F1 | La Ferrari riparte da Spa: nuovo ibrido, solidità, e basta regali alla Red Bull

Il nuovo ibrido e l'obiettivo di dimostrare che il parziale di 9 a 4 a favore della Red Bull non è veritiero

F1 | La Ferrari riparte da Spa: nuovo ibrido, solidità, e basta regali alla Red Bull

Spa come salus per aquam, la voglia di farsi accarezzare dalle meravigliose curve delle Ardenne proprio come farebbe l’acqua termale del luogo. Alla Ferrari la pausa estiva è servita verosimilmente più che ad altre squadre; per ricaricarsi, per lasciarsi alle spalle gli errori e gli orrori (di guida, di squadra, strategici) di Francia e Austria, per dimenticarsi della delusione delle ultime gare.

E guardare quella classifica, che recita distacchi siderali dalla Red Bull in entrambi i campionati, che dice nove vittorie bibitare contro le sole quattro della Rossa, è un colpo al cuore che deve fungere da sprone e motivazione, per dimostrare che il parziale è ingeneroso, per esorcizzare la versione Babbo Natale di una Ferrari che ha regalato alla concorrenza Barcellona, Montecarlo, Baku, Francia e Ungheria, roba da mettersi le mani nei capelli. E i numeri di Verstappen, otto trionfi in tredici appuntamenti, indicano un dominio inflazionato, “regalato” da chi è capace siglare pole position in otto appuntamenti e poi di non concretizzare.

Per questo, per non avvilirsi oltremodo, serviva un reset. E la Rossa ha ragionato, ha pianificato una riscossa che vale per ora e per domani. Sembra ormai quasi certo che la Scuderia introdurrà in Belgio il nuovo ibrido, pagando quindi il naturale scotto della penalità in griglia (cinque posizioni), ma potendo anche decidere di montare motori termici freschi, con ulteriore penalità di cinque posizioni. Sarebbe comunque un modo per correre all’attacco e in rimonta a Spa di domenica, e avere un motore nuovo di zecca e più performante in Olanda e soprattutto a Monza, un appuntamento da non mancare.

Maranello pensa al 2022, con l’obiettivo di vincere quanti più GP possibili, per dimostrare la propria forza, e pensa al domani, omologando il nuovo sistema ibrido prima che le power unit vengano congelate fino al 2025. E’ l’ultimo sviluppo consentito per un motore già cresciuto tantissimo (e anche per questo ha fatto qualche capriccio durante la stagione), con l’obiettivo di avere la miglior power unit nei prossimi anni.

Belgio, Olanda e Italia, è il trittico che serve alla Ferrari per rilanciarsi, in immagine e risultati, per archiviare gli alti e bassi di un mondiale che sembra gettato alle ortiche per i troppi errori, per correre leggera, divertendosi, ed essere veloce, velocissima. La squadra di Binotto in questi anni ha sempre lavorato passo dopo passo, e tutti i progressi e le vittorie di oggi servono comunque ad un gruppo che non potrà più sbagliare nel 2023.

Ma il mondiale, questo mondiale, è ancora lungo. La stessa Red Bull dovrà scegliere quando andare in penalità, e chissà che non decidano anche loro di farlo a Spa. La Rossa, almeno per quanto riguarda la performance pura, dagli sviluppi di Silverstone in poi è apparsa sempre superiore. Tutt’è smetterla di fare regali e regalini ai rivali. Magari già questa settimana, facendosi cullare dai saliscendi delle Ardenne come nel 2019, in occasione della prima vittoria in carriera di Charles Leclerc. Che sia di buon auspicio, per vedere dal Belgio in poi una nuova Ferrari, non solo nel motore, ma anche nell’affidabilità e nella solidità complessiva.

Antonino Rendina


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