La Pagelle del Gran Premio d’Austria

Voti al Weekend di Spielberg

La Pagelle del Gran Premio d’Austria

LEWIS HAMILTON 10

L’inglese conquista pole vittoria e giro più veloce su un circuito che fino a questa domenica gli aveva regalato più dolori che gioie, ma finalmente anche qui Lewis è riuscito finalmente a vincere, e lo ha fatto proprio come piace a lui. Costretto a rimontare la posizione persa nei confronti di Nico Rosberg, rimane abbastanza stupito, quando, dopo il secondo pit, ai box gli montano gomme soft e a Rosberg Supersoft. “Perché a lui si e a me no?” si lamenta. Ma a quel punto è già troppo tardi, lui ha in mente il primo posto, non vuole farsi battere ancora dopo essere partito dalla pole. E allora giù l’Hammer time: negli ultimi cinque giri Hamilton recupera e si porta alle spalle del proprio Teammate e lì, all’ultima tornata sferra l’attacco decisivo! I due si scontrano, ma ad avere la peggio è il tedesco e Lewis può passare sotto la bandiera a scacchi in prima posizione!

MAX VERSTAPPEN 9.5

Seconda firma d’autore in questa stagione per il giovane olandese, che sale proprio sul circuito di casa della RedBull sul secondo gradino del podio, grazie ad un grosso regalo delle due Mercedes all’ultimo giro, e ci è mancato poco che ci scappasse la seconda vittoria. Max adotta una strategia ad una sola sosta, la quale lo porta a risalire bene la classifica, dovendosi però difendere nel finale dal rientro di Raikkonen. Fortunatamente i giri a disposizione del finlandese per tentare l’attacco si contano sulle dita di una mano, e le bandiere gialle dell’ultimissimo passaggio probabilmente lo salvano dalla morsa della rossa. Galvanizzato.

 KIMI RAIKKONEN 8.5

Finalmente rivediamo il finlandese sul podio, che, per una volta, sfrutta qualche sfortuna altrui per guadagnare qualche posizione. Kimi passa una buona parte della gara ad inseguire e a combattere con le due RedBull. Fermatosi dieci giri dopo rispetto ai due piloti della scuderia austriaca, riesce a rimontare fino ad arrivare alle spalle del giovane Verstappen, cercando in extremis il colpaccio per salire sul podio. Il colpaccio non riesce a causa delle numerose bandiere gialle sul circuito all’ultimo giro, ma il podio arriva lo stesso ai danni di Rosberg.

NICO ROSBERG 0

Vediamo, dove cominciare per descrivere i mille motivi per cui con ciò che ha fatto ha ottenuto il peggior risultato con il massimo sforzo? Nico si poteva benissimo accontentare del secondo posto, avrebbe comunque limitato i danni meglio di quello che è poi realmente stato. Poteva anche dare ad Hamilton una bottarella un po’ più forte, almeno da assicurarsi che l’inglese rimanesse dietro. E invece no, Nico parte dritto come se la curva non esistesse nemmeno e poi “non mi spiego come mai Lewis mi sia venuto addosso”… Io lì ho sempre visto che tutti gli altri giravano a destra, non so voi… Impazzito.

DANIEL RICCIARDO 6.5

La sindrome di Verstappen sta cominciando a colpire anche il tanto amato pilota australiano. Ovunque vada, l’olandese annichilisce i propri compagni di squadra, relegandoli ad un ruolo di semplici comparse all’interno del team. Daniel fortunatamente è ancora abbastanza lontano da questo ruolo, ma la gara di oggi è stata un esempio lampante di quanto possa Max far sembrare quasi inconsistente un buon quinto posto. Daniel ha tentato la stessa strategia di gara del compagno ma alla fine non riusciva più a stare in pista con le gomme così tanto usurate ed è stato costretto a fermarsi ai box a montare un treno di UltraSoft. Tornato in pista alle spalle di Button, riesce nei giri finali a passare l’inglese e a tornare al quinto posto, portando a casa un discreto bottino di punti per la scuderia di casa.

JENSON BUTTON 9

Quello che si dice un weekend con i fiocchi! Uno di quei fine settimana che, con una vettura decente, sarebbero andati a finire con almeno un piazzamento sul podio. Partire con le UltraSoft, in questo caso, ha i suoi svantaggi, e dopo pochi giri, infatti, la prestazione della gomma decade drasticamente costringendo l’inglese a rientrare ai box a montare le coperture Soft. Rientrato in decima posizione si ritrova ancora una volta in mezzo all gruppo a dover sgomitare per venirne fuori. Cambia gomme in occasione della Safety Car punta dritto verso la bandiera a scacchi, ma la strada è lunga. Passa Nasr, passa Bottas, incredibile dictu, e si porta in sesta posizione, dove alla fine chiude dopo i 71 giri previsti.

ROMAIN GROSJEAN 8

Ritorna alla fine la Haas in zona punti, e lo fa ancora una volta con il suo pilota di punta, il Francese che su questa pista si esalta e mette in mostra tutte le sue abilità nel ruota a ruota. Partito tredicesimo, scala la classifica grazie ad un lunghissimo primo stint su gomme soft che dura fino al momento della Safety Car. A quel punto buona parte dei piloti che aveva davanti sono già rientrati ai box per il primo cambio gomme mentre lui, sornione, approfitta della vettura di sicurezza per mantenere le posizioni guadagnate. Alla ripartenza è nel vivo dell’azione in un gruppetto di piloti in lotta per la Top Ten e ne esce benissimo riuscendo sia a mantenere intonse le gomme, sia a mantenere inalterata la sua posizione finale.

CARLOS SAINZ JR. 7.5

A proposito di piloti che se la cavicchiano nel ruota a ruota, all’ottava posizione troviamo un altro bel manico che se c’è da buttarsi dentro non ci pensa due volte. Lo spagnolo, dopo una strepitosa partenza in cui guadagna cinque posizioni ricade nelle retrovie quando l’incidente di Vettel chiama in causa il buon vecchio Bernd. Dalla quattordicesima posizione vede che l’impresa è da ricostruire ma non si tira indietro. Sorpassa Hulkenberg, poi è la volta di Alonso. L’incidente di Perez all’ultimo giro gli regala l’ottava posizione finale, ciliegina sulla torta per una gara davvero ricca di emozioni.

VALTTERI BOTTAS 5

Qui dove le Williams di solito sono sempre andate egregiamente, oggi il Finlandese non è riuscito ad esprimere il vero potenziale della vettura, dovendo affidare le sorti del suo gran premio all’andamento delle gomme, molto altalenante per altro sulla sua macchina. Chiude in nona posizione raccogliendo due soli punti.

PASCAL WEHRLEIN 10

Che dire, prima d’ora c’era riuscito solo un pilota a portare la Manor in zona punti, anche se quella Manor era di gran lunga più “macchinaccia” di quella che ha tra le mani il giovane tedesco. Ad ogni modo la grande prestazione di Pascal non va sottovalutata, se si considera che per tutta la gara è riuscito a rimanere a ridosso della zona punti andando anche ad insidiare il nono posto di Valtteri Bottas nel finale. Ebbene si, la Manor è davanti alla Sauber nel Campionato Costruttori. Eroe del Giorno.

ESTEBAN GUTIERREZ 6

Verrà il giorno in cui anche il messicano chiuderà una gara in zona punti … Ma non è questo il giorno! Scherzi a parte, ancora una volta Esteban chiude una gara in undicesima posizione, dopo una difficile rimonta dalle retrovie a causa di una pessima partenza. Qualche buona azione gli valgono la sufficienza in una gara dal sapore amaro.

JOLYON PALMER 6

Il singolare testa a testa con il compagno di squadra lo vede prevalere per una volta, rimanendo però, come sempre ampiamente al di fuori della zona punti. Solo nel finale grazie ai numerosi ritiri riesce ad arrivare a toccare la dodicesima posizione.

FELIPE NASR 5

Buona prima parte dii gara per il brasiliano, che rimonta fino all’ottava posizione, partendo con gomme Soft. La Safety Car forse gli rovina un po’ la gara ricompattando il gruppo, tanto che, dovendosi fermare a montare le Supersoft, rientra in pista nelle remote retrovie. Da dietro può fare ben poco se non portare la vettura a traguardo in tredicesima posizione.

KEVIN MAGNUSSEN 5

Il Danese della Renault non trova mai il ritmo su questa pista, e si difende dagli attacchi degli avversari con ii denti, tanto da rimediare cinque secondi di penalità per avere cambiato più volte direzione in occasione di una manovra difensiva. Non sarà una gara da tramandare ai posteri.

MARCUS ERICSSON 5

Gara anonima sempre nelle retrovie. La strategia non gli permette di scalare la classifica né di rendersi protagonista di azioni degne di nota.

RIO HARYANTO n.p

Non pervenuto, l’unico tipo di valutazione che si può pensare alla luce del risultato del suo compagno di squadra.

SERGIO PEREZ 7

Buona gara del Messicano, che lo vedeva ancora una volta in zona punti fino al momento del guasto proprio all’ultimo giro che lo mette fuori gioco dopo un brutto fuori pista.

FERNANDO ALONSO 6

Fin dalle prime battute lo spagnolo accusa dei problemi al motore della su McLaren, ciò nonostante riesce a portarsi a ridosso delle prime dieci posizioni, ma dopo pochi giri un guasto al pacco delle batterie ferma prematuramente la sua rimonta.

NICO HULKENBERG 4

Magrissima prestazione, e delusione ancora più scottante considerando l’ottima posizione alla partenza. Scala la classifica in negativo a causa del degrado delle gomme nella parte iniziale della gara. Rimedia cinque secondi di penalità per avere superato il limite di velocità in pit lane. Effettua più pit di chiunque altro a causa del degrado delle gomme e infine arriva il guasto che lo costringe al ritiro. Strazio.

FELIPE MASSA 4

Classificato decimo in qualifica riesce a danneggiare l’alettone nei giri di schieramento, dovendo così partire dalla pit lane. La rimonta è difficile con una Williams che non offre le solite prestazioni su questa pista. A circa metà della gara rientra ai box per un ritiro definitivo.

SEBASTIAN VETTEL s.v.

Lasciamo il beneficio del dubbio sulla gara del tedesco. Al momento dell’esplosione della sua gomma era in prima posizione con una strategia di dubbia efficacia. Purtroppo non sapremo mai cosa sarebbe stato capace di ottenere da questo gran premio.

DANIIL KVYAT s.v.

Fine settimana stregato per il pilota russo che in qualifica si stampa contro i muri di protezione a causa del cedimento della sospensione, mentre la domenica ferma la vettura a lato della pista dopo poche curve.

 

 

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