è girato in curva 3. 10 punti importanti da mettere in saccoccia.
Sergio Perez, 6.5 – Dopo le prestazioni esaltanti di venerdì, la Racing Point (voto 7) si è parecchio sciolta come neve al sole, anche se il sesto posto non è certamente da buttare, ma se consideriamo la debacle della Red Bull, non è poi così tanto esaltante come performance. Bravo lui, come sempre, a gestire il meglio possibile le situazioni, anche se la strategia di equipaggiarlo con le medie non è stata la più soddisfacente visto il crollo prestazionale nel finale.
Pierre Gasly, 7 – Approfitta alla grande di tutte le lotte davanti a lui e coglie una settima posizione probabilmente insperata alla vigilia, viste le difficoltà palesate dall’AlphaTauri sin da venerdì. Un buon inizio di mondiale per lui e la Scuderia, ma ben consapevoli che per replicare questo risultato ci sia bisogno di tanto lavoro.
Esteban Ocon, 6.5 – Per essere al ritorno dopo un anno e mezzo effettivo lontano dalle corse, il francese si è ben comportato. All’inizio ha sofferto il ritmo gara imposto, probabilmente non era più abituato ad avere tanta gente attorno, ma pian piano è riuscito a trovare il passo giusto sia per restare fuori dai guai che per portare a casa punti che fanno certamente morale sia a lui che alla squadra.
Antonio Giovinazzi, 7 – Obiettivamente la gara del pugliese è andata ben oltre le aspettative. L’Alfa Romeo (voto 4) è sembrata l’auto peggiore del lotto, probabilmente a pari merito con Williams e Haas. La strategia del muretto box è stata totalmente penalizzante per Antonio, che però è riuscito a mantenere calma e sangue freddo, ha passato senza troppe difficoltà Vettel nel finale e si è assicurato due punti importantissimi in chiave mondiale.
Sebastian Vettel, 5 – Non è mai stato a suo agio con la vettura in questo weekend, inutile nasconderlo, basti vedere i suoi on board e i video che girano sui social (grazie ad Alex Brunetti), quando con gomme medie nuove, dopo pochi giri, a fatica riusciva a curvare. Questa però non può essere una giustificazione per il campione tedesco: innegabili le difficoltà di una SF1000 (voto 3) decisamente poco competitiva, ma l’errore in curva 3 nel tentativo di sorpassare/evitare Carlos Sainz è sotto gli occhi di tutti. Dispiace, perché dopo tutto quello che è stato detto in questi mesi/settimane/giorni c’era bisogno di una prestazione più convincente, magari non proprio al livello di Leclerc, ma quantomeno da quelle parti. Sfiduciato.
Nicholas Latifi, 6.5 – Di fatto ha completato la gara in ultima posizione, ma essendo l’esordio, dopo il botto nelle prove libere tra le altre cose, con una vettura sì in crescita ma ancora in difficoltà, tutto sommato, possiamo essere contenti della sua prestazione.
RITIRATI
Max Verstappen, 6.5 – Obiettivamente non ce la sentiamo di dargli di più: tanti proclami sono stati fatti in questi mesi, più dalla Red Bull (voto 5) che da lui, ma il ritiro dopo appena undici giri ci impone un voto che probabilmente sarebbe potuto essere più alto con l’andare della gara. Dispiace per come sia prematuramente finita la sua corsa, siamo certi che farà di tutto per riscattarsi al meglio.
Alexander Albon, 7 – Dopo una buona parte di gara in sordina, sfrutta l’ennesima Safety Car per montare le soft, superare Perez con gomme medie finite e puntare alle due Mercedes. Su Hamilton compie un sorpasso quasi capolavoro. Il problema sta proprio lì, nel “quasi”, perché forse avrebbe potuto anche lui gestirla meglio. Partendo dal presupposto che chi scrive crede che la penalità del britannico sia eccessiva, per non dire inventata, il buon Albon, potenzialmente, ha buttato via una vittoria molto probabile. Il voto comunque alto è meritato per quanto fatto vedere in pista.
Lance Stroll, 5.5 – Ha preso paga da Perez per tutto il weekend. Si ritira per un problema tecnico al motore Mercedes.
Daniel Ricciardo, 6 – Di stima.
George Russell, 6.5 – Idem con patate.
Romain Grosjean, 4 – Beh che dire: il francese tra un testacoda autonomo, un passo gara praticamente inesistente (voto 3 alla Haas) e freni distrutti dopo appena una sessione di prove libere. Stop. Ci fermiamo qua.
Kevin Magnussen, 6 – Fuori per un problema meccanico. Obiettivamente non poteva fare di più.
Kimi Raikkonen, 6.5 – Sfortunato, perché era lì per conquistare qualche punto, ma il pericolosissimo problema all’anteriore destra lo ha messo fuori gioco prematuramente. Sul passo gara sia lui che Giovinazzi hanno messo una pezza alle lacune di una vettura che è sembrata ancora molto indietro rispetto alla concorrenza.
Daniil Kvyat, 6.5 – Anche lui molto sfortunato per l’esplosione della posteriore sinistra, probabilmente a causa di qualche detrito, mentre si trovava nella lotta con Vettel per la zona punti. Peccato.
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