Gran Premio di Cina 2015, Shanghai: Anteprima e Orari del Weekend

Terzo appuntamento del Mondiale

Gran Premio di Cina 2015, Shanghai: Anteprima e Orari del Weekend

Orari

Venerdì 10 Aprile

Libere 1: 4:00-5:30 (Sky Sport F1 HD – RaiSport 1)

Libere 2: 8:00-9:30 (Sky Sport F1 HD – RaiSport 1)

Sabato 11 Aprile

Libere 3: 6:00-7:00 (Sky Sport F1 HD – RaiSport 1)

Qualifiche: 9:00-10:00 (Sky Sport F1 HD – Rai 2)

Domenica 12 Aprile

Gara: 8:00  ̶  56 giri  ̶  5,451km (Sky Sport F1 HD – Rai 1)

* tutti gli orari indicati si riferiscono all’Italia: tra Italia e Cina ci sono 6 ore di differenza.

Gara Precedente

“Passiamo dal caldo torrido Malese al clima un filo più mite, non troppo, di Shanghai. In Malesia finalmente la Formula 1 si è risvegliata dal torpore invernale protrattosi ben oltre la prima gara ufficiale del Campionato. La Mercedes è stata battuta da una straordinaria Ferrari, maestra nel gestire bene le gomme. Abbiamo assistito ad un Gp piuttosto allegro diciamo. Parecchi sorpassi, colpi di scena, e suspense fino agli ultimi giri. Tutto quello di cui il circus ha bisogno in questo momento. La sorpresa della Malesia è sicuramente stata la Ferrari, ma anche scuderie come la Tororosso o McLaren hanno mostrato dei buoni passi in avanti. Intanto la disputa tra Renault e RedBull continua, e la rottura sembra sempre più imminente. Si parla di un potenziale acquisto della scuderia di Faenza da parte del costruttore francese, oppure di un possibile cambio di livrea da blu e rosso a giallo e nero. La terza gara potrebbe essere la cartina al tornasole delle reali possibilità della Ferrari di competere per il titolo. La Malesia è stata una débâcle della Mercedes oppure la Ferrari ha veramente progettato una vettura strepitosa?” M.B.

Pronostico

«È ancora il duo della Mercedes quello a fare più “paura”, anche se dopo l’ultimo Gran Premio è possibile dire, in modo ufficiale, che anche le Ferrari ci sono. Non soltanto con Sebastian Vettel ma anche con Kimi Rӓikkӧnen, soprattutto quando il clima fa registrare temperature alte, favorevoli al sistema di raffreddamento liquido-aria della scuderia italiana. Qui in Cina pertanto potremmo assistere ad uno scontro interessante tra quattro vetture per la vittoria finale, ma molto, ripetiamo, dipenderà anche dalle condizioni climatiche. Un po’ più staccata la Williams, che in Malesia è apparsa fortemente sottotono, così come la Red Bull, sebbene dal motorista Renault siano arrivate notizie confortanti che parrebbero rimettere in lizza la scuderia austriaca per le posizioni che contano, ma la strada pare ancora un po’ lunga se confrontata con la scuderia satellite Toro Rosso. Le due incognite paiono piuttosto Lotus e Sauber, la prima per un potenziale non ancora mostrato, la seconda per la poca costanza presentata tra Melbourne e Kuala Lumpur, sebbene la monoposto appaia valida e competitiva. Più attardata la Force India, che necessita di ulteriori sviluppi.» A.V.

Circuito

Nome: Shanghai International Circuit

Luogo: Shanghai, Cina

Costruzione: Costruito nel 2002, il tracciato ha ospitato la prima gara di Formula 1 nel 2004. Sono state utilizzate delle particolari fondamenta in poliestere per far fronte al terreno paludoso sul quale il tracciato poggia. I costi di costruzione di tutto il complesso, uno dei più grandi al mondo, sfiorano i 450 milioni di dollari. La zona del paddock è molto ampia e ricca di architetture all’avanguardia, come la torre di controllo di ben nove piani e le due strutture che si sviluppano al di sopra della pista nelle quali è situata la sala stampa e varie Hospitality per non parlare della zona riservata ai team costruita come fosse una grande palafitta appena al di sopra di un laghetto. La pista presenta una carreggiata ampia; le tribune principali sono coperte attraverso degli speciali tetti a forma di fiore di Loto, simbolo ufficiale della zona di Shanghai. Visto dall’alto il tracciato ricorda vagamente l’ideogramma Shàng, dal quale deriva il nome della città.

