F1 | Calendario 2020, Williams e Horner contro un mondiale a ventiquattro appuntamenti
"Non bisogna arrivare al punto di saturazione", ha dichiarato Christian Horner
Continua il dibattito tra le squadre sulla possibilità di espandere il calendario oltre i ventuno appuntamenti programmati per questo mondiale 2019.
Secondo quanto dichiarato da Claire Williams e da Christian Horner, infatti, Liberty Media dovrebbe valutare bene i pro e i contro di un mondiale a ventidue/ventitré appuntamenti, visto che una modifica di questo tipo costringerebbe le squadre a modificare non solo gli organigrammi in pista (bisognerebbe assumere più personale per le turnazioni.ndr), ma anche quelli in fabbrica.
Williams, proprio in tal senso, ha dato forza al suo discorso tornando sul paragone tra piccole e grandi squadre, evidenziando come un processo di questo tipo spingerebbe i piccoli garagisti verso un impegno estremamente difficoltà, soprattutto dal punto di vista economico.
“I nostri ragazzi girano il mondo ventuno volte durante la stagione ed è un lasso di tempo abbastanza ampio lontano da casa”, ha dichiarato Claire Williams. “Per le grandi squadre sarebbe più semplice far fronte a un calendario più ampio, visto che possono permettersi maggiori investimenti e quindi un’espansione più netta dello staff”.
“Per le squadre più piccole, ovviamente, questo processo sarebbe più complicato”, ha aggiunto il Team Principal della Williams. “Un calendario più lungo metterebbe troppa pressione sui nostri sistemi”.
Dello stesso avviso Christian Horner, team principale della Red Bull: “Un calendario a ventuno gare è già un grande impegno e sarebbe rischioso andare oltre. Un bel libro ha molti capitoli, ma non bisogna arrivare al punto di saturazione”.
Liberty Media, ricordiamo, ha già programmato gli ingressi del Vietnam e dell’Olanda, mentre rimangono in lista d’attesa appuntamenti come Miami, Malesia, Barcellona (rinnovo.ndr), Silverstone (rinnovo.ndr) e Arabia Saudita.
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