Pit Stop: il meglio della settimana

Tutto quello che vi siete persi in F1 negli ultimi sette giorni

Pit Stop: il meglio della settimana

Se c’è stato un momento, durante il Gran Premio di Gran Bretagna, in cui vi siete chiesti ‘che cavolo sta succedendo?’, state tranquilli, è capitato anche a noi. E se al passaggio di Hamilton sotto la bandiera a scacchi avete invece avuto la conferma di non essere saliti in macchina con Marty McFly, allora sì, eravate nel posto giusto: stavate seguendo la nona tappa del Mondiale F1 2015. Perché quel volpone di Lewis per un attimo ci ha fatto venire un coccolone, anzi, a dire il vero anche più di una volta nel corso della gara.
Allo spegnersi dei semafori due schegge di bianco vestite hanno letteralmente polverizzato le Frecce d’Argento di Sir Lewis e Sir Nico, lasciandoli lì, inchiodati sulla griglia di partenza come due macachi. Che stavano facendo i due? Si aggiustavano i capelli nello specchietto? Stessa scena qualche metro più indietro: nel marasma generale non sono le Rosse a balzare in avanti, bensì una Force India, quella di Hulkenberg, che ancora cavalca l’onda di Le Mans.

Se del weekend britannico ci facessero un film sulla Ferrari, si potrebbe tranquillamente usare il tema di S-profondo Rosso. Cinquantadue tornate di puro terrore, con Arrivabene pronto a impalmare il povero Kimi e il povero Kimi pronto a tornarsene in Finlandia senza passare dai box, “oh raga faccio ancora un paio di giri e ci si vede a Budapest, ok?”.
Fortuna (nel vero senso della parola) che ci ha pensato Capitan Vettel a giungere in soccorso del Cavallino, già pronto a un lunedì nero in quel di Maranello. Come tutti gli eroi che si rispettino, il quattro volte iridato ha avuto la sua classica botta di deretano e ha tagliato il traguardo in terza posizione, in una corsa fino a quel punto incolore. Perché diciamocelo Seb, forse non ci sarà stato Babbo Natale al cambio gomme, ma il culo che c’hai tu nessuno mai…
Ok, a Silverstone non c’era Marchionne (la Ferrari è tornata sul podio dopo un digiuno di un paio di gare e Arrivabene non ha rischiato di rimanere agganciato all’alettone di qualcuno, ndr) però alzi la mano chi a dieci giri dalla fine ha pensato davvero che Vettel potesse farcela. Probabilmente neanche lui. Perché la verità è che dopo una partenza a bomba a inizio stagione, la Ferrari è improvvisamente implosa.
Che avesse ragione Alonso? Non è la Rossa ad essere migliorata, sono gli altri ad essere peggiorati. Che la ragione invece ce l’abbia Lauda? A Maranello non pensano ad altro che a portare la pasta in tavola! Digressioni culinarie a parte – ah, per la cronaca, gentleman Toto ha provveduto subito a porgere le scuse da parte di Mercedes, mettendo una pezza sullo ‘Spaghetti Western’ innescato da Niki – la verità è che al giro di boa della stagione 2015 le forze in campo sembrano improvvisamente cambiate.

Le Williams che fanno marameo alle Mercedes e quasi ci piazzano una doppietta, la Force India che con la versione B si prende un posto in prima fila, la Red Bull che grazie a Kvyat per una volta decide di lasciare perdere la caccia agli uomini Renault la domenica sera (attività ormai diventata sport ufficiale del team di Milton Keynes). Voglio dire, persino Alonso con la McLaren ha portato a casa un punto. Fortuna che Hamilton ha rimesso un po’ d’ordine mettendola nel solito posto a ‘Prince Charming’.
Lewis from the Block non saprà come ci si comporta a tavola con la Regina, avrà anche marinato i test in Austria e preferirà bazzicare a Glastonbury con gli amici rapper mentre Nico frequenta la crème de la crème su quattro ruote a Goodwood, ma signori, quando ‘The King’ abbassa la visiera purtroppo non ce n’è per nessuno.

