Formula 1 | Marchionne attacca Liberty Media: “Condizioni identiche a due settimane fa, Ferrari pronta a salutare”

"Vogliono standardizzare tutto, ma ogni squadra deve avere il proprio carattere distintivo" ha aggiunto

Formula 1 | Marchionne attacca Liberty Media: “Condizioni identiche a due settimane fa, Ferrari pronta a salutare”

Continua il botta e risposta tra Sergio Marchionne e Liberty Media per il futuro della Formula Uno. Secondo quanto dichiarato dall’Amministratore Delegato di FCA durante il Salone dell’Automobile di Ginevra, Chase Carey e Ross Brawn non avrebbero cambiato le proprie carte in tavola, costringendo la Scuderia del Cavallino ad una posizione di muro contro muro. Marchionne continua a non condividere il piano di “normalizzazione” del Circus, soprattutto dal punto di vista tecnico, e ha rimarcato il fatto che con le seguenti condizioni la Ferrari saluterà baracca e baracchini. La Formula Uno, secondo il numero uno di FCA, dev’essere tecnologia e ogni Scuderia deve avere un tratto distintivo, un modus operandi che la distingue da tutte le altre squadre.

Una presa di posizione molto forte che dimostra, almeno per il momento, il forte conflitto tra i top team e l’organizzazione statunitense. Ecco le parole di Sergio Marchionne: Io continuo a credere che ci sia la possibilità di un progetto condiviso tra noi e Liberty. L’obiettivo è dare un gradissimo futuro alla Formula Uno, ma al momento la situazione non è cambiata. La mia idea è abbastanza chiara: bisogna proteggere il DNA di questo sistema. Ferrari ha svolto un gran lavoro e lo stesso discorso vale per Mercedes, soprattutto negli ultimi anni. Grazie alla nostra storia ci siamo guadagnati il diritto di proteggere questo DNA e non abbiamo intenzione di mettere in mezzo discorsi commerciali o di show che finirebbero solo per rovinare questo sport. La Formula Uno non è solamente una questione di sorpassi o di spettacolo, ma anche di tecnica e capacità ingegneristica. Ferrari è capace di rispondere su queste questioni, mentre Liberty non ne capisce un tubo. Loro devono occuparsi dello spettacolo, ma spetta a noi rispondere sui regolamenti.

“Se ci viene tolta questa possibilità non saprei veramente cosa andarci a fare in pista”, ha aggiunto. Qui parliamo di competizione e tra le varie macchine dev’esserci una differenza. Non voglio avere lo stesso pacchetto di Mercedes perchè noi siamo la Ferrari e abbiamo il nostro modo di lavorare. Un’accozzaglia di novità utili solo allo spettacolo non ci interessa. La Formula Uno costa soldi e possiamo benissimo spendere questo budget da un’altra parte. L’obiettivo è ovviamente restare e io mi sto impegnando in tal senso, ma l’accordo deve arrivare da entrambi le parti. Con Ross Brown purtroppo non ci siamo ancora chiariti sulle questioni tecniche”.

“Loro hanno un’idea di riduzione costi, ma la Formula Uno è sempre stato un mondo estremamente specializzato. Costa soldi gestire un team di F1 e di certo non si arriva qui dopo un sabato sera “inspiratorio”. Capisco che loro vogliono allargare il cerchio, ma alla fine della fiera se non riusciamo a distinguere un componente da un altro a me non interessa. Ogni squadra deve avere il proprio carattere distintivo”, ha concluso.

Roberto Valenti

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