F1 | GP Austria, le curiosità di Brembo sul “replay” della gara al Red Bull Ring
Squadre e piloti resteranno in Austria per un altro Gran Premio al Red Bull Ring
Così come nel 2020, anche quest’anno la Formula 1 disputa due GP consecutivi al Red Bull Ring. Secondo i tecnici Brembo il tracciato austriaco rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da uno a cinque si è meritato un indice di difficoltà di tre, identico alle piste di Imola e Monaco.
Questa pista è invece altamente impegnativa per le MotoGP: il suo indice di difficoltà è cinque, sempre adottando la medesima scala. Avendo come punto di contatto con l’asfalto solo due ruote, infatti, l’impiego dei freni per le moto risulta totalmente differente, per non parlare degli spazi di frenata.
Diciassette secondi in meno della MotoGP
Così come per la MotoGP, anche le monoposto utilizzano i freni in sette delle dieci curve. In quattro di queste però gli spazi di frenata sono inferiori ai 75 metri, una distanza che alle moto serve a perdere all’incirca una cinquantina di km/h. Il gap si fa più ampio quando le decelerazioni sono più intense, come alle curve una, tre e quattro: 141 metri massimo per le F.1, oltre un centinaio di metri in più per le moto.
Ne conseguono tempi di frenata totalmente differenti: in un giro i freni delle F.1 sono attivi per dieci secondi, a fronte dei 27 secondi delle MotoGP, complici tre frenate per le moto da oltre quattro secondi l’una. Decisamente agli antipodi anche le decelerazioni sperimentate dai piloti: un valore massimo di 1,5 g per le moto contro punte di oltre 5 g per le Formula 1.
In 141 metri un balzo di 220 km/h
Delle sette frenate del GP Austria, tre sono considerate altamente impegnative per i freni, nessuna è di media difficoltà e le restanti quattro sono light.
La frenata che richiede più spazio è quella alla curva 4 perché le monoposto percorrono 141 metri per rallentare da 342 km/h a 122 km/h. Per completare l’operazione i piloti hanno bisogno di due secondi e 57 centesimi, la metà dei motociclisti, durante i quali esercitano un carico di 173 kg e subiscono una decelerazione di 5,2 g.
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