Le Pagelle del Gran Premio di Ungheria

Tre da 10 sul Podio

Le Pagelle del Gran Premio di Ungheria

Daniel Ricciardo: 10

Un sabato, ma soprattutto una domenica da ricordare per il pilota australiano. Grazie alla due Safety Car, in qualche modo riesce a prendere in mano le redini della gara. Coglie i giusti tempismi, e al muretto non sbagliano una scelta, compresa l’ovvia ultima sosta ai box. Una volta montate le nuove soft è solo questione di tempo prima che Daniel raggiunga la testa della corsa con degli splendidi sorpassi. Seconda vittoria e tantissimi complimenti.

Fernando Alonso: 10

San Fernando è tornato. Non che se ne sia mai andato vista la vettura che ha in mano e i risultati che porta a casa, ma questa domenica era proprio in vena di miracoli. Anch’egli sfrutta caparbiamente le possibilità offerte dalle due Safety Car e per buona parte della gara si ritrova in testa alla corsa, tra lo stupore di tutti gli italiani. La sua guida sul velluto e un buon uso del motore termico gli permettono di difendersi da Hamilton anche guidando sulle tele delle soft dopo ben 30 giri. La vittoria era a portata di mano, ma questo risultato e questa gara valgono ben più di una singola vittoria.

Lewis Hamilton: 10

Parte dalla Pit Lane a testa bassa – fin troppo visto il testacoda alla seconda curva – e dopo pochi giri è già a ridosso della zona punti. Dopo la prima Safety si ritrova a due posizioni da Rosberg, ma non riesce a passare un coriaceo Vettel. Quando poi ha pista libera, in seconda posizione riesce a prendere abbastanza margine per rimanere davanti al compagno di squadra e viaggiare tranquillamente fino al traguardo con le gomme medie, difendendosi nel finale da un redivivo Rosberg. Finisce terzo con una gara spettacolare e il sorpasso più bello del Gp, quello su Vergne con le ruote sull’erba.

Nico Rosberg: 6

Non di certo una gara splendida. Per la prima volta chiude la gara fuori dal podio, con un grande amaro in bocca. Perché dopo le qualifiche di sabato, Nico aveva quasi la certezza di andare ancora ad allungare il divario sul suo compagno di squadra, e invece non è stato così. Problemi ai freni, che poi sono stati risolti, e una strategia decisamente errata hanno compromesso la sua gara, relegandolo al quarto posto. Appena sufficiente per gli ottimi giri nel finale.

Felipe Massa: 7

Un weekend decisamente consistente per il brasiliano, condito da un duello con il finlandese della Ferrari nel finale. Riesce finalmente a proseguire oltre il primo giro, e anche a concludere la gara davanti al suo compagno di squadra. Non commette errori , ma allo stesso tempo non brilla per manovre eccezionali. Un buon quinto posto ad ogni modo.

Kimi Raikkonen: 7,5

Tutti pensavamo sarebbe stata la tipica gara pennichella di Kimi, tuttavia forse la frittata combinata dal muretto al sabato ha svegliato lo spirito guerriero del finlandese e lo ha spinto a cercare una mini rimonta, in funzione delle possibilità della vettura. E così è stato. Pian piano Kimi si è fatto largo tra tutti, senza perdere troppo tempo con le due Safety, alla fine lo ritroviamo al sesto posto, protagonista di più di un duello interessante.

Sebastian Vettel: 5

Per tutti questi piloti che hanno guadagnato delle posizioni ce ne devono essere senz’altro altri che le hanno perse. Vettel è uno di questi: ricordiamo che in qualifica era secondo. Nella prima metà della gara ha tenuto un buon passo, difendendosi egregiamente da Hamilton, tuttavia inspiegabilmente ad un certo punto l’errore che lo ha fatto scivolare nelle retrovie. Un banale testacoda (stessa dinamica di Perez, ma molta più fortuna) lo ha fatto cadere in basso, e alla fine può solo cercare di combattere con Bottas e Raikkonen, chiudendo poi settimo.

Valterri Bottas: 5,5

Idem come sopra, con la differenza che Bottas è stato molto sfortunato in occasione delle due Safety Car. Dalla terza posizione, dopo il secondo intervento della vettura di servizio, si è ritrovato ben in tredicesima posizione. Ha cercato di arrivare fino alla fine con un long run sulle medium, ma alla fine si è dovuto fermare a montare le soft, ricadendo in ottava posizione, posizione di arrivo al traguardo.

Jean-Eric Vergne:7,5

Miglior qualifica al sabato, e forse con la paura che i giovani piloti di casa RedBull  gli soffino il sedile, in gara si scatena, e per parecchi giri tiene dietro Rosberg con una gran guida. Quando poi le gomme non reggono più non riesce a resistere ad Hamilton e deve rientrare, uscendo in dodicesima posizione. Alla fine è nono al traguardo, forse non un grandissimo risultato, seppur in zona punti, tuttavia si è messo in buonissima luce in questo Gp.

