Formula 1 | Wolff non ha dubbi: “La penalità a Verstappen segna un nuovo standard per la FIA”
Toto Wolff e il punto sulla doppia penalità inflitta a Max Verstappen in Messico
Formula 1 Wolff Mercedes – Toto Wolff, team principal di Mercedes, ritiene che la recente decisione degli steward della FIA di penalizzare Max Verstappen per il contatto con Lando Norris nel Gran Premio del Messico abbia stabilito un nuovo precedente, introducendo regole più severe contro le manovre aggressive in pista. Secondo Wolff, la sanzione invia un chiaro messaggio ai piloti, segnando una svolta per il futuro delle competizioni.
Wolff e la penalizzazione a Verstappen
“Lo dico sempre: i piloti esperti sanno bene cosa significa rilasciare il freno troppo tardi, trascinando l’avversario in curva e spingendolo largo. Fin dai tempi dei go-kart, si impara che, all’esterno e senza essere in vantaggio, non si hanno possibilità,” ha affermato l’austriaco, sottolineando la consapevolezza dei piloti rispetto a determinate dinamiche. Per il team principal della Mercedes, le regole sono sempre state chiare, ma la tendenza dei piloti a spingere i limiti ha reso necessaria una posizione più decisa della FIA: “Le regole sono davvero chiare. Se un comportamento viene tollerato, diventa il nuovo limite”.
Per Wolff, il Gran Premio del Messico ha stabilito un punto di riferimento significativo, evidenziando la necessità di lasciare spazio all’avversario all’esterno della curva se questo è affiancato. “Credo che questo abbia creato un precedente. Probabilmente ora sarà necessario lasciare spazio se la vettura è al tuo fianco o alla stessa altezza. Frenare in ritardo e trascinare l’avversario fuori pista non sarà più tollerato”.
Una sanzione per il futuro
Infine, il classe ’72 ha sottolineato come questa nuova linea della FIA possa prevenire situazioni aggressive in futuro, citando la battaglia per il titolo 2021 tra Verstappen e Lewis Hamilton come esempio di interpretazioni divergenti delle regole. “In quel periodo, certi steward avevano la loro opinione su cosa fosse accettabile e, non penalizzando, legittimavano tali azioni”.
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