F1 | Il (solito) cronico pessimismo ferrarista

I risultati dei test della scorsa settimana hanno condizionato in negativo l’umore dei tifosi in vista del GP del Bahrain, ma è sempre la solita storia…

F1 | Il (solito) cronico pessimismo ferrarista

Eppure erano solamente test, primi chilometri che servivano alle squadre e ai piloti per ottenere i neonati feedback dalle nuove vetture in vista dell’esordio stagionale in programma nel weekend sempre a Sakhir dove andrà in scena il Gran Premio del Bahrain. Ma ancora una volta l’istintività ha preso il sopravvento sulla razionalità, portando molti tifosi della Ferrari a bollare come negativa la sessione invernale che ha visto protagonista nel deserto l’ultima nata in quel di Maranello.

Senza conoscere carichi di benzina, configurazioni di assetto e tanti altri importanti dettagli, che giustamente le squadre tengono in gran segreto per non “spoilerare” nulla alla concorrenza, in molti hanno sentenziato come nefasto l’inizio della stagione del Cavallino. Lo stesso Frederic Vasseur, in Bahrain all’esordio ufficiale come team principal della Ferrari, ha invitato tutta alla calma sottolineando che “possiamo essere piuttosto contenti della situazione, abbiamo fatto tanti chilometri ed era importante a livello di affidabilità. Siamo riusciti ad analizzare varie opzioni di assetto. Dovevamo capire la macchina”.

Tutti coloro che hanno criticato il lavoro svolto dalla squadra di Maranello pensavano che, pronti via, la Ferrari desse paga al resto della griglia? E quale ipotetico premio avrebbe messo in bacheca laureandosi campioni di inverno? La storia (ricordate cosa accadde nel 2016? La Ferrari destò ottime sensazioni nei test del Montmelò per poi concludere quella stagione a secco di vittorie. Ma non solo il 2016, il passato è pieno di esempi) avