F1 | Ricciardo: “Ammiro Valentino Rossi e come affronta i giovani piloti”

L'australiano si rivede nel numero 46 e pensa al suo rapporto con Verstappen: "Lui ha più pressioni di me. Devo prendere il meglio da questa lotta con un ragazzo giovanissimo"

F1 | Ricciardo: “Ammiro Valentino Rossi e come affronta i giovani piloti”

Il modo di comportarsi di Valentino Rossi, un grande campione MotoGP che a 38 anni, dopo più di 20 anni in questo sport, riesce ad affrontare i giovani piloti sempre con grande professionalità e tenacia, è qualcosa di grande ispirazione e molta ammirazione per Daniel Ricciardo. L’australiano, infatti, crede allo stesso modo che lavorare con un giovanissimo come Max Verstappen sia di grande aiuto non solo a livello professionale ma anche umano. E vedere come si comporta l’italiano con i più giovani è per Daniel un esempio da seguire.

“Non sono mai stato prima in questa situazione, in passato ero sempre io il pilota più giovane del team, sia in termini anagrafici che di hype mediatico; la mia situazione adesso è un po’ come quella in cui si trovava Vettel quando arrivai io in Red Bull. Penso che Verstappen abbia più pressione di me. Credo che questo è ciò che ha affrontato anche Valentino Rossi negli ultimi dieci anni. E ci sono due modi diversi per affrontare questa situazione. O lasciare loro tutta la attenzione mediatica o affrontarli. E questo ti aiuta, l’importante è non piangersi addosso e cercare di migliorare nel tempo, proprio come ha fatto Valentino”, ha detto Ricciardo ad Autosport.

Quello che lascia senza parole Daniel è proprio il modo che Valentino Rossi ha di affrontare quelli che sono i piloti non solo più giovani in termini di età ma proprio come scuola. Una nuova generazione di driver che cresce diversamente rispetto a quella che è stata la “gavetta” che hanno dovuto affrontare altri piloti del passato anche recente: “I ragazzi al giorno d’oggi riescono a migliorare costantemente e Rossi ha trovato un modo per evolversi insieme a loro. Ecco perché io sono critico”, ha continuato l’australiano.

In Formula 1 l’esperienza conta molto: e anche se è vero che tanti giovani piloti – basti vedere Stroll o Vandoorne o lo stesso Verstappen – arrivano giovanissimi in F1 senza tutti gli step che un tempo sembravano essere obbligatori, in questo sport quanto più sai e quanto più hai corso tanto migliore è la tua prestazione. Perché riesci a prendere decisioni in un lasso di tempo inferiore rispetto agli altri e in Formula 1 il tempo è tutto. D’altro canto, però, a volte serve un pizzico di rischio e sesto senso per trovare il meglio. E questa è una dote che ovviamente risiede in tutti i giovanissimi: “A volte ci si dovrebbe concentrare e affrontare il problema. A volte, invece, fidarsi del proprio sesto senso e delle proprie sensazioni immediate”, ha concluso Ricciardo.

Fabiola Granier

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