Le Pagelle del Gran Premio di Spagna

Voti al Weekend di Barcellona

Le Pagelle del Gran Premio di Spagna

NICO ROSBERG 10

Il ritorno dello Jedi. Ecco qual è il potere dello Star Wars day. Finalmente la metamorfosi è completata, Nico è tornato. Quello che va in scena in Spagna è il ritorno in pompa magna di un pilota che temevamo ormai scomparso nell’ombra del suo compagno di squadra. Invece il tedesco dopo la lunga pausa dal Bahrain ci regala una delle sue migliori gare, si direbbe una gara alla Hamilton, ma guai a fare certi paragoni. Nico si prende di prepotenza la Pole position al Sabato pomeriggio, mentre la domenica giro dopo giro costruisce il vantaggio che gli serve per tagliare per primo in tranquillità il traguardo. Ora la prossima puntata è Monaco, dove il tedesco è reduce da due vittorie consecutive. Riuscirà a fare triplete?

LEWIS HAMILTON 6

Fortunatamente riesce a salvare in corner la gara con un buon secondo posto, ma il weekend spagnolo, per l’inglese è da dimenticare. Sabato le prende sonoramente da Nico in qualifica, e la domenica si complica immensamente la vita con una partenza alla Mark Webber (giusto per citare uno dei presenti). Per buona parte della corsa non riesce a sorpassare il tedesco della Ferrari, finché al trentatreesimo giro non monta le gomme più dure, dando una sferzata al ritmo, cominciando il cosiddetto Hammer time. Continuando a macinare giri su giri record riesce a passare facilmente la Ferrari di Vettel, accodandosi però al secondo posto. Concludiamo dicendo semplicemente che non ride affatto una volta sul podio.

SEBASTIAN VETTEL 8

Siamo a quattro podi su cinque gare, e a noi pagellisti tocca, per la quarta volta consecutiva giudicare sempre i “soliti” tre. Lamentele personali a parte, la gara del tedesco è stata concreta, almeno per i primi trenta giri, quelli in chi ha fatto sognare tutti, con la speranza di poter tenere dietro il campione del mondo in carica. Quando però è giunto il momento di differenziare le strategie con la Mercedes, l’ottima forma della casa tedesca si è fatto pesantemente sentire. Alla fine sono più di quaranta secondi quelli che hanno separato la Ferrari dalla Mercedes al traguardo. Lauda ha fatto in tempo a festeggiare, bere un caffè con Toto, dare un bacio a Susie, accarezzare Roscoe… poi la rossa è arrivata al traguardo. Sebastian comunque dà il massimo con il mezzo a disposizione. Non a caso è sempre lì a podio.

VALTTERI BOTTAS 8

La dimostrazione che volersi tenere dietro una Ferrari a gara, si può fare. Tornato al top dopo la brutta botta alla schiena in Australia, il giovane finlandese non ha nulla da invidiare al suo più blasonato connazionale. Con una Williams in netto miglioramento rispetto a due mesi fa riesce ad agguantare il secondo quarto posto consecutivo con una stoica resistenza su Raikkonen. Sia in qualifica che in gara gli sta sempre davanti tenendolo per quanto può a distanza di sicurezza, ma anche quando il ferrarista si avvicina a distanza di attacco, allora entra in gioco il propulsore Mercedes. Valtteri convince sempre di più.

KIMI RAIKKONEN 6

Dopo la qualifica da dimenticare – da imputare forse al passo indietro riguardo al nuovo pacchetto aerodinamico? – ci si aspettava un garone da parte del finlandese. La partenza fa ben sperare, con Kimi che infila le due Tororosso alla prima curva e si mette all’inseguimento di Bottas. Da lì però i distacchi aumentano e rimontare il pilota della Williams dopo il primo pit, con gomme dure sembra pressoché impossibile. L’impresa è da tentare agli ultimi giri, con gomme più fresche, tuttavia più consumate. La differenza di passo infatti non è così significativa come la differenza di motore, e così Kimi è costretto ad accodarsi con un ben poco soddisfacente quinto posto.

