Formula 1 | AlphaTauri, la preview del Gran Premio del Belgio

I cenni storici più importanti del "rapporto" tra AlphaTauri e Spa

Formula 1 | AlphaTauri, la preview del Gran Premio del Belgio

Insieme a Monaco, Monza e Silverstone ecco un altro super-classico della Formula 1: il GP del Belgio. 64 edizioni dal 1950, primo anno del Mondiale: 2 edizioni a Nivelles, 10 a Zolder e 53 in quella che è considerata l’Università della F1, Spa Francorchamps. Conquistare Spa è roba da leggende del volante. Nel 1950 il circuito misurava oltre 14 km, oggi la metà, ma è comunque il tracciato più lungo del Campionato del Mondo di F1.

Nel 2017 si sono registrati addirittura 265.000 spettatori. Data la sua particolare posizione al centro dell’Europa, sono spesso in molti ad arrivare in macchina per seguire il Gran Premio del Belgio. Praticamente una persona può ignorare le restrizioni sul peso del bagaglio connesse ai viaggi in aereo e portare a Spa l’intero guardaroba. Dalla crema solare all’impermeabile: potreste avere bisogno di tutto. La verità è che tutti sono piuttosto scontenti se non piove durante il weekend di gara. Pista umida: è il carattere intrinseco di questo evento.

Le montagne russe del Gran Premio del Belgio

Al di là delle condizioni meteo, il GP del Belgio di Formula 1 è indubbiamente uno dei momenti più emozionanti dell’anno perché il circuito, anche se assai più corto rispetto al tracciato originale, rimane una delle gare più impegnative per ogni uomo calato in una monoposto, e solo Suzuka gli si avvicina in quanto a emozione.

Nessuna altra pista offre una tale varietà di curve ad alta velocità, cambi di direzione e, naturalmente, quei saliscendi simili alle montagne russe che vanno dal tornante della Source, dopo il traguardo, su fino alla collina del Raidillon, dopo l’Eau Rouge affrontata a tutto gas. Il nastro d’asfalto è lungo 7.004 metri: è una bella distanza da coprire a piedi, ma provateci e poi immaginate di completare un giro a una velocità media di 230 km/h. Vi darà un’idea chiara di cosa fa battere il cuore a un pilota di Formula 1.

A tutto gas in collina

L’idea di correre lungo le strade che univano i villaggi terminali delle Ardenne risale al 1920 ed è stata partorita da Jules de Thier e Henri Langlois van Ophem. È grazie alla loro visionaria idea che venne fuori un tracciato di circa 15 km dove non contava solo la spinta del motore, ma anche il coraggio del pilota!

Oggi la pista di Spa-Francorchamps è lunga la metà rispetto a quella prima versione, ma con i suoi 7 km è pur sempre la più lunga del calendario di F1. La Formula 1 non ha mai resistito al fascino di Spa-Francorchamps, per questo il GP del Belgio divenne uno dei soli 7 appuntamenti del calendario dell’edizione inaugurale del campionato di F1.

A trionfare nella prima edizione è stata l’Alfa Romeo, con Juan Manuel Fangio davanti al compagno di squadra Nino Farina. Potrete girare in lungo e in largo, ma questo sinistra-destra-sinistra in salita è considerato il complesso di curve più iconico tra gli appassionati di auto.

Grazie a vetture sempre più cariche aerodinamicamente, negli ultimi anni si poteva affrontare quasi in pieno. Dal 2022 la storia cambia: una leggera modifica sposta un po’ più a sinistra l’ingresso della curva, restituendo all’Eau Rouge quella difficoltà di percorrenza che negli anni si era andato ad affievolire.

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