F1 | Critiche al GP di Arabia Saudita, Al Faisal: “Non abbiamo nulla da nascondere”
"Il progetto Formula 1 nasce con l'intenzione di aprire il paese anche all'estero", ha affermato
Intervistato dalla stampa britannica, Khalid Bin Sultan Al Faisal ha difeso l’ingresso in calendario dell’Arabia Saudita, sottolineando come la new entry nel prossimo mondiale 2021 meriti di occupare uno slot all’interno del prossimo campionato. Secondo Al Faisal, l’Arabia Saudita ha investito pesantemente nel turismo e nei propri usi e costumi, aspetto che di fatto porterà il mondo della Formula 1 a ritirare le tante critiche avanzate nel corso delle ultime settimane, soprattutto per quello che riguarda i diritti umani.
“Non biasimo le critiche delle ultime settimane”, ha affermato il Presidente della Federazione Automobilistica del Regno. “La gente non conosce il paese e l’immagine che c’è all’esterno porta ad affermare certe cose. Sappiamo che siamo diversi, qui abbiamo la nostra cultura, ma rispettiamo le differenze e pian piano stiamo aprendo il paese a chiunque. Non abbiamo discriminazioni e tutti possono venire, sia uomini che donne”.
“Con la Dakar è successa la stessa identica cosa”, ha proseguito. “La maggior parte della gente non era felice di venire qui. E lo stesso vale con la Formula 1. Ad esempio BMW e altre squadre non erano d’accordo a gareggiare in Arabia Saudita. Dopo aver conosciuto il posto, però, hanno cambiato idea. Direi che hanno guardato la cosa con un’altra prospettiva.
“Il progetto Formula 1 nasce con l’intenzione di aprire il paese anche all’estero. Vorrei che la gente venisse a vedere chi siamo veramente. Non abbiamo nulla da nascondere”, ha concluso.
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