F1 | Rinnovo tra pragmatismo e orgoglio, ma la Ferrari vuole davvero continuare con Vettel?

Sebastian non chiede lo status di prima guida, ma è normale voglia sentire la fiducia del team nei suoi confronti

F1 | Rinnovo tra pragmatismo e orgoglio, ma la Ferrari vuole davvero continuare con Vettel?

Il rinnovo di Sebastian Vettel con la Ferrari è una margherita che viene sfogliata lentamente, una conferma appesa ad un sottilissimo filo sul quale si muovono interessi personali, pragmatismo, orgoglio.

La domanda che dovremmo porci è: ma la Ferrari vuole davvero proseguire con Sebastian Vettel dopo il 2020? Perché, qualora fossero veritiere le voci sempre più insistenti provenienti da più fonti tra cui Sky Sport Germania, Maranello avrebbe offerto al tedesco un rinnovo al ribasso sotto tutti i punti di vista, dallo status allo stipendio.

Lo stesso Vettel, parlando a metà aprile, ha chiaramente spiegato come lui in carriera non ha mai accettato contratto di un solo anno, ma che al contempo non sarebbe un problema non avere i gradi di capitano messi nero su bianco. Un messaggio chiaro, di un pilota che ha esplicitamente fatto capire di non temere il confronto interno con l’astro nascente Charles Leclerc, ma che ha comunque bisogno di sentire intorno a sé la fiducia della squadra nel medio-lungo termine, non sentendosi certo uno di quei piloti che deve dimostrare gara dopo gara di meritarsi il sedile.

Al di là del discorso economico sul quale le parti dotandosi di buon senso potrebbero benissimo arrivare ad un compromesso più che accettabile (i tempi sono cambiati, e Vettel non è uno sprovveduto), il vero nodo della questione sembra essere proprio il rapporto tra Vettel e il team. Il Cavallino deve essere conscio, e soprattutto convinto, di essere in trattativa per il rinnovo con un quattro volte campione del mondo che ha all’attivo 53 GP vinti, ha scritto nel recente passato la storia di questo sport ed è ancora relativamente giovane.

Vettel, e lo ha dimostrato non appena ha trovato il giusto feeling con la SF90 dopo una prima parte della scorsa stagione difficile, è un pilota ancora in grande forma. Ha esperienza, velocità pura, ed è (almeno ancora) più bravo di Leclerc a gestire le gomme e a leggere la gara nel suo complesso. Per non parlare di quanto sia apprezzato dagli ingegneri per il suo contributo nelle indicazioni per lo sviluppo della monoposto.

La trattativa per il rinnovo diventa quindi anche questione di orgoglio, con il tedesco che rimarrebbe in Ferrari più che volentieri, adorando come sappiamo la Ferrari e il mito del Cavallino, ma che ha anche una giusta considerazione di se stesso e del suo spessore, e lo mette sul piatto della bilancia.

Non conosciamo davvero i termini del rinnovo offerto dalla Ferrari. Ma è comprensibile che una ipotetica offerta con stipendio uguale a Leclerc e di un solo anno con opzione a favore per il rinnovo venga rigettata da Sebastian, che si vedrebbe declassato improvvisamente in modo difficilmente accettabile nella sua ottica.

Per questo, e torniamo alla domanda iniziale, sarebbe curioso capire se la Ferrari vede davvero Vettel come opzione principale per il futuro o la permanenza del tedesco non è più reputata fondamentale. Il management del Cavallino è troppo scaltro per pensare che Sebastian accetti un contratto come se fosse un Bottas qualsiasi, con tutto il rispetto per un professionista del volante quale il finlandese della Mercedes.

Ma qui parliamo di un ragazzo che a 32 anni ha vinto più di Alain Prost. Fin troppo criticato e bollato come finito, quando cronometro alla mano, e con l’appoggio del team, non ha mostrato mai segni di cedimento. Singapore 2019 e la pole di Suzuka sono solo alcuni esempi del talento ancora intatto di Sebastian.

In una trattativa di mercato ognuno prova a ricavare il meglio per se, poi si dovrebbe arrivare ad un incontro di volontà. Il quattro volte campione del mondo Vettel vuole guidare per la Ferrari, chiede fiducia e non un contratto da prima guida, ipotesi ormai irrealizzabile e lui lo sa. Ma la Ferrari ha davvero fiducia in Vettel, o non vede l’ora, ad esempio, di mandarlo in McLaren e prendere Carlos Sainz per ripetere il tradizionale schema prima e seconda guida? La partita per il rinnovo si gioca tutto qui.

Antonino Rendina


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