Formula 1 | Ferrari, il punto di David Sanchez sul prossimo GP d’Australia
"L'Albert Park è un circuito da medio carico aerodinamico", ha affermato l'Head of Vehicle Concept della Rossa
Intervistato dal sito ufficiale della Ferrari, David Sanchez ha raccontato il lavoro che la Rossa dovrà portare avanti per il prossimo Gran Premio d’Australia, terzo appuntamento del mondiale 2022 di Formula 1, evidenziando come il tracciato dell’Albert Park, nonostante le modifiche apportatate, resti comunque ottimizzato per un set-up da medio-basso carico aerodinamico. Una condizione che sulla carta potrebbe sorridere alla Ferrari, visto che la F1-75 si è mostrata molto competitiva in curva e sulla gestione dei pneumatici.
Com’è il circuito di Albert Park dal punto di vista aerodinamico? Come incideranno i cambiamenti apportati alla pista in vista della preparazione per qualifica e gara?
“Il circuito di Albert Park, considerato il livello di efficienza aerodinamica che richiede, è molto vicino a ciò che può definirsi un tracciato da medio carico. Propone un interessante mix di curve lente e veloci con rettilinei abbastanza lunghi ed è una pista che predilige una buona trazione. Il nuovo layout, che si attende significativamente più veloce, potrebbe portare all’abbassamento del tempo sul giro di svariati secondi.
Molte curve, infatti, sono state modificate e rese più aperte nel raggio. Ci aspettiamo quindi che le vetture siano molto più rapide in percorrenza. Le curve 1-2, 6-7 e 11-12 sono da velocità medio-alta e sarà molto interessante vedere come si comporteranno in queste sezioni le monoposto della nuova generazione. Anche qui c’è da attendersi che la gestione gomme sarà un elemento chiave per l’esito della gara. Infine, considerando che il vecchio asfalto era molto sconnesso, sarà importante verificare fin dalle prove libere lo status del fenomeno del porpoising.
Quanto saranno utili i dati dell’ultima volta che si è gareggiato qui (2019) in vista di qualifiche e gara, specie considerato quanto sono cambiate le vetture?
“Anche se la configurazione del circuito è attesa più veloce gli elementi di base del tracciato rimangono. Albert Park continua ad essere una pista che premia efficienza aerodinamica e trazione, per questo anche i dati delle precedenti edizioni del Gran Premio saranno utili – sebbene da analizzare con occhio critico – per essere sicuri di tenere in considerazione tutti gli elementi chiave nell’avvicinamento alle prime prove libere. C’è da dire che abbiamo anche trascorso parecchio tempo al simulatore per preparare questa gara e per questo ci aspettiamo, forti di tutte le informazioni di cui disponiamo, di essere già sulla strada giusta sotto il profilo della messa a punto quando usciremo dai box per la prima sessione di libere”.
Cosa ti ha colpito maggiormente di questo inizio di stagione?
“Fin dai test invernali è stato confortante vedere come il programma di pista sia stato completato senza particolari intoppi. Anche se a un primo sguardo queste monoposto possono sembrare semplici, si tratta di progetti estremamente complessi che ci hanno posto davanti a sfide davvero intriganti. Direi che siamo riusciti ad anticipare diverse di queste con un discreto esito e che il team è riuscito a reagire in maniera velocissima quando si è trovato di fronte un imprevisto, come è stato il caso del porpoising. L’altro aspetto che mi ha colpito è quanto siano vicini i valori di competitività tra noi e il nostro principale avversario nonostante due vetture completamente diverse sviluppate partendo da un foglio bianco”.
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