Le Pagelle del Gran Premio di Gran Bretagna

Voti al Weekend di Silverstone

Le Pagelle del Gran Premio di Gran Bretagna

LEWIS HAMILTON 10

Quanta paura di sbagliare in questi 52 giri, ma tutto è bene quel che finisce bene. La Prima posizione gli viene soffiata subito nel giro di pochi metri da Massa che parte come un razzo, e in più canna completamente la ripartenza dopo la safety car facendosi passare facilmente da Bottas dopo una breve escursione sull’erba. A questo punto parte la rincorsa al duo di testa, che, come prevedibile, finisce al momento del primo pit, quando l’undercut e la velocità degli uomini Mercedes fanno il loro lavoro, e con un solo giro di differenza riesce a stare ampiamente davanti sia a Massa che a Rosberg. Da lì comincia ad infliggere distacchi sul giro umilianti accumulando una decina di secondi al momento dello scroscio di pioggia. A quel punto azzecca il giro giusto per rientrare a montare le Intermedie, involandosi senza troppe preoccupazioni verso il quinto successo stagionale.

NICO ROSBERG 6.5

Poteva andare meglio. Ma di certo poteva andare anche molto peggio. Specialmente quando si è ritrovato quarto con Hamilton che si involava davanti alle Williams, e lui ad imprecare sui lunghi rettilinei dietro alla velocissima vettura di Bottas. La Pioggia gli dà una grande mano a passare Bottas prima e Massa poco dopo, però quando sembra riuscire a recuperare anche sul proprio compagno di squadra, ecco che quel giro in più gli costa carissimo. Forse un po’ più di aggressività nella prima parte di gara avrebbe pagato molto di più di una strategia, quale quella che è stata la sua, abbastanza attendista e conservativa.

SEBASTIAN VETTEL 7

Raro caso in cui la Ferrari fa la scelta giusta al momento giusto. Ma andiamo per ordine. La gara del ferrarista è da “velo pietoso” fino al quarantaquattresimo giro. Alla partenza, da sesto che era, dopo pochi giri si ritrova addirittura in nona posizione, superato da Hulkenberg, Kvyat e Perez. Con il Messicano combatte fino al nono giro, quando lo sopravanza agguantando l’ottava posizione. Anticipando il pit al quindicesimo giro riesce a passare con il buon passo gara sulle hard, sia Kvyat che Hulkenberg, ritrovandosi ben presto alle spalle del proprio compagno di squadra ma con un distacco marcato dalle vetture davanti. Attorno al quarantesimo giro con la pioggia lui e il muretto riescono ad intuire il giro giusto per montare le Intermedie, e grazie a questo riesce ad avere la meglio sulle due Williams ritrovandosi magicamente sul terzo gradino del podio.

FELIPE MASSA 7

Mai riuscito a salire sul podio a Silverstone e l’edizione 2015 non fa eccezione. È vero ha condotto egregiamente la gara per buona parte dei 52 giri, però il risultato finale doveva almeno essere un podio. Appena ha cominciato a piovere il suo passo è crollato drasticamente, né lui né gli ingegneri al muretto hanno beccato il giro giusto per fermarsi a montare le gomme da pioggia, facendosi soffiare il gradino più basso dopo che in pista il brasiliano non aveva saputo resistere all’attacco di Rosberg. D’altronde dovrebbe saperlo anche lui che rimanere in testa per un Gp intero e poi perdere tutto a pochi giri dal termine non comporta alcun buon risultato nella tabella del punteggio (vedasi ahinoi Gp di Ungheria 2008).

VALTTERI BOTTAS 6.5

Più o meno lo stesso discorso fatto per Massa vale anche per il Finlandese che chiude staccato di ben sessantadue secondi dal leader, beccati tutti negli ultimi otto giri (alla faccia di non sopportare l’acqua, manco fosse un gatto…). Valtteri sta lì, aspetta che le cose succedano attorno a lui. Anche dopo che la squadra gli dà l’ok a passare Felipe, lui non riesce a concludere una manovra “pulita”. Con Rosberg resiste fino a che le prime goccioline gli bagnano la visiera, e non parliamo dei due giri in più fatti con gomme slick quando il tracciato era ormai fradicio. Bene per 40 giri, poi disastro.

DANIIL KVYAT 8

A sorpresa, contro tutto e contro tutti (i pronostici) troviamo una Redbull al sesto posto. Incredibile dictu. Da quanto tempo non ci si vedeva così in alto nello schieramento. E buona parte di questo risultato è merito proprio di lui, del pilota. Mentre il suo compagno di squadra è costretto al ritiro lui si diletta a battagliare con le Ferrari con il coltello tra i denti, roba che a non vederlo non si crederebbe. Crede nella sua visione di gara e non segue Raikkonen quando quest’ultimo rientra subito a montare le intermedie e questa scelta gli fa guadagnare una posizione importante perché il vero scroscio di pioggia arriva dopo tre giri, sufficienti a fargli guadagnare un buon margine, ma soprattutto a cuocere le gomme del finlandese, mettendolo fuori dai giochi. Che soddisfazione il sesto posto guys!

