F1 | Le pagelle scorrette del GP di Abu Dhabi

Incantano Verstappen e Leclerc, Perez delude, Binotto ma l'obiettivo qual era?

F1 | Le pagelle scorrette del GP di Abu Dhabi

Max Verstappen 10 e lode Ennesima passerella autoritaria in un campionato che ha somigliato più ad un monologo che ad un dialogo con i colleghi. E fa 15 su 22, portandosi a casa il 68% dei GP stagionali. Urca. E stavolta recita anche la parte del team player, con tanto di scia (diciamo…) in qualifica e suggerimenti preziosi in gara. Diavolo travestito da angioletto, è la sua era.

Charles Leclerc 10 Il predestinato vice-vince, nel senso che è secondo al traguardo e quindi in campionato, e il suo GP è un capolavoro di guida e di tenacia. Tratta le gomme con i guanti, come solo i più grandi sanno fare, rischia per restare in pista e ha ragione, gli servirebbe solo una macchina competitiva per vincere e non per giocarsi la piazza d’onore.

Sebastian Vettel 9 Spogliamo il giudizio dai fiumi di retorica, il voto è per come guida. Come un giovanotto determinato, coraggioso, talentuoso. Dallo slalom in qualifica tra auto ferme, alla gestione delle gomme nella tattica suicida della Aston, alla rimonta fino ai punti. Immenso. Lascia da fuoriclasse, qual è.

Sergio Perez 5 Terzo in pista e in classifica iridata con la RB18 siluro…ma poi già dopo pochi giri perdeva terreno su Leclerc, la sua stagione è la controprova dell’importanza maiuscola del manico in F1. Lui ne ha, ma non come quelli baciati dal talento innato.

Carlos Sainz 7 Gara solida, porta buoni punti al team, corre in modo concreto. Soprattutto non disturba Leclerc, che è un po’ quello che dovrebbe fare sempre. E dai.

George Russell 6 Dallo splendore paulista alla mediocre prova ad Abu Dhabi, dove non è mai protagonista.

Lewis Hamilton 6,5 Ci prova in tutti i modi a lasciare un segno, e invece è la Mercedes a lasciare lui in panne, senza marce.

Lando Norris 7 Fortissimo, primo degli altri in classifica, davanti ai due della Alpine, nonostante una McLaren a tratti imbarazzante e un compagno di squadra non pervenuto.

Lance Stroll 6,5 E’ il re delle strategie, nel senso che quelle buone della Aston Martin sono tutte riservate a lui…

Fernando Alonso 7,5 Mai domo e sempre in grande forma, è uno che ha sempre inseguito qualcosa di indecifrabile in carriera. Adesso insegue l’affidabilità in Aston, dopo l’ennesimo ritiro con la sua ex amata “Renault”.

Guanyu Zhou 6,5 Voto di incoraggiamento perché dà quasi l’idea di impegnarsi, a differenza di Valtteri Bottas (4) che di fatto non è mai sceso in pista.

Alex Albon 6 Lotta a centro gruppo con un catorcio, anche questa è classe, davvero.

Mick Schumacher 6,5 Vuole spaccare tutto ma soprattutto arrivare davanti a Magnussen (5) e ci riesce. Poi fa le ciambelle per salutare e questa insopportabile Haas gli vieta anche quelle.

Ferrari 6 Era da tanto che non riusciva a portare a raggiungere un obiettivo, anche se il secondo posto Piloti è poco più di un contentino. Ma almeno è sembrata viva. E’ difficile pensarla in lotta per il mondiale nel 2023 contro questo Verstappen.

Aston Martin 4 Se non avessero completamente sbagliato strategia con Seb forse potevano festeggiare il sesto posto Costruttori; invece a pari punti con l’Alfa sono gli svizzeri a far festa per un quinto posto (Bottas, a Imola) come miglio risultato.

Mattia Binotto 3 Come gli obiettivi del mondiale fluttuanti, variabili e incerti: dapprima era vincere il titolo, poi era un generico ritorno alla competitività, infine il passo avanti rispetto al 2021 era arrivare secondi. Ma alla fine l’obiettivo della Ferrari qual era? Voi l’avete capito?

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