Distanza a giro: 5,451km.

Numero di curve: 16, nove a destra e sette a sinistra.

Senso di marcia: orario.

3 Migliori Parti: Curva 1 e 2: lunga curva verso destra che stringe pian piano sempre di più. La si affronta scalando dalla settima/ottava alla seconda marcia passando dai 300 ai 90km/h, andando a chiudere man mano la traiettoria. È raro vedere sorpassi in questo punto, ma quando qualcuno azzarda una manovra è sempre un bello spettacolo. Curva 7 e 8: questo è un tratto in cui le sollecitazioni laterali fanno da padrone. Si tratta di un lungo sinistra destra da percorrere alla bellezza di 290km/h in sesta marcia. È spesso teatro di manovre al limite del contatto dato che la linea di percorrenza non offre numerose possibilità di scelta. Harpin, Curva 14: si affronta dopo il rettilineo più lungo del mondiale, è una frenata violentissima tra le più dure del mondiale. In soli 126 metri si passa da oltre 320km/h a soli 70. Questo tratto è un ottimo punto per effettuare un sorpasso data la grande ampiezza della carreggiata.

Stress Meccanico: l’asfalto a medio bassa abrasività, non consuma eccessivamente le gomme. Le curve veloci, però, sottopongono gli pneumatici a un forte carico trasversale e lo pneumatico che ne risente di più è l’anteriore sinistro. Sebbene l’impianto frenante sia utilizzato per il 15% del giro, il tracciato di Shanghai è di categoria Light. Sotto questo punto di vista aiuta molto l’assetto aerodinamico ad alto carico che si usa sulle vetture. La curva 14 è, però, una delle curve più impegnative dell’intero calendario sotto molti aspetti. I dati della Brembo dicono che è al secondo posto tra le staccate in cui si ha la maggiore differenza di velocità con ben -254km/h, al primo osto tra le staccate che sviluppano la maggiore decelerazione con ben 6,41G, al secondo post come frenata più lunga in termini di tempo, con 2,98 secondi e al primo posto tra le frenate che sviluppano la maggiore energia frenante, con 2.877kW. La curva 1 e la curva 6 sono altre due staccate abbastanza dure per i freni e rispettivamente sottopongono il pilota ad una decelerazione di 4,7 e 3,96G. La decelerazione media a curva per questo tracciato è di 3,45G e l’energia prodotta da una vettura durante l’intera gara è di 117 kWh.

Scelta Gomme: PZERO YELLOW SOFT e PZERO WHITE MEDIUM.

Zona DRS: rettilineo tra curva 13 e curva 14 (con detection point dopo la curva 11). Rettilineo dei box (tra curva 16 e curva 1, con detection point dopo la curva 15).

Edizioni Precedenti

Ultime 3 Edizioni:

Edizione 2012: Lewis Hamilton (McLaren – Mercedes), che verrà penalizzato di cinque posizioni sulla griglia per sostituzione del cambio, fa segnare il tempo più veloce nelle libere 1 e 3, mentre è Michael Schumacher (Mercedes ) il più veloce nelle FP2. Al termine delle qualifiche le due Mercedes mostrano la bontà del lavoro di piloti e meccanici giungendo prima con Nico Rosberg (prima pole in carriera e prima per il team da Monza ’55) e seconda con Schumacher dopo l’arretramento previsto per Hamilton. Al settimo giro comincia la prima fase di pit-stop con Pérez e Massa primo e secondo non avendo cambiato set, mentre Schumacher è costretto al ritiro a causa della ruota anteriore destra mal agganciata che poco dopo l’uscita dai box si stacca. Dopo che tutti i piloti hanno effettuato una sosta è ancora Rosberg a comandare; a così inizio la seconda fase di cambi gomme intorno al 23° giro, nell’ordine rientrano: Hamilton, Button, Räikkönen, Alonso e Grosjean. Terzo pit-stop e fase conclusiva della gara concitata, in cui sono soprattutto le strategie a decidere chi sorpassa chi: ed infatti nei giri finali Vettel, partito dall’undicesima casella e rimontante, deve cedere il passo al duo McLaren ed al compagno di scuderia Mark Webber, che aveva perso tempo prezioso ai box. Dopo 56 giri va così a conquistare la sua prima vittoria in carriera Nico Rosberg, 57 anni dopo l’ultima vittoria di Juan Manuel Fangio a Monza. Da registrare inoltre il giro veloce di Kamui Kobayashi su Sauber – Ferrari, mai una vettura con il motore del cavallino clienti aveva mai fatto registrare tale prestazione.

Edizione 2013: la prima sessione delle prove libere è dominata dalle due Mercedes di Nico Rosberg e Lewis Hamilton, mentre nelle libere 2 e 3 sono le Ferrari a comandare sul gruppo, prima con Felipe Massa e poi con Fernando Alonso. In Q1 bisogna aspettare dieci minuti prima di poter vedere un pilota scendere in pista a causa della polvere presente. Quando tuttavia questa scompare il più rapido a girare è Lewis Hamilton, che si dimostrerà tale anche in Q2 e Q3 cogliendo la pole position davanti a Räikkönen (Lotus – Renault) e Fernando Alonso. Gara: scatta bene Hamilton inseguito a ruota da Alonso e dell’altro ferrarista, Massa, che brucia in partenza Räikkönen. Il ritmo dei due piloti del cavallino è tale da scavalcare il leader della corsa già al quarto giro, mentre nelle retrovie Grosjean supera Rosberg per la quinta piazza. Cominciano in questi giri anche i primi cambi gomme dove a portarsi momentaneamente in testa è Button, inseguito da Alonso, Hamilton, Räikkönen, Pérez e Massa, attardato da una lunga sosta ai box. Al sedicesimo giro Webber, partito dalla pit-lane, rovina il musetto in seguito ad un contatto con Vergne ed è costretto a cambiarlo, adottando una nuova strategia con gomme fresche. Tuttavia una delle gomme risulta mal agganciata e dopo poche curve si stacca dalla monoposto attraversando da parte a parte il tracciato, fortunatamente non impattando contro altre auto. Poco dopo anche Räikkönen e Pérez vengono a contatto, con il musetto Lotus che si danneggia lievemente evitando al finlandese una sosta ai box. Al giro 20 Alonso torna leader della gara superando Button ed anche dopo il pit-stop è ancora davanti all’inglese. Da dietro risale anche Räikkönen che si appropria della seconda piazza. Vettel tenta una strategia sulle due soste ma non viene premiato: Alonso, Räikkönen ed Hamilton dopo il terzo pit hanno gomme fresche e lo sorpassano negli ultimi 10 giri. Trentunesima vittoria in carriera per lo spagnolo, seguito dal finnico e dall’inglese, mentre Vettel è quarto.

Edizione 2014: il weekend inizia con il cambio di Team Manager in casa Ferrari, quando Marco Mattiacci subentra a Stefano Domenicali, ricoprente il ruolo dal 2008. Venerdì: nella prima sessione di prove libere è Fernando Alonso su Ferrari a far segnare il migliore tempo davanti a Nico Rosberg (Mercedes) e Daniel Ricciardo (RBR – Renault). Nella seconda sessione è invece Lewis Hamilton il più veloce davanti allo spagnolo ed al compagno di squadra. Sabato: nella terza ed ultima sessione di libere Daniel Ricciardo fa segnare il miglior crono davanti alla Williams di Felipe Massa e la Lotus – Renault di Romain Grosjean. Il pomeriggio si tengono le qualifiche con pista semi-bagnata: è Lewis Hamilton ad ottenere la pole position davanti alle due Red Bull di Daniel Ricciardo e Sebastian Vettel. Gara: la domenica la pista si presenta asciutta ed al via Hamilton mantiene il comando davanti a Vettel, Alonso, Ricciardo, Massa, Rosberg e Bottas. Il tedesco della Mercedes, autore di una pessima partenza, riesce comunque a rimontare in pochi giri e riportarsi quarto. Al 12° passaggio Alonso rientra ai box ed un giro più tardi riesce ad essere davanti a Vettel, rientrato un passaggio più tardi, portandosi secondo. Alla 22a tornata Vettel è passato anche da Rosberg, il quale comincia a rimontare su Alonso sino al 35° giro, quando lo spagnolo rientra ai box per il cambio gomme e ciò gli consente di riprendersi la seconda piazza dopo la sosta di Rosberg al 38° passaggio; il tutto non dura però molto perché al 44° il pilota Mercedes è ampiamente più veloce e con facilità si riappropria della seconda piazza. Dopo 54 giri la gara si conclude con la vittoria di Hamilton e la doppietta Mercedes grazie a Rosberg, terzo Fernando Alonso con la Ferrari a completare il podio.

Migliore Edizione Per Gli Autori:

Edizione 2007: Hamilton (McLaren – Mercedes) può chiudere i giochi per quanto riguarda il titolo piloti. In qualifica al termine della Q3 è di fatto il più veloce, seguito dalle due Ferrari di Kimi Räikkönen e Felipe Massa e chiuse dall’altra McLaren di Fernando Alonso. Proprio lo spagnolo ed il finnico sono gli unici in grado di impedire al giovane inglese di vincere il suo primo titolo mondiale all’esordio in Formula Uno. La gara procede normalmente fino a quando Hamilton non si trova con gomme intermedie ed asfalto asciutto: l’inglese le tenta tutte per non perdere troppi secondi da Räikkönen, che con gomme slick nel frattempo lo aveva sorpassato, spingendo la vettura ad oltre 300 km/h con gomme in continuo deterioramento ed a rischio esplosione data l’inadattabilità al tipo di fondo. Un terzo posta sarebbe bastato all’inglese che però nella foga della sua giovane età commette un errore banale, finendo dritto nella ghiaia e non potendo esserne estratto né dai commissari né tantomeno dalla gru di emergenza, come successo in un GP precedente. In tal modo vince il pilota della Ferrari davanti ad Alonso e Massa, riaprendo di fatto il mondiale ad una sola gara dal termine, quella di Interlagos.

Migliore Edizione Per I Lettori:

Edizione 2006: Michael Schumacher (Ferrari) e Fernando Alonso (Renault) si trovano a pari punti nella lotta per il titolo mondiale. Al termine delle qualifiche è l’asturiano a far segnare la pole position davanti al compagno di squadra Giancarlo Fisichella ed alle due Honda di Rubens Barrichello e Jenson Button, mentre il rivale tedesco parte 6°, incastonato tra le due McLaren – Mercedes di Kimi Rӓikkӧnen e Pedro de la Rosa. La domenica un forte acquazzone si abbatte sul tracciato, avvantaggiando i gommati Michelin. Al via è ottimo lo spunto di Rӓikkӧnen, il quale si porta in terza posizione e comincia a tallonare Fisichella. Al decimo giro Schumacher passa la Honda del suo ex compagno di squadra Barrichello e 4 giri più tardi anche quella di Button. Nel frattempo Kimi è secondo e comincia ad impensierire Alonso, tuttavia al 19° passaggio è costretto al ritiro per un guasto meccanico. Da dietro si fa sempre più spazio Schumacher, che raggiunge a sua volta “Fisico” e forma un trio con il leader della corsa. Tra 21° e 23° giro i tre vanno al cambio ed Alonso decide di optare per una mescola nuova solo all’anteriore, vanificando così il suo vantaggio di oltre venti secondi sui due inseguitori e rientrando per un obbligato pit-stop al 35° giro che dura ben 19 secondi per un problema di fissaggio di una delle ruote. Passa così al comando l’italiano suo compagno di squadra, il quale riesce a tenere dietro di sé Schumacher sino a 15 giri dal termine, quando rientrato per il suo cambio gomme riesce ad uscire davanti alla Rossa, ma svantaggiato dalla temperatura delle gomme, non può nulla contro l’arrembante sette volte Campione del Mondo, che passa a sua volta al comando e dopo 56 giri vince la sua ultima gara in carriera davanti al duo Renault.

RECORD

Giro prova: 1:34.012 – R Barrichello – Ferrari – 2004
Giro gara: 1:32.238 – M Schumacher – Ferrari – 2004
Distanza: 1h29:12.420 – R Barrichello – Ferrari – 2004
Vittorie pilota: 3 – L Hamilton
Vittorie team: 4 – Ferrari
Pole pilota: 4 – L Hamilton
Pole team: 3 – Red Bull, Mercedes
Migliori giri pilota: 2 – L Hamilton
Migliori giri team: 3 – McLaren
Podi pilota: 6 – L Hamilton
Podi team: 9 – McLaren

Albo d’oro

  1. 2004 R Barrichello – Ferrari
  2. 2005 F Alonso – Renault
  3. 2006 M Schumacher – Ferrari
  4. 2007 K Raikkonen – Ferrari
  5. 2008 L Hamilton – McLaren Mercedes
  6. 2009 S Vettel – Red Bull Renault
  7. 2010 J Button – McLaren Mercedes
  8. 2011 L Hamilton – McLaren Mercedes
  9. 2012 N Rosberg – Mercedes
  10. 2013 F Alonso – Ferrari
  11. 2014 L Hamilton – Mercedes

Andrea Villa, Matteo Bramati.

Fonti: Brembo, Pirelli.

 

 

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