FELIPE MASSA 6

Praticamente mai inquadrato durante la gara, Felipe fa una corsa a sé. Nella terra di nessuno non riesce a venire a capo del perché non è lì a combattere come Bottas. Solo nei primi giri ha la noia di sorpassare le due Tororosso in piena crisi. Si ferma esattamente con Vettel al primo pit, e con Hamilton al secondo, quindi non ha nemmeno occasione di creare del traffico tra coloro che si giocavano la gara.  Speriamo Monaco risvegli l’animo da combattente che tutti i brasiliani possiedono.

DANIEL RICCIARDO 7

Dal decimo posto in griglia al settimo posto finale. Una discreta gara per Ricciardo a questa tornata, con una Redbull che fatica a stare davanti al proprio team satellite in qualifica, ma che lo riesce a superare, di poso, in gara. Daniel, è vero, è il primo dei doppiati, e questa non è cosa di cui gioire, tuttavia per gli standardi Renault, è già un traguardo essere arrivati al traguardo, scusate i giochi di parole. Anche per lui, però, una gara poco entusiasmante dal punto di vista del corpo a corpo, viene poco inquadrato dalle telecamere come se fosse ignorato dalla regia internazionale.

ROMAIN GROSJEAN 7

In una gara più che mai soporifera ci pensa lui a scombussolare le carte. Prima sperona il proprio compagno di squadra piegandogli una paratia dell’ala posteriore, poi, rientrando ai box pensa bene di andare lungo sacrificando la virilità del povero meccanico malcapitato. A parte queste chicche, non si direbbe, la gara del francese è più che mai sostanziosa. Nei primi giri riesce a sorpassare le Tororosso portandosi in zona punti fin da subito, poi alla fine si prende anche la posizione su Kvyat. Magari fossero tutte le sue gare così divertenti, ma anche ricche di risultati.

CARLOS SAINZ JR. 6

Il tracciato di casa gli dà una marcia in più in qualifica, dove sfodera un tempone che lo porta al quinto posto assoluto. In gara però la storia è diversa, e nel giro di dieci giri le due vetture del team di Faenza affondano così tanto in classifica che sembra di assistere ad una riproposizione del Titanic. Solo alla fine il giovane figlio d’arte riprende un po’ del suo smalto e riesce ad entrare in zona punti passando il giovane compagno di squadra e il russo Kvyat, con una manovra rivelatrice di tanto fegato (per non dire altro).

DANIIL KVYAT 5

Abbiamo capito che è l’annata no della Redbull, e come facciamo a biasimare Daniil. Vai in un team che vince da cinque anni e ti ritrovi a combattere per il decimo posto. Ti girano eh… Un’altra prestazione abbastanza grigia lo porta solamente al margine della zona punti, dopo una qualifica discreta. In gara combatte nella mischia compiendo parecchie manovre di sorpasso (due o tre, per parecchie si intende sul totale della gara, non pensiate male). Alla fine si deve arrendere all’arrembante spagnolo che negli ultimi giri sembra mettere il turbo.

MAX VERSTAPPEN 5

Il discorso è più o meno simile a quello fatto per Sainz, il problema qui è che il giovane olandese non è riuscito nemmeno a chiudere in zona punti. Nella prima parte della gara era sembrato reggere meglio il disastro della Tororosso, infatti è rimasto sempre davanti al proprio compagno di squadra, invece sul finale sembra andare un po’ in crisi con le gomme e non riesce a reggere la pressione del duello con Sainz, va lungo all’ultima chicane offrendo una porta spalancata per il sorpasso sul rettilineo principale. Il risultato finale lo penalizza rispetto ad una gara mediamente discreta.

FELIPE NASR 6 & MARCUS ERICSSON 5

Crisi nera in casa Sauber dopo le prima gare convincenti, arrivano due gare consecutive in posizioni a dir poco agghiaccianti. Sufficienza a Nasr per essere sempre stato davanti al compagno di squadra nel weekend, ma soprattutto davanti alle Force India (altra grande delusione del weekend spagnolo). Nasr ha avuto dei problemi al primo pit, ma roba che non gli ha portato via troppo tempo. Ha diviso le due Force India, ma ciò non è niente rispetto alla buona prestazione della Cina.

