F1 | Ferrari, Arrivabene: “La squadra ha combattuto fino alla fine”

Il team principal della Ferrari analizza la stagione 2018 della Rossa

F1 | Ferrari, Arrivabene: “La squadra ha combattuto fino alla fine”

Il 2018 della Scuderia Ferrari è stato pieno di alti e bassi, momenti di grande soddisfazione ma anche situazioni in cui il team italiano si è dovuto scontrare con prestazioni che non sono state all’altezza delle ambizioni e con vicende che hanno toccato da vicino il cuore della Rossa di Maranello.

C’è tanto da imparare da questa stagione e tanto da portare con sé in vista del prossimo anno, quando la Ferrari rilancerà la sfida alla Mercedes per riportare entrambi i titoli mondiali in Italia. Sarà anche il primo anno in Rosso di Charles Leclerc, il giovane pilota cresciuto nelle file della Ferrari Driver Academy e che andrà a sostituire Kimi Raikkonen, il campione del mondo finlandese tornato alle sue origini in Sauber.

Prima di spostarsi definitivamente sul 2019, però, Maurizio Arrivabene ha ripercorso il 2018 della Ferrari, tracciando un bilancio della stagione e analizzando i vari aspetti che hanno tenuto banco quest’anno, sottolineando l’impegno di tutto lo staff in uno dei campionati più lunghi della storia di questo sport e come non abbia mai smesso di crederci fino alla fine: “Noi ci abbiamo creduto fino alla penultima gara, fino a quando abbiamo visto la bandiera a scacchi e lì ci siamo resi conto che anche il campionato costruttori era andato” – ha commentato il team principal della Rossa ai microfoni di Sky -. “Ma tutta la squadra si è impegnata fino all’ultimo. Quest’anno l’abbiamo persa in finale, ad un gran premio dalla fine per quanto riguarda i costruttori. La squadra, i tecnici, la squadra a casa, i meccanici in pista, hanno tutti spinto fino a quando hanno potuto. Ci sono state 21 gare quest’anno, con alti e bassi, sono arrivati tutti e quanti esausti, ma non c’è nessuna persona, né qui in pista né a casa, che non ha dato tutto”.

A condizionare la stagione della Ferrari indubbiamente sono stati gli episodi e gli sviluppi mancati nella seconda parte del campionato, i quali hanno minato pesantemente la corsa al titolo della squadra italiana. Arrivabene ha cercato di analizzare cosa non abbia funzionato in questa stagione e cosa manchi per fare il prossimo anno, mettendosi nei panni di un tifoso: “Non ce l’hanno fatta nemmeno questa volta. Questo è quello che penserei onestamente da fuori se fossi un tifoso, poi quando sei qua e vedi l’altra faccia della medaglia, ti rendi conto che le cose non sono così semplici come sembrano, gli episodi a volte possono cambiare una stagione intera” ha detto il manager bresciano.

“Ci sono stati degli errori e delle modifiche che dovevano funzionare che non hanno funzionato, ci sono una serie di fattori che nel momento in cui te la giochi in finale, deve andare tutto perfetto, non ti puoi permettere di sbagliare niente perché hai degli avversari che non ti perdonano niente. Devi essere meglio di loro. Quindi è vero, è stata la miglior stagione dal 2008, ma se arrivi secondo non ti serve a niente. Anche se lo faccio vedere poco, dà fastidio perdere a me, agli ingegneri, ai meccanici, ai ragazzi a squadra e a tutta la squadra, perché se lavori in Ferrari hai una passione che non è seconda a quella dei nostri tifosi. Detto questo, dobbiamo avere un pochino più di veleno e di cattiveria, ma soprattutto l’abitudine a vincere, ovvero il fatto che tu faccia una pole o una prima fila con entrambi i piloti, non deve diventare un fatto eccezionale, deve essere semplicemente il frutto di quello che hai fatto, deve essere l’abitudine a vincere ma senza arroganza. Perché quando vinci e poi fai l’arrogante, non è molto carino ed indubbiamente non è nello stile Ferrari” ha poi aggiunto Arrivabene.

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