Hamilton e Marquez, uno tsunami mediatico che rivoluziona il mercato di F1 e MotoGP

L’addio alla Mercedes e alla Honda insegna che nulla è impossibile, niente sarà più come prima

Hamilton e Marquez, uno tsunami mediatico che rivoluziona il mercato di F1 e MotoGP

Il 12 ottobre 2023 e l’1 febbraio 2024 rimarranno delle dati indelebili per quel che riguarda MotoGP e Formula 1.  Due date nelle quali è stata riscritta a caratteri cubitali la storia di queste categorie, con gli annunci di Marc Marquez in Ducati Gresini e di Lewis Hamilton in Ferrari che di fatto hanno rivoluzionato il mercato piloti.

UN ADDIO DIFFICILE. Solamente dodici mesi sembrava impossibile che si potessero concretizzare trattative del genere, soprattutto riguardanti due piloti e uomini immagine legati a doppio filo con le rispettive case madri: Honda e Mercedes. Quella giapponese e quella tedesca hanno scandito fin dai primissimi passi le carriere dello spagnolo e dell’inglese, portandoli fino alla gloria iridata e a scrivere pagine importantissime di motorsport. Ora però entrambi hanno deciso di sciogliere i legami, con quelle che possono essere considerate delle autentiche seconde famiglie, per spiccare il volo verso nuove sfide.

MOTOGP, UN 2024 TUTTO DA VIVERE. Il passaggio di Marquez al team Gresini ha rappresentato un’autentica bomba che però non è deflagrata all’improvviso, servita a piccole dosi fino all’annuncio ufficiale avvenuto lo scorso autunno. Marc dunque, anche se guiderà la moto dello scorso anno, ma parliamo pur sempre della Ducati che ha vinto il campionato del mondo con Pecco Bagnaia, potrà tornare a sorridere in sella ad una moto che sicuramente potrà ridargli quella gioia di correre che forse aveva perduto negli ultimi anni in cui tra cadute, infortuni e regressione tecnica della Honda non ha più potuto respirare aria d’alta classifica se non ad intermittenza. Marquez può rappresentare certamente un problema per gli altri ducatisti nella sfida al titolo, ma al tempo stesso sarà uno stimolo e un importante metro di paragone. Soprattutto per il campione del mondo in carica Bagnaia, “accusato” di vincere senza concorrenza nel 2022, e anche per il resto della truppa che guida sotto l’egida di Borgo Panigale.

F1, UN LENTO AVVICINAMENTO AL 2025. Per vedere invece Sir Hamilton vestito di rosso bisognerà aspettare ancora dodici mesi, prima che il sette volte campione del mondo concluda la propria lunga trafila in Mercedes per dedicarsi corpo e anima all’esperienza in quel di Maranello. Se l’annuncio di Marquez in Gresini è stato cucinato a “fuoco lento” stessa cosa non si può dire per Hamilton-Ferrari: un annuncio arrivato come un fulmine a cielo sereno, ravvivando un periodo morto – giornalisticamente parlando –  com’è quello che precede la presentazione delle vetture. Anche se mai, come quest’anno, non sono state settimane piatte tra rinnovi di Leclerc e Norris, le questione riguardanti l’eventuale ingresso del team Andretti in Formula 1 e appunto lo tsunami mediatico del futuro passaggio di Hamilton in rosso.

SALE L’ATTESA. Le vicende di Marquez e Hamilton hanno dunque insegnato che, mai come in questo caso, le vie del mercato sono realmente infinite. Chi avrebbe mai potuto pensare che lo spagnolo potesse prendere come opzioni un team clienti, oppure che l’inglese alla soglia dei 40 anni potesse prendere quel treno direzione Maranello che sembrava oramai passato? Le scelte di Marc e Lewis comportano una grande responsabilità, ma è nella natura dei campionissimi prendere “rischi calcolati”. Non resta che godersi lo spettacolo, certamente non resteremo delusi.

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