Ma torniamo un attimo al capitolo Rossa. Dicono che l’appuntamento del Northamptonshire abbia di fatto sancito la condanna al patibolo di Iceman. I nuovi nomi sulla lista dei papabili per un posto da titolare a fianco di Vettel ormai si sprecano. Adesso, ditemi voi uno poi come fa a fare una gara decente con addosso una tale pressione.
Dopo Bottas, Hulkenberg, Ricciardo, Gutierrez – solo per citarne alcuni – e, in ultimo Carlos Sainz, ci manca solo che esca fuori il nome di Roberto Merhi e poi siamo a posto.
A mio parere, l’uomo dagli occhi e dalla lingua di ghiaccio forse per una volta ha veramente il diritto di starsene zitto. Rimanendo fedele alla sua indole di chiacchierone anche questa volta Kimi non ci ha comunque fatto mancare una delle sue perle in stile Dalai Lama: “Ho viaggiato così tanto”, ha dichiarato il finlandese “che l’idea di stare a casa potrebbe anche rivelarsi interessante”. E forse, con un mondiale e tredici anni di onorata carriera in F1, il suo pensiero non fa una piega.

Dopo un weekend come quello di Silverstone non si può non parlare di McLaren. Quel punticino portato a casa da Alonso vale oro per gli animi di piloti e addetti ai lavori a Woking – ecco, forse non per il povero Jenson, speronato dalle Lotus dopo due metri dal via. Il team anglo-giapponese da quando ha messo ruota in pista non ha avuto pace. Per questo la decima piazza di Nando è stata un po’ come lo sbarco sulla luna per Neil Armstrong: un piccolo passo per un uomo ma un grande balzo per l’umanità.
Del resto all’interno del team non hanno dubbi: l’asturiano riuscirà di nuovo a laurearsi campione del mondo con la McLaren – ah a proposito, Button ringrazia per la fiducia. Intanto, per agevolare un po’ la ripresa, la FIA ha deciso di concedere uno sconto e una tregua al team di Ron Dennis, che a forza di penalità e retrocessioni tra un po’ si vedeva costretto a partire dalla griglia della GP2. Babbo Natale quindi, invece di aspettare in corsia box Vettel, è passato da quelli di Honda per regalargli una power unit in più.

Se nelle ultime settimane avete sentito la mancanza di aggiornamenti sulla tormentata love story tra Renault e Red Bull, sappiate che i recenti sviluppi registrano l’entrata in scena di nuovi protagonisti. Ferrari prima e Mercedes poi, entrambe esasperate dai continui piagnistei dello ‘Spice boy’ Chris Horner, si sono fatte avanti per offrire un’alternativa al propulsore cilecca dei francesi. Da bravo italiano Marchionne ha tranquillamente dichiarato di essere pronto a offrire il motore del Cavallino a chiunque sia disposto a pagarlo, mentre gli ‘Sturmptruppen’ di Stoccarda hanno già messo le mani avanti: i Bibitari potranno godere del propulsore Mercedes solo se sponsorizzati da Aston Martin.

In tema disciplinare invece, le ultime notizie vedono Mr E determinato a mettere ordine nel regolamento attuale per offrire al pubblico una F1 più comprensibile. Anche FIA e FOM stanno lavorando con i team per introdurre modifiche non solo sul fronte dello sviluppo e dei costi ma anche in ottica di restituire al pilota un ruolo primario. Come primo step in Belgio vedremo una riduzione degli aiuti via radio e un ritorno alla partenza manuale.

La F1 e’ pronta dunque a guardarsi indietro per andare avanti? Staremo a vedere. Intanto i rumors vorrebbero gli arabi del Qatar interessati ad acquistare l’intero ‘carrozzone’, già pronti con un’offerta di 8 miliardi di dollari da presentare a Ecclestone.
No ragazzi, scendete dal divano e spegnete i fumogeni. Anche in questo caso, Bernie non ce lo leveremmo di torno.

Nina Stefenelli

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