Ferrari, abbiamo un problema: perfetta con Sainz, sbaglia ancora con Leclerc
La Rossa gestisce malissimo la gara di Leclerc, mentre è impeccabile con Sainz
Perché? Perché? Viene da chiederselo pur sapendo di non ottenere alcuna risposta. La Ferrari esce da Austin con un podio e sei punti rosicchiati nel Costruttori alla Mercedes. Insomma a conti fatti è stata una trasferta a stelle e strisce quasi trionfale, tutt’è non spulciare tra le pieghe di una squadra che pare godere a incasinarsi e incline a pensate bislacche quando si tratta di Leclerc.
La Rossa ha due facce che non si conciliano, ma si scontrano. Carlos Sainz è l’immagine apollinea e serafica di una scuderia che ha imparato a massimizzare il potenziale della SF23 e fare le cose nel modo giusto. Una buona partenza, un buon ritmo, una buona strategia. È la sublimazione dell’aura mediocritas degli antichi romani, dove mediocritas rappresenta equilibrio e non mediocrità, chiariamo.
Sainz è lo splendido passista portato per mano abilmente dalla Ferrari al quarto posto, poi terzo dopo l’intervento dei giudici. Con Carlos le cose in una maniera o nell’altra si raddrizzano sempre. Le sue gare sono lineari, positive, e infatti questi risultati gli consentono di avere venti punti in più in classifica di Charles Leclerc.
Già, Leclerc. Perché? Cosa porta Maranello a intossicare le gare al pilota che parte in pole? Cosa impedisce a questa squadra di gestire una gara normale con Charles senza metterlo in condizioni imbarazzanti, in situazioni estrose e fuori dalla logica?
Bastava osservare cosa accadeva in pista per rendersi conto di due cose: fare un solo pit stop era impossibile e la gomma nuova rendeva tantissimo.
Ciononostante la Rossa ha pensato di logorare Leclerc chiedendogli una vera e propria prova di abilità per restare su una sola sosta. Gomme dure e pedalare, andando piano per non rovinarle e andando piano quando si erano consumate. C’è da impazzire.
E fa riflettere che Sainz che partiva dietro, correndo con una strategia telefonata e non stramboide, sia arrivato negli scarichi di Charles facendogli segno con gli abbaglianti per passare.
Scontato il relativo ordine di squadra con conseguente malumore del monegasco. Evidentemente stanco di errori a senso unico. Austin, abbiamo un problema: come si fa a gestire Leclerc così male?
Antonino Rendina
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