Villeneuve: “I piloti di oggi sono figli di papà senza alcun rispetto”

Il figlio dell'indimenticato Gilles spara a zero sulla F1 moderna

Malgrado le misure di sicurezza la F1 è ancora un post pericoloso, per il canadese iridato nel '97: nonostante questo manca da parte dei giovani la percezione del rischio, poiché pensano sia un videogame. Ma nel suo attacco ci sono anche le nuove regole e le gomme
Villeneuve: “I piloti di oggi sono figli di papà senza alcun rispetto”

Jacques Villeneuve si è scagliato contro i piloti della F1 attuale, che pensano alle corse come a un videogioco senza aver percezione dei rischi che si corrono.

Villeneuve, il cui padre Gilles morì esattamente trent’anni fa, in un incidente nelle qualifiche per il Gran Premio del Belgio 1982, ritiene che i piloti della F1 attuale non hanno lo stesso rispetto per il proprio mestiere dei grandi assi di un tempo, perché il miglioramento della sicurezza ha di fatto eliminato il timore di incidenti mortali: ma ciò non toglie che la F1 sia un sport pericoloso. “C’è qualcosa in questa nuova F1 che è un po’ strano, c’è chi pensa di sapere cosa sia giusto in pista e cosa non lo è, e mi sembra che ci sia molto poco buon senso oggi sull’asfalto”, ha detto il campione del mondo 1997. “Credo che negli anni in cui era pericolosa la F1, 20 o 30 anni fa, il rischio di morire è stato molto alto e i piloti pensavano maggiormente a tutelarsi. C’era il buon senso e anche un gruppo di piloti che hanno lavorato duramente per riuscire ad arrivare in F1. Non erano piloti a 12 anni, con alle spalle i finanziatori e gli sponsor: si sono fatti spazio da soli, hanno dovuto sudare per arrivare in alto, non erano figli di papà come lo sono ormai praticamente. Così stanno guidando una F1 e sono ancora bambini, sono ancora bebé e sono rimasti in quel modo senza essere mai cresciuti”.

Al canadese in un certo senso si potrebbe ribattere di essere stato a sua volta spinto a correre grazie al nome del mitico padre, tuttavia chi conosce la sua carriera sa che l’ex asso di Williams e BAR ha sempre rigettato i paragoni col genitore, ed è tra gli ultimi rappresentanti di una F1 fatta di uomini veri. “I piloti di oggi sembrano dimenticare i rischi, poi un giorno accadrà un incidente e tutti se ne renderanno conto”, ha insistito. “Ognuno si è addormentato sul fatto che la F1 è pericolosa. Tutti pensano che sia un videogioco e non lo è, è molto, molto pericolosa ed è dura e difficile”. La colpa della situazione è anche della FIA, ad esempio perché non punisce quei piloti che zigzagano in pista violando la regola di un solo spostamento per difendersi da un sorpasso. “Ognuno usa solo una regola mossa senza rendersene conto, quando è effettivamente pericoloso. La colpa è anche dei commissari di gara che non sembrano punire questa mossa o lo fanno nel modo sbagliato”. Villeneuve cita il caso di Michael Schumacher che ha tamponato Bruno Senna in Spagna come esempio perfetto di questo paradosso. A essere punito fu Schumacher, con cinque punti in meno in griglia a Monaco. “Senna non sta facendo la stessa gara di Schumacher, sta andando terribilmente lento e sta bloccando i ragazzi che stanno lottando per i punti, e questa non è una guida intelligente. Poi ha ostacolato il sorpasso, e questo è sbagliato”, ha affermato il 41enne.

Ma la colpa di questa situazione è generalizzata: anche le gomme Pirelli non soddisfano Jacques. “Io non sono un grande, grande fan della F1 di questo momento”, ha continuato. “C’è ben poco possono fare i piloti, le gomme sembrano improvvisamente perdere di prestazione e non sembrano essere al livello di pneumatici che la F1 dovrebbe avere”. Infine, una critica agli outsider come Pastor Maldonado che diventano contendenti per la vittoria: “E’ sempre divertente vedere un pilota delle retrovie battere i migliori, ma è qualcosa che accade una volta ogni tanto. Ora sembra essere quasi una costante. Non è logico, il migliore dovrebbe vincere”, ha concluso Villeneuve.

Lorena Bianchi

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