NICO HULKENBERG 8

Altro grande “contento” di giornata, ma bisognerebbe dire contento delle sue ultime performance motoristiche delle ultime tre settimane. Anche a questo giro ci fa vedere un bello spettacolo da subito quanto si piazza come niente fosse davanti alle due rosse dopo qualche curva. Ma come ha fatto ad arrivare lì? Partiva nono! Al momento del pit, però, la squadra tergiversa un po’ troppo facendolo rientrare qualche giro dopo i suoi diretti avversari, così si vede sfilare dalle due Ferrari e da Kvyat. Lo scroscio finale gli regala un +1 sulla classifica a causa della debacle di Raikkonen, e chiude quindi al settimo posto.

KIMI RAIKKONEN 5

Tra le mille voci che danno già chiunque come suo sostituto in Ferrari per il 2016 (che poi perché dovrebbe essere rimpiazzato mah…) forse Iceman sta cominciando a sciogliersi. Sebbene in qualifica abbia battuto Vettel, in gara ne soffre il confronto, quando avviene il sorpasso diretto in pista. Per amor di Scuderia poi, le strategie si differenziano e lui risulta essere la vittima sacrificale del weekend. Il voto lo so, non piacerà a molti, e forse neanche se lo merita, ma un ottavo posto con quella macchina non può andare oltre il cinque.

SERGIO PEREZ 6.5

Garetta di tutto rispetto per il Messicano di casa Force India, che fin da subito naviga in zona punti e si prende il lusso di mettersi dietro addirittura Sebastian Vettel nei primissimi giri. Dopo il pit si ritrova a combattere per il nono posto con Sainz, e la battaglia è sul filo dei centesimi, finché lo spagnolo è tradito dalla sua vettura e Sergio è libero di spingere senza nessuno davanti a sé. Da quel momento gestisce molto bene la gara, anche quando la pioggia scombussola le carte in tavola a molti, lui rimane impassibile nella sua nona posizione, portando a casa due punti a completare un gran bel weekend per Force India.

FERNANDO ALONSO 8 (10 ad honorem)

Dopo nove gare. Dopo centinaia e centinaia di giri. Dopo avere sorriso quando c’era solo da piangere. Dopo avere rosicato come non mai in Malesia (perchè in tutta onestà come avrebbe potuto non rosicare), dopo avere continuato a dire “meglio DNF con la McLaren che quinto con la Ferrari”, almeno è costante, l’importante è quello … insomma ecco che arriva il primo punto di stagione! Un memorabile decimo posto, memorabile nel senso che non si sa se ce ne saranno altri o se ci sarà solo questo da ricordare.

MARCUS ERICSSON 5.5

Mai inquadrato dalle telecamere, non è certo lui a fare cambiare idea alla regia internazionale. Undicesimo posto preservato dal primo giro in avanti, nulla di più nulla di meno.

ROBERTO MEHRI 7 & WILL STEVENS 6

Ancora qualche ritiro e i fantastici due avrebbero riportato la Manor in zona punti, cosa che non succedeva dalla notte dei tempi (Monaco 2014). Chiudono la gara con il loro solito ritardo di tre giri e passa. Forse la Manor perderebbe il confronto anche con una Gp2…

CARLOS SAINZ JR. 7

Buona qualifica e buona partenza. Era in zona punti a combattere con Perez, quando improvvisamente gli si spegne il motore e si deve fermare a lato della pista. Mani nei capelli e risultato sfumato in pochi secondi.

DANIEL RICCIARDO s.v.

Riesce a percorrere solo ventun giri prima che la sua vettura lo lasci a piedi a causa di un calo di potenza. L’altra faccia della medaglia RedBull.

MAX VERSTAPPEN 4

Termina la sua brevissima corsa nella sabbia dopo un testacoda in cui fa tutto da solo. Quanto si vede che manca l’esperienza. Eh se manca…

PASTOR MALDONADO, ROMAIN GROSJEAN, JENSON BUTTON s.v.

Tutti e tre messi ko a causa dello stesso incidente che ha coinvolto le due McLaren e le due Lotus.

FELIPE NASR assolutamente s.v.

Lui la gara neanche la comincia.

 

LE PAJELLE (il meglio e il peggio del weekend)

GRAN PREMIO DI GRAN BRETAGNA: Bello bello bello. Il clima, le persone, il tifo che si sente anche dall’audio delle telecamere. Quest’anno gli inglesi hanno proprio dato il meglio. Poi anche il gran premio ha preso una piega avvincente e incerta fino all’ultimo. Meno Gp sconosciuti, più circuiti storici please.

 

 

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