F1 | Wurz e la sicurezza: “I piloti dovrebbero girare al posto della Safety Car”

"Loro sono molto più utili nel dare informazioni dettagliate", ha detto l'ex pilota austriaco e ora presidente della GPDA

F1 | Wurz e la sicurezza: “I piloti dovrebbero girare al posto della Safety Car”

Nella lunga attesa di domenica scorsa a Suzuka, Safety e Medical Car hanno percorso i soliti giri sul bagnato per capire quali fossero le condizioni e se ci fosse il modo di correre. Lewis Hamilton ad un certo punto si è aperto in radio e ha detto “Mandate noi fuori, in un minuto possiamo dirvi le reali condizioni della pista”. Una frase mai passata in secondo piano, e Alexander Wurz, presidente della GPDA (Grand Prix Drivers’ Association) ha trovato l’idea geniale, e probabilmente qualcosa in futuro potrebbe cambiare in tal senso.

“Il direttore di gara dovrebbe dare l’opportunità di fare quelli che io chiamo “giri informativi” – ha detto Wurz ad Autosport. Se i team fossero d’accordo, in dieci minuti manderemmo le vetture in pista come se fossero giri di schieramento, e qui tutti i piloti vedrebbero le reali condizioni, con 20 opinioni di piloti di Formula 1 e che rischiano la vita, così la FIA prenderebbe una decisione con delle informazioni molto più dettagliate. La Safety Car ti dà percezioni totalmente diverse, e sarebbe meglio anche per i commissari in caso di incidente in gara per via della nebbia. Con questi giri quindi loro possono anche informarci sulle condizioni presenti, il direttore di gara avrà un quadro migliore e milioni di spettatori in tutto il mondo potranno vedere coi propri occhi la reale situazione”.

“L’idea è nata quando Lewis ha detto che può dirti in un minuto quali siano le condizioni reali della pista, semplicemente facendo un giro, ma non può dirti nulla se guarda la TV. E ho pensato “Cavolo, ha ragione!”, ma questo richiede un cambio regolamentare e procedurale. Siamo tutti d’accordo nel trovare una decisione, perché siamo qui per la nostra sicurezza, per lo sport e per i tifosi. Voglio che i fan capiscano e non pensino che siamo diventati improvvisamente dei mollaccioni. Non si tratta di essere etichettati come pazzi, ma se ti rendi conto che le vetture davanti non si vedono, è più facile accettare la decisione del ritardo. Una soluzione è possibile perché sarebbe utile per tutti”.

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