F1 | Ferrari, Sainz e la F1-75: “Ho cambiato stile, gli aggiornamenti mi hanno aiutato”

Lo spagnolo ha confessato di aver dovuto cambiare il suo stile di guida

F1 | Ferrari, Sainz e la F1-75: “Ho cambiato stile, gli aggiornamenti mi hanno aiutato”

Frustrazione, tanta, ad inizio stagione per il ferrarista Carlos Sainz, che proprio non si spiegava la forbice prestazionale rispetto al compagno Charles Leclerc. Lo spagnolo, dopo un ottimo 2021, ha sofferto non poco ad inizio stagione con l’auto di nuova generazione, questa F1-75 che gli è risultata indigesta, non congeniale al suo stile di guida, e che però resterà nei suoi ricordi, perché è l’auto della prima vittoria in massima categoria.

In una lunga intervista concessa al noto giornalista Roberto Chinchero, per Motorsport.com, Sainz ha ammesso di non aver mai trovato quel feeling istintivo con l’attuale monoposto, quel genere di sensazioni che consentono ai piloti di andare subito forte in scioltezza, con naturalezza. La F1-75, insomma, è una monoposto che non si sposa con lo stile di guida di Carlos, il quale ha dovuto lavorare di assetto e con pazienza per alzare il proprio livello. Lo spagnolo ha spiegato di aver dovuto cambiare stile di pilotaggio, venendo pian piano fuori dalle difficoltà.

La Ferrari, ammette, gli è sempre stata vicina, consapevole delle sue qualità, mai messe in dubbio da nessuno all’interno del team. E dal GP del Canada è arrivata una piccola svolta, complici anche alcuni aggiornamenti tecnici che lo hanno evidentemente aiutato.

“Ho dovuto cambiare completamente il mio stile di guida, passando a un modo di guidare per me molto innaturale e… renderlo naturale, un passaggio che richiede molto tempo. Ho provato anche soluzioni di setup che inizialmente sembravano andare nella direzione sbagliata per poi successivamente scoprire che sbagliate non erano, ed il tutto nei weekend di gara, visto che non ci sono più test – le parole di Sainz come si leggono nell’intervista su Motorsport.com – In qualche fine settimana sono andato fuori strada con l’assetto, compromettendo il bilancio di tappa, e tutto ciò ha accumulato frustrazione. Poi è arrivato il Gran Premio del Canada, e da quel momento ho trovato la mia strada. La squadra ovviamente mi ha ascoltato, ed è sempre stata cosciente di quali fossero le mie difficoltà. Ma siamo in un’era di budget cap, ed in più queste monoposto non offrono molti margini di manovra in termini di setup. Solo a stagione avanzata è stato possibile avere un paio di novità tecniche che mi hanno davvero aiutato a trovare più performance. Se ripenso al weekend di Barcellona, che è stato il mio punto più basso in termini di velocità sia in qualifica che gara, la mia guida è completamente cambiata, ho costantemente cercato quella sensazione di fiducia che deve darti una macchina per poterti permettere di estrarne il massimo”.

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