Arrivabene: “Quel messaggio mi ha fatto piangere”

La famiglia Schumacher scrive al boss della Ferrari dopo la vittoria a Sepang

Arrivabene: “Quel messaggio mi ha fatto piangere”

Anche i duri piangono. Lo sa bene Maurizio Arrivabene, travolto da una pioggia di emozioni nel weekend di gara malese, che ha visto trionfare il quattro volte iridato Sebastian Vettel, new entry per la stagione 2015 a Maranello ma già idolo delle folle, pronto a diventare – se non l’avesse già fatto – popolare come lo fu nei suoi anni in rosso il grandissimo Schumi.

Proprio la famiglia del pluricampione del mondo ha fatto versare qualche lacrima al boss della Rossa, inviandogli un messaggio a fine gara.
Arrivabene appartiene all’era Schumacher, anche se ai tempi non rivestiva un ruolo diretto in Ferrari, essendo egli un uomo Marlboro, ai tempi main sponsor del Cavallino.
Quando sul cellulare del team manager italiano è apparso il messaggio da parte di Sabine Kehm, manager di Schumi, che ha dichiarato di aver seguito la gara di Sepang insieme alla moglie del tedesco, Corinna, anche un uomo tutto d’un pezzo come Arrivabene ha ceduto.

“Ho cercato per tutto il tempo di rimanere freddo e impassibile”, ha raccontato l’ex Philip Morris a Sport Bild. “Ma poi quel messaggio mi ha fatto piangere”.
Forse anche la somiglianza tra il giovane Vettel e la leggenda Schumacher – rimasto coinvolto in un terribile incidente sugli sci a fine 2013, quando è stato visto per l’ultima volta in pubblico – ha riportato il manager italiano indietro nel tempo, quando i tifosi erano abituati a sentire suonare nell’aria l’inno tedesco insieme a quello italiano.

“Quando l’ho visto per la prima volta, mi sono davvero emozionato”, ha ammesso l’uomo in rosso riferendosi a Vettel, sottolineando l’impressionante similarità tra i due connazionali.
“Hanno nature differenti e diverse personalità, ma il modo in cui Sebastian si approccia al suo lavoro – immergendosi totalmente in ogni dettaglio, riuscendo a motivare la squadra e ad apportare critiche costruttive – mi ricorda molto Michael”.
“Entrambi condividono lo stesso ambiente culturale e quel perfezionismo, che hanno portato in Ferrari“, ha aggiunto.

Nina Stefenelli

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