Ravetto: “Credo nel futuro della Caterham”
A Monza abbiamo intervistato in esclusiva il neo team principal
Il caso Caterham con il suo relativo cambio al vertice ha messo un po’ di pepe all’estate del Circus, per questo a Monza abbiamo colto l’occasione per fare una chiacchierata con il manager e neo team principal Manfredi Ravetto.
Durante i test invernali la CT05 sembrava la monoposto messa meglio tra le motorizzate Renault almeno dal lato affidabilità, poi partito il campionato sono iniziati i guai. Cosa è successo? Questione di denaro o altro?
La mancanza di fondi ha certamente contribuito; ciò detto dal nostro subentro per motivi non del tutto imputabili alla squadra spesso non siamo riusciti a vedere il traguardo, ora però siamo sulla buona strada, stiamo lavorando assieme ai partner per trovare una soluzione e qualche progresso si è già visto sia a Spa, quando abbiamo portato una nuova macchina, che qui dove il gap dai diretti avversari si è notevolmente ridotto.
I cambiamenti hanno riguardo pure il reparto tecnico?
Sì la nuova proprietà ho portato del personale e inoltre ci sono state delle rinunce da parte di alcuni membri del gruppo preesistente.
A seguito del cambio di proprietà una quarantina di dipendenti licenziati hanno fatto causa all’azienda sostenendo di non essere stati avvisati in anticipo e di non aver ricevuto lo stipendio. Com’è andata dal suo punto di vista?
Fortunatamente l’Inghilterra è un Paese civile con una grande tradizione giuridica, dunque risolveremo la questione nelle sedi opportune analizzando i casi individuali. Per quanto ci riguarda siamo convinti che le scelte siano state operate a ragion veduta, diversamente sono stati gli avvocati di alcune di queste persone ad agire in preda all’euforia affermando inesattezze che ci hanno danneggiato a livello commerciale e di immagine. In merito ai pagamenti è stata emessa da parte loro una comunicazione verso il 25 di luglio quando in effetti sarebbe stata impossibile la retribuzione che solitamente avviene a fine mese.
Ha particolarmente sorpreso la sostituzione di Kobayashi in occasione dello scorso gran premio. Come mai è stato sacrificato proprio lui che finora ha dimostrato di essere il più forte, a livello sportivo e di immagine, della line-up?
Nella situazione in cui ci troviamo non sono preferibili scelte troppo convenzionali. La performance globale è data da due macchine, quindi nella valutazione tecnica e di equilibrio del team quella ci è parsa l’opzione migliore. Come avete potuto vedere Kamui ha comunque avuto la chance di tornare e poi lui stesso ha dichiarato di essere parte dell’azienda e come tale pronto ad accettare le richieste che siano di lavorare al simulatore, piuttosto che in pista. Va tenuto a mente che noi siamo un po’ come gli allenatori nel calcio, di conseguenza sta a noi decidere chi gioca e chi sta in panchina. Ad ogni modo non caricherei di eccessiva importanza certe dinamiche, anche perché in questo momento per noi l’importante è sperimentare.
Dopo il Belgio si è parlato molto del debutto in gara di Merhi qui in Italia e invece lo abbiamo visto soltanto nelle prime libere. E’ stato per una questione di superlicenza? Come giudica invece la sua prestazione visto che ha anche chiuso davanti ad Ericsson?
Personalmente non ho mai detto nulla in proposito e non so chi possa aver messo in giro queste voci considerato che Roberto non aveva mai provato una F1 fino a venerdì. La realtà è che avevamo pianficato di fargli disputare l’FP1. Per il resto credo abbia fatto davvero un ottimo lavoro, ma non mi sento di fare classifiche con Marcus dato che hanno seguito programmi differenti.
Lei crede che da qui a fine anno ci possa essere il sorpasso sulla Sauber per la conquista dell’ambita decima posizione tra i costruttori?
E’ una priorità ma non un ossessione. Lo speriamo vivamente, tuttavia essendoci un certo divario tecnico bisognerà attendere una gara fortunata con colpi di scena e meteo variabile.
Alexander Rossi, di recente passato alla Marussia, ha dichiarato che dopo essersi confrontato con il vecchio e il nuovo management della scuderia ha capito che per il bene della sua carriera doveva cambiare aria. Questo cosa significa, che il domani della Caterham è un punto interrogativo?
A mio modo di vedere le cose sono andate diversamente visto che ci sono state delle trattative, detto ciò ognuno ha le sue opinioni. Per quanto concerne il gruppo è vero che viviamo alla giornata però sicuramente il futuro c’è e di questo ne siamo convinti ed è ciò per cui ci stiamo battendo.
Chiara Rainis
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