Jenson Button: 5,5

Solo decimo, in quanto la strategia alternativa tipica dell’inglese – in questo caso del team inglese – di rimanere fuori con le intermedie oltre i primi dieci giri, non ha pagato. Appena la pista si è asciugata, e si è asciugata velocemente, Jenson è stato costretto a rientrare perdendo tantissime posizioni, rientrando tredicesimo. Dopo i valzer dei pit stop è decimo, e continua mantenendo la posizione fino al termine.

Adrian Sutil: 6-

Sabato si qualifica in un ottimo – si parla per la Sauber – dodicesimo posto, ma la domenica è abbastanza anonima. In tutto il caos della gara, compresi ritiri e Safety Car riesce solamente a guadagnare una posizione. Certo la macchina è quella che è, ma anche la sua guida non è stata di certo eccelsa.

 Kevin Magnussen: 5

il discorso è lo stesso che abbiamo fatto per Button, dato che le strategie erano analoghe, e anch’egli è rimasto in pista con le intermedie dopo il primo pit sperando nella pioggia. Mentre i primi davano spettacolo animando la corsa, quella di Magnussen è stata una gara ad arrivare al traguardo limitando i danni. Un punto a sfavore l’errore del sabato pomeriggio che lo ha spedito dritto dritto tra le gomme delle barriere.

Pastor Maldonado: 5,5

Già è tanto che sia riuscito a finire la gara senza sbagliare più di tanto, se chiudiamo un occhio sull’incidente con la Marussia. Considerato il fail del sabato pomeriggio , un tredicesimo posto può anche essere considerato un buon risultato, ma l’obiettivo è un altro: la zona punti. Sembra un po’ una gara da “poteva andare peggio” … visti i numerosi ritiri.

Daniil Kvyat: 5

Weekend da dimenticare. C’è poco da dire: al sabato va in testacoda tuttavia riesce a qualificarsi undicesimo. Sulla griglia di partenza si spegne il motore della sua Tororosso, ed è costretto a partire dalla pit lane in ultima posizione. Rimane costantemente tra le ultime posizioni, combattendo con le due Marussia e con Maldonado, che però alla fine ha la meglio avendo delle gomme soft più fresche, contro quelle consumate e medie del russo. Chiude quattordicesimo.

Jules Bianchì: 6,5

la vera impresa di Bianchì in realtà va in scena al sabato pomeriggio, quando con un colpo di coda riesce ad entrare in Q2 a spese di Kimi Raikkonen. Nella confusione della gara si ritrova anche in zona punti, ma alla fine deve arrendersi e ritornare in posizioni che più si addicono al potenziale della Marussia.

Max Chilton: 6

Il discorso è più o meno lo stesso fatto per il suo compagno di squadra. Avendo fuori gioco le due Caterham, c’era solamente da sfruttare i ritiri altrui e da portare la vettura al traguardo: obiettivo non del tutto scontato.

Esteban Gutierrez: sv

Costretto al ritiro da un guasto alla sua vettura. Semplicemente è rientrato ai box e non è più uscito.

Kamui Kobayashi: sv

In regime di Safety Car parcheggia la sua vettura alla curva 10 e ritorna mestamente ai box. Con lui svaniscono tutte le speranze della Caterham.

Sergio Perez: 5

Prima un contatto con il suo compagno di squadra – sia chiaro, il messicano era incolpevole – poi l’errore all’uscita dell’ultima curva. Gran botto ma fortunatamente il pilota esce incolume. Occasione sprecata con una vettura decisamente performante.

Nico Hulkenberg: 5

brutto Gp per il tedesco, che per un suo errore finisce dritto nelle barriere interrompendo la sua striscia di punti consecutiva che durava dall’inizio della stagione. Un errore ancora più grave dato che è accaduto in un tentativo di sorpasso sul suo compagno di squadra. Il potenziale della vettura c’era, un brutto errore del pilota ha messo ko le speranze della Force India.

Romain Grosjean: 4

Riesce ad uscire di pista sbattendo malamente la propria vettura in regime di Safety Car. Più unico che raro. “Non ci resta che piangere”.

Marcus Ericsson: 4

La sua gara dura ben pochi giri. L’inesperienza si fa sentire sull’asfalto umido dell’Hungaroring. Il pilota della Caterham perde il controllo della vettura in uscita della curva 3 e picchia duro contro le gomme delle barriere. Il ritiro è inevitabile.

Gp Ungheria: 10

Una piacevolissima sorpresa. Ovviamente dobbiamo ringraziare il diluvio universale sceso prima della partenza e i numerosi incidenti. Tanta, tanta, ma tanta roba. Ad avercene di Gp così in una sola stagione!

Matteo Bramati

Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News,
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Gran Premi

Lascia un commento

32 commenti

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

F1 | Ferrari, ufficiale: HP nuovo title sponsor F1 | Ferrari, ufficiale: HP nuovo title sponsor
News F1

F1 | Ferrari, ufficiale: HP nuovo title sponsor

Il logo sarà presente sulle monoposto già dal GP di Miami
Vi avevamo dato un’anticipazione questa mattina e ora è arrivata l’ufficialità: Ferrari e HP hanno confermato una collaborazione pluriennale. L’obiettivo