Le Pagelle del Gran Premio del Belgio

Voti al Weekend di Spa

Le Pagelle del Gran Premio del Belgio

LEWIS HAMILTON 10

Il britannico si sbizzarrisce in questo weekend di rientro dopo le vacanze estive, e tanto per mettere le cose in chiaro va subito a firmare un weekend perfetto con Pole Position e vittoria, su un circuito in cui la motorizzazione conta molto, ma soprattutto conta avere una delle due vetture chiamate Mercedes AMG. Rimane formalmente in testa dal primo all’ultimo giro senza troppi pensieri per la testa, nemmeno quando Rosberg sembra poter tornare sotto. Ancora perfetto, ancora una volta sul gradino più alto del podio, con la prospettiva di dominare anche a Monza, laddove già due volte ha primeggiato.

NICO ROSBERG 5

Sembrerebbe un compitino svolto per avere un voto più che discreto, ma la realtà dei fatti dice che questo è un risultato insufficiente per portare a casa, o rimanere in lotta per il titolo mondiale. In primis si fa battere, e non di poco da Lewis in qualifica, ma quest’anno ormai sembra andare così. In partenza si fa sverniciare da quattro vetture perdendo subito il contatto con Hamilton, pregiudicando di fatto tutta la gara. Prossimo appuntamento a Monza, e lui non ha mai vinto lì. Tentare l’impresa o continuare a limitare i danni?

ROMAIN GROSJEAN 9

Il ritorno della Lotus va in scena su una pista, bisogna dirlo, sulla quale ce lo si poteva anche aspettare. Sinceramente sarebbe stato più plausibile un buon risultato delle Williams, invece il Francese riesce ad avere un passo strepitoso fin dal sabato, quando si piazza al quarto posto. Con una penalità di cinque posizioni per il cambio parte nono, ma subito nei primi giri di gara riesce ad avere la meglio sugli avversari davanti a sé, portandosi in una decina di giri in lotta per il podio. Su una strategia a due pit, nel finale rincorre Vettel, e proprio quando sembra non avercene più per salire su quel terzo gradino, si apre una porta (o meglio esplode una gomma) e lui può regalare una grande gioia a tutta la scuderia di Enstone

DANIIL KVYAT 8

Il primo del gruppetto degli “altri” arriva subito dopo il podio. Il gran premio nel gran premio che vede ben cinque piloti lottare per la quarta posizione lo vince il russo, che dopo un’intera gara a combattere attorno alla settima e ottava posizione, nell’ultimo stint si scatena, passando gli avversari davanti a lui nonostante disponga di una Power Unit Renault, contro le più sostenute Mercedes, e riesce a conquistare un buon quarto posto per la Redbull che si è vista in questa occasione privata di una vettura al traguardo.

SERGIO PEREZ 7

Con una Force India in gran spolvero qui a Spa, Checo nei primi metri arriva addirittura ad assaporare la prima posizione, per poi dover difendere dagli attacchi degli avversari. Cede prima a Grosjean, che ha un passo insostenibile per il messicano, poi, nel finale a Kvyat. Alla fine arriva un discreto quinto posto a dissipare la delusione per il ritiro forzato dell’altra vettura del team.

FELIPE MASSA 5

Come detto precedentemente, se in Ungheria di certo non ci si aspettava una grande gara dalla Williams (una di quelle vetture che vanno “a circuito”), di certo a Spa ci si aspettavano grandi risultati. Di certo non un misero sesto posto, risultato finale del Brasiliano. Qualificato sesto, risultato già discutibile, giunge al traguardo senza avere guadagnato ne perso alcuna posizione, risultato altrettanto discutibile. Considerando che in partenza perde tre posizioni, e sono le stesse che, grazie ai ritiri (Maldonado, Vettel e Ricciardo) gli servono per ritornare sesto, il dipinto di questa gara rimane decisamente anonimo.

KIMI RAIKKONEN 6.5

Non dei migliori fine settimana vissuti dal Finlandese. La qualifica è disastrosa, con un cambio rotto in Q2 e una penalità rimediata per la sostituzione del medesimo. Si ritrova a partire sedicesimo con una gara tutta in salita. Nella prima parte della gara rimane un po’ imbottigliato nel traffico, dove si trova alle prese con molte vetture da passare, per poi infilarsi nel quartetto dei contendenti per il quarto posto. Alla fine è una volata all’ultimo metro, e Kimi deve difendersi dal ritorno di un arrembante Verstappen, ma sotto la bandiera a scacchi è settimo, con un + nove sulle posizioni guadagnate in gara.

MAX VERSTAPPEN 6.5

Altra grande rimonta quella che vede protagonista Verstappen jr. che, penalizzato allegramente per avere utilizzato il quinto motore, si esibisce in una sagra del sorpasso che lo vede sopravanzare Nasr addirittura in esterno a Blanchimont, sorpasso più bello di giornata senza dubbio. Anche lui marca un + dieci in quanto a posizioni guadagnate dallo start

VALTTERI BOTTAS 5

È anche vero che questo pessimo risultato non è proprio tutto merito suo, ma buona parte dei guai li hanno causati i meccanici ai box, montando una gomma media e tre soft sulla sua vettura, rimediandogli un drive through. Ad ogni modo, anche lui sembra non avere il passo degli avversari nello scontro diretto in pista, e la maggior parte delle volte è costretto a cedere nel corpo a corpo.  Nono, deludente, posto.

MARCUS ERICSSON 6

Vede un punticino grazie ai tanti ritiri, ma il ritardo cronometrico da tutti è devastante. Prende trenta secondi da Bottas, dimostrando ancora una volta di essere fuori dai giochi per le posizioni che contano.

FELIPE NASR 5.5

Viene distanziato di dieci secondi dal compagno di squadra ma la morale è sempre la stessa: la competitività della Sauber ha toccato il fondo.

SEBASTIAN VETTEL 8.5

Ricorda di osare sempre, la fortuna aiuta gli audaci. E questa Ferrari audace sinceramente ci piace. Purtroppo questa volta la Fortuna non ha propriamente aiutato il pilota tedesco, che si è visto dechappare una gomma sul rettilineo del kemmel a due giri dalla fine dopo una stoica gara e un’epica difesa nei confronti di Grosjean. Ad ogni modo è stata apprezzabile la scelta del “o tutto o niente”. Ci saranno giorni migliori, di certo, giorni più fortunati.

FERNANDO ALONSO 6 & JENSON BUTTON 6

Non chissà quale prestazione per i due piloti McLaren, dopo lo spettacolo dell’Ungheria si torna a girare a regimi decisamente più normali. Finiscono ampiamente fuori dalla zona punti doppiati di un giro.

ROBERTO MERHI 6 & WILL STEVENS 5.5

Su questo lungo tracciato anche le Manor riescono ad essere doppiate di solo un giro, chiudendo con lo stesso numero di tornate delle due McLaren. Nella loro singolare competizione Merhi riesce a spuntarla su Stevens, confermando un trend che continua da un paio di gare a questa parte.

CARLOS SAINZ JR. s.v.

Una perdita di potenza nel giro di formazione lo costringe ai box per due tornate mettendolo fuori gioco fin da subito

DANIEL RICCIARDO s.v.

Rimane fermo sul rettilineo con la sua Redbull che non dà più segno di vita. Probabilmente un problema elettrico è la causa del suo ritiro.

PASTOR MALDONADO s.v.

Abbandona il gruppo dopo due giri a causa di un problema non ancora identificato.

NICO HULKENBERG s.v.

Non riesce a partire dalla piazzola sulla griglia.

 

Matteo Bramati.

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