Formula 1 | GP Messico, tre le frenate impegnative all’Hermanos Rodriguez
La staccata di curva 1 è la più impegnativa per i freni
Dopo un anno di assenza, il GP Messico torna a far parte del Mondiale di Formula 1. Secondo i tecnici Brembo l’Autódromo Hermanos Rodríguez rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da uno a cinque si è meritato un indice di difficoltà di cinque, identico solo al Yas Marina Circuit.
A differenza di altre componenti l’altitudine record del tracciato non incide sul funzionamento dell’impianto frenante che invece è messo a dura prova dai picchi di velocità: in tre punti della pista le monoposto superano i 330 km/h prima di affrontare frenate veramente intense.
Un quinto di gara per i freni
Nonostante sia la terza pista più corta del Mondiale, i freni vengono utilizzati 10 volte per ogni giro dell’Autódromo Hermanos Rodríguez: il totale è di circa 15,3 secondi al giro per pilota equivalente al 20 per cento della durata complessiva della gara. La percentuale sarà identica anche nei GP Brasile e GP Abu Dhabi.
In quattro diversi punti le frenate durano più di due secondi, anche se queste sono abbastanza differenti tra di loro: le decelerazioni vanno infatti dai 3,1 g ai 5,6 g e gli spazi di frenata dai 76 metri al doppio. Il carico esercitato da ciascun pilota dalla partenza alla bandiera a scacchi sul pedale del freno supera le 53 tonnellate e mezza.
Da 372 km/h a 110 km/h in 2,6 secondi
Delle dieci frenate dell’Autódromo Hermanos Rodríguez, tre sono classificate dai tecnici Brembo come impegnative per i freni, nessuna è di media difficoltà e sette sono light.
La più impegnativa in assoluto è la frenata alla prima curva dopo il traguardo perché la velocità delle monoposto passa da 372 km/h a 110 km/h in appena 153 metri. Per percorrerli i piloti esercitano un carico di 181 kg sul pedale del freno per 2,64 secondi durante i quali subiscono una decelerazione di 5,6 g.
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