SERGIO PEREZ 5.5 & NICO HULKENBERG 5

Il massimo dalla vettura ha detto Sergio. Non più di un tredicesimo posto. Un risultato che sembra però un po’ poco ambizioso. Nico invece si qualifica al sabato davanti al proprio compagno di squadra, tuttavia in gara rimane intrappolato nel traffico, non riuscendo a sfruttare il (poco) potenziale della vettura.

JENSON BUTTON 5

Mai visto in gara, mai veramente in palla. Combatte dai primi giri con il sottosterzo e il pattinamento delle gomme posteriori. Probabilmente arriva al traguardo anche grazie a qualche preghierina, di Ron, di Eric e compagnia bella.

WILL STEVENS 6 & ROBERTO MERHI 5

Nella singolare corsa tra i due compagni di squadra la spunta ancora una volta Stevens, rifilando ben otto decimi in qualifica allo spagnolo e al termine della gara rimane doppiato di “solo” tre giri, contro i quattro di Merhi.

PASTOR MALDONADO 6

Sufficienza per il venezuelano, che prima del guaio con l’ala posteriore stava facendo una signora gara nella top ten, senza avere combinato alcun disastro. Per ora rimane comunque una gara su quattro portata a termine. E monaco con i suoi muretti non promette bene…

FERNANDO ALONSO 6

La Gara del beniamino di casa sembra potere entusiasmare i tifosi venuti a vederlo da tutta la spagna, tuttavia i freni lo abbandonano a metà della gara e il ritiro rimane l’unica soluzione. Di certo per quel poco che ha gareggiato ha fatto decisamente meglio di Button, cercando di rimanere in gara non solo nelle ultime posizioni.

LE PAJELLE (il meglio e il peggio del weekend)

MAD MAX?

E chi mai poteva sponsorizzare un film in cui viene distrutta una macchina in media ogni cinque secondi? Ebbene sì, la premiata ditta Lotus, con la coppia esplosiva Grosjean-Maldonado. Che a vedere certe foto, di una Lotus camuffata con tanto di teschi, spuntoni e lance, a pensare chi la guida vengono certi brividi dietro la schiena, ragazzi…

LOTUS DEFLAGRATION

Breaking News: è sembrato un incidente strano, ma queste stranezze non sono un caso. Se non sei abbastanza veloce per vincere devi inventarti qualcosa per essere competitivo. È per questo che la Lotus ha introdotto il nuovo pulsante “Deflagrazione”, per sparare agli avversari che seguono a breve distanza dei detriti della scocca della E23 per forare le gomme in puro stila Mario Kart. E pensate che Grosjean guardava negli specchietti perché si era accorto di qualcosa? Ma va, controllava solo che tutto funzionasse alla perfezione!

LOTUS AL RISPARMIO

“Proviamo a vedere se quell’ala sta su anche senza una paratia” E sta su! Una vera perla per gli aerodinamici! Finalmente un momento di gloria per Maldonado, soggetto perfetto della regia internazionale!

GHIACCIO SULLE BALLS

Non ci sono parole per lo stoicismo del meccanico Lotus che, dopo esserci fatto un volo di due metri con il crick anteriore nei gioielli da famiglia, cerca ancora di sollevare per quel che può la vettura di Grosjean. Epica l’inquadratura successiva, in cui i compagni di box gli danno delle affettuose pacche sulla spalla mentre lui si tiene con aria soddisfatta il suo sacchetto di ghiaccio… bhe avete capito.

CARMEN JORDA & MINNTU RAIKKONEN

Nella noia mortale del Gp di Spagna ci sono stati due momenti salienti che hanno fatto registrare un picco eclatante di ascolti: le due inquadrature alla giovane pilotessa della Lotus e alla moglie di Iceman. Neanche San Remo va così in alto.

Matteo Bramati.

 

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