F1 | John Watson tuona: “Netflix ha reso protagonista chi non dovrebbe esserlo”
L'ex McLaren critica aspramente Drive To Survive: "La FIA è diventata parte dello show ed è sbagliato"
Negli ultimi anni la serie targata Netflix “Drive To Survive” ha messo in risalto diversi aspetti della Formula 1 al di fuori dalla pista. Dopo un inizio tutto sommato sufficiente, la docu-fiction, quantomeno per chi scrive, ha puntato più sullo spettacolo che sul racconto preciso di fatti realmente accaduti, romanzati all’inverosimile e creando tensione laddove non era necessaria. E’ dello stesso gran parte dello schieramento della Formula 1, diversi piloti hanno criticato questa finzione, e il campione del mondo Max Verstappen si è rifiutato persino di partecipare alla prossima stagione, e c’è chi non risparmia bordate, come l’ex McLaren e oggi commentatore John Watson.
“Ci sono state delle conseguenze dovute all’accesso concesso a Netflix e Drive To Survive – ha detto Watson a RacingNews365. La FIA e alcuni dei loro ufficiali sono diventati parte di questo show, ma non sono lì per esserlo, devono soltanto giudicare, non devono essere conosciuti al grande pubblico per quello che fanno o mostrati o altro ancora. Devono stare dietro le quinte, non dovrebbero ricevere riconoscimenti, non è per questo che sono in quella posizione, non è il loro lavoro”.
Watson parla anche di come sia stata gestita l’ultima parte di stagione da Michael Masi, direttore di gara della Formula 1: “Le squadre possono fare affidamento sul suo giudizio? E’ inappuntabile o sarà discutibile? Ogni volta che prenderà una decisione, verrà sfidato via radio? Ad esempio, gli verrà detto “Hai fatto la chiamata giusta?” oppure “Ecco, per questo motivo X tu hai fatto la chiamata sbagliata”, e questo non è corretto! Come se in una partita di calcio due dirigenti di ciascuna squadra fossero continuamente in contatto con l’arbitro durante la partita. Non ha senso e prende in giro l’autorità di quelle persone che sono state scelte per giudicare i 90 minuti di una partita o di un Gran Premio”.
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