F1 | Schumi e Hamilton non sono così diversi, parola di Aldo Costa
"Entrambi hanno un approccio molto analitico", ha detto l'ex direttore tecnico del Cavallino e della Stella
Michael Schumacher e Lewis Hamilton raccontati dalla bocca di chi ne ha scandito i successi in Ferrari e soprattutto in Mercedes. Aldo Costa, discutendo della trattativa del secolo che ha portato l’attuale alfiere della Mercedes a sposare la causa del Cavallino a partire dal 2025, ha ammesso come tra i due campioni non ci siano poi così tante differenze. Entrambi infatti, rispetto ai giudizi che si danno dall’esterno, non sono così diversi avendo una cultura di avvicinamento alle corse molto simile.
Il 2024 rappresenterà la stagione d’addio di Hamilton con la Mercedes, un binomio che ha riscritto pagine di storia della Formula 1 a suon di record durante l’era ibrida. Ad attendere Lewis c’è la sfida affascinante in rosso, dove tenterà di riportare il titolo a Maranello che manca oramai da diciassette anni. L’ultimo infatti capace di entrare nella gloria con la tuta del Cavallino è stato Kimi Raikkonen nel lontano 2007.
“Michael e Lewis sono meno lontani di quanto si possa immaginare – ha dichiarato Costa, intervistato sulle colonne del Quotidiano Nazionale da Leo Turrini – Entrambi hanno sempre avuto un approccio molto analitico alle cose di pista. Sono meticolosi, molto professionali. Sanno che a certi livelli sono i dettagli a spostare l’equilibrio, a determinare il risultato”.
Costa poi, continuando a parlare dei due, ha aggiunto: “Michael era umanissimo nella relazione di lavoro. Si sedeva lì con gli ingegneri e con calma trasmetteva le sue sensazioni sulla macchina che guidava. Non era mai ossessivo, ecco. Lewis l’ho conosciuto meglio, perché in Mercedes avevo un ruolo che mi metteva a più diretto contatto con il pilota. Io e lui eravamo in simbiosi. Hamilton, come Schumi, chiede fiducia e si fida di te”.
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