Formula 1 | Le pagelle del GP di Russia
I voti ai protagonisti della gara pazza di Sochi
Lewis Hamilton 10 Esce fuori alla distanza con un passo gara irresistibile e quando arriva lo scroscio d’acqua e intelligente a scegliere la via della prudenza montando le rain. La centesima vittoria è una gara sudata e epica, in cui fa valere la sua classe, la sua fame, la sua esperienza. Mondiale apertissimo.
Max Verstappen 9 Non poteva limitare i danni meglio di così. La rimonta è furiosa, e quando va in crisi di gomme arriva l’acqua benedetta a rilanciarlo a fionda verso la vetta. Non molla Lewis, gran carattere.
Carlos Sainz 9 Prima fila, gran partenza e terzo posto finale. Corre con il piglio del leader, va in crisi di gomme e viene sverniciato da Norris ma non si abbatte. “Sale” al suo passo tenendo i nervi saldi nonostante degrado e traffico, montando poi le gomme intermedie con un timing perfetto. Podio meritato.
Daniel Ricciardo 7 Con Norris la McLaren volava, era il cavallo vincente, lui seguiva a debita distanza. Lo smalto migliore è rimasto tra la Roggia e la Parabolica.
Valtteri Bottas 6,5 Corre per tutta la gara come se il fatto non fosse il suo, ed in effetti non è più tanto il suo, e si ritrova quinto sotto la bandiera a scacchi. Se ne sarà accorto?
Fernando Alonso 7,5 Sull’asciutto, sul bagnato, la differenza è poca, Fernando corre con il coltello tra i denti e si toglie lo sfizio di infilare anche Verstappen. Gara di altissimo livello.
Lando Norris 9 Fenomenale. La pole è spaziale, il passo gara mostruoso, difetta però di esperienza che come diceva Oscar Wilde “è semplicemente il nome che gli uomini danno ai propri errori”. La prossima volta ascolterà il muretto e non getterà alle ortiche una probabile vittoria. Resta un mostriciattolo di velocità.
Kimi Raikkonen 8 Il canto del cigno o comunque una gara vecchio stile, tutta ritmo e pulizia di guida. Getta l’Alfa nelle curve e nei duelli con aggressività, voglia, cattiveria, portando a casa quattro insperati punti per una scuderia che è il vice fanalino di coda del mondiale.
Sergio Perez 5,5 Tra lui e la Red Bull non ne azzeccano mezza, corre in sordina in un costante vorrei ma non posso, non è lento ma nemmeno velocissimo, e quando va forte e sale virtualmente sul podio ai danni di Sainz inciampa sul bagnato sbagliando i tempi per montare le gomme da pioggia. Il suo apporto alla causa lascia perplessi.
George Russell 7,5 Strepitoso in qualifica sul viscido, ancora a punti in una gara folle. Molto bravo, ma non fa più notizia.
Lance Stroll 5 Da metà gara in poi si perde, ma poi dovrà pur spiegare perché prova sempre a buttare fuori il compagno di squadra, stavolta mettendolo quasi a muro.
Sebastian Vettel 6 La difesa su Leclerc vale il prezzo del biglietto, porta il monegasco a scuola guida. Per il resto solita gara con l’Aston Martin, a sgomitare a centro gruppo senza troppe velleità e dovendo subire la scorrettezza del team mate. Meriterebbe altro.
Charles Leclerc 6 Si esalta ed esalta, diverte e forse si diverte, ma come spesso capita esagera, azzarda e alla fine la scelta non paga. Velocissimo sempre, qualche volta un po’ irruente, nel dopo gara è nervosissimo. Deve ritrovare gare pulite.
Antonio Giovinazzi 5 Corre tutto il GP con problemi alla radio, ma dopo i fuochi d’artificio in qualifica di Zandvoort e Monza, a Sochi sparisce come un’ombra malinconica. Sipario?
Mick Schumacher 6,5 Rifila quasi quattro secondi in qualifica a Mazepin (4,5). Si vive di questo perché per il resto quello della Haas è un mondiale senza senso, inutile.
Yuki Tsunoda 4,5 Continua il suo percorso di non si capisce cosa, visto che durante l’anno non pare essere cresciuto, ma continua a mandare a quel paese la gente via radio. Costante.
Altri: Pierre Gasly (5,5), Nicholas Latifi (5,5), Esteban Ocon (5)
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