GP Spagna – Hamilton e Vettel, duello tra titani tra mondiale e storia [VIDEO]
A Barcellona è andato in scena uno spettacolo inebriante con protagonisti i grandi duellanti del momento...
Una monoposto Rossa contro una Freccia d’Argento, Vettel contro Hamilton, due talenti immensi che nel GP di Spagna hanno rinverdito gli epici fasti di una F1 che sembrava ormai soffocata dalla tecnologia e dai calcoli, e che s’è invece ridestata di colpo, scossa dal talento puramente umano di due fuoriclasse che se le sono date di santa ragione, come se fossero su un ring, provando l’uno a mettere alle corde l’altro. Alla fine l’ha spuntata Hamilton, ma Vettel è uscito a testa altissima, consapevole di potersi giocare fino alla fine il mondiale con l’anglo-caraibico, considerando che dietro a questi due titani c’è il vuoto pneumatico.
Barcellona è stata una partita di tennis con scambi veloci e letali. La partenza fulminea di Seb, l’azzardo con le medie (indovinato) della Mercedes, il “blocco” legittimo ma poco sportivo del fedelissimo pretoriano Bottas, race winner di Sochi sminuito e ridimensionato nel ruolo di soldatino obbediente. Ma è proprio il gioco di squadra, brutale, della Mercedes, che esalta ancor di più l’orgoglio e la forza del Cavallino rampante, con Vettel che in quel frangente ha probabilimente perso il GP, ma ha altresì confermato di essere il più in forma della griglia, con un sorpasso degno dei più grandi Cavalieri del Rischio. Finta e controfinta, metà macchina sull’erba, ubriacando uno stordito Bottas, trattato come l’ultimo dei difensori al cospetto di Maradona.
La Ferrari, dopotutto, ha retto l’impatto delle barocche modifiche Mercedes; pinne, zanne, artigli, ma poi stiamo sempre lì, sul filo dei centesimi, in una situazione di sostanziale parità, con il lavoro sottotraccia, discreto, di Binotto, Resta e compagnia bella, che sta dando i frutti sperati. Così la F1 diventa sfida tra piloti, muretti, variabili che fanno parte del gioco. Brava Mercedes a smarcare le medie in fretta e furia, brava ad approfittare della virtual safety car per montare le morbide. Immenso Vettel nel difendere con le unghie e con gli artigli la prima posizione su Hamilton in uscita dai box. Che spettacolo vedere due mostri sacri affiancati ruota a ruota dove c’è spazio per una sola vettura! Non scomodiamo Digione ’79 per rispetto dei miti, ma questa è già storia, è battaglia vera, è sudore e classe che si mescolano diventando agonismo puro. Alla fine Lewis, un week-end perfetto il suo, ha messo la freccia ed è passato. Ci sta, nel complesso la Ferrari non ha letto bene la partita come la Mercedes. Resta però impresso nelle menti un gran duello che nobilita la F1.
A Barcellona ci si attendeva un riscatto Red Bull, mentre Milton Keynes ha trovato per strada un buon podio, complici i ritiri di Raikkonen e Bottas, ancorché staccata anni luce, quasi doppiata. Applausi per il lavoro concreto della Force India (quarta e quinta), per Wehrlein, per le Toro Rosso, Hulkenberg e per la solita, irriducibile, tenacia di Fernando Alonso, fenomeno in qualifica con la derelitta McLaren. Ma è tutta una giostra di comprimari, comparse che divertono e magari si divertono, ma mero contorno a Vettel e Hamilton, alla loro grandezza e ad un duello amarcord che ricorda da vicino quelli tra Schumacher e Hakkinen.
Antonino Rendina
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