Sainz: “Avrei voluto entrare in F1 come Verstappen”

Intervista esclusiva con lo spagnolo della Toro Rosso

Sainz: “Avrei voluto entrare in F1 come Verstappen”

Al momento sedicesimo della generale con un bottino di appena nove punti Carlos Sainz Jr., al debutto in F1, ha trovato le sue belle gatte da pelare. Il 21enne di Madrid ha infatti finora dovuto lottare con una Toro Rosso non sempre affidabile riuscendo tuttavia a dimostrare le sue buone capacità.

Questo quello che ci ha raccontato all’inizio del weekend di Monza.

Essendo figlio di un nome leggendario del WRC le aspettative nei tuoi confronti erano tutte orientate verso il pianeta del controsterzo ed invece eccoti qua nel Circus…

Quando ho provato una macchina da rally per la prima volta avevo sedici/diciassette anni e già alle spalle una carriera nei go kart con l’obiettivo di arrivare dove sono adesso. Ricordo di aver provato emozioni fortissime perché su strada il fondo varia parecchio e ci sono continue incognite, però poi ho capito di preferire la lotta con gli avversari anziché col cronometro.

Il tuo papà è una presenza costante nel box. Qual è la sua vera funzione? Mentore tecnico o solo un riferimento morale?

Nei primi anni di corse sì mi dava dei consigli pratici perché non avevo esperienza, adesso invece mi suggerisce come comportarmi con il gruppo di lavoro e con l’ambiente in generale

Ricordo l’anno scorso quando correvi nel WSR e in GP3 avevi una certa ansia di passare alla massima serie. Perché questo atteggiamento da “o ora o mai più”?

Semplicemente perché tutto stava andando alla perfezione. Stavo vincendo gare e raccogliendo podi. In pratica mi sembrava una situazione da carpe diem

C’è una tendenza ultimamente a fare il grande salto proprio dal World Series di cui sei campione in carica. La ritieni la via migliore?

Non posso dirlo con certezza non avendo mai corso in GP2, tuttavia se guardiamo a quello che ha fatto Magnussen in McLaren nel 2014 si può evincere il valore della serie e quanto prepari bene

Si è parlato spesso del rumore delle moderne power unit non più ruggente come quello dei vecchi motori e di conseguenza meno attrattivo per il pubblico. Tu cosa ne pensi?

Credo che ormai non sia più un argomento sentito. A mio parere bisognerebbe invece concentrarsi sulle gare per renderle più vive e spettacolari. Probabilmente le regole che entreranno in vigore nel 2017 saranno d’aiuto sia per quanto concerne sia la prestazione delle gomme, sia delle vetture

In Ungheria hai dichiarato che dall’Australia ad oggi sei diventato un pilota nuovo. In che senso?

Perché ora posso dire di conoscere la F1. Riesco a relazionarmi con i tecnici e gli ingegneri in maniera più proficua. In generale so affrontare meglio le diverse situazioni

Finora la tua stagione ha avuto degli alti e bassi. Come la valuti nel suo complesso?

Tutto sommato sono soddisfatto. Qualche buon risultato è venuto anche se a fine campionato mi troverò in una posizione non proprio esaltante visti i numerosi ritiri non per errori miei ma per noie meccaniche e per sfortuna

Qual è secondo te il punto forte della STR10 e come mai nei primi appuntamenti vi siete dimostrati più competitivi della Red Bull?

Direi che nelle curve veloci andiamo piuttosto bene e recuperiamo sulla concorrenza. Per quanto concerne invece il confronto con la nostra sorella maggiore credo sia stata penalizzata dai tanti problemi di propulsore che ne hanno minato la fetta iniziale di campionato. Oggi però tutto è tornato nella norma

Reputi che la tanta attenzione attorno alla giovane età di Verstappen abbia un po’ oscurato il tuo arrivo tra i grandi?

Penso proprio di sì e sinceramente me ne rammarico. Nessuno mi ha considerato o ha manifestato delle attese nei miei confronti. E’ stato un ingresso troppo silenzioso per i miei gusti. Lo avrei preferito con più riflettori come è stato per lui. Ad ogni modo in questi mesi ho cercato solo di dedicarmi al mio lavoro senza pensare a chi avevo vicino. Non ci fosse stato Max il mio approccio sarebbe stato lo stesso

Di te si parla come di un ragazzo piuttosto attento a quello che accade nel mondo. E’ vero o è una leggenda?

Ringrazio per questa considerazione. In effetti lo reputo importantissimo. Non si può essere monotematici. Correre è ciò che amo, ma esiste altro. Adesso per esempio sto seguendo con attenzione la questione dei migranti che scappano dalla Siria…

Chiara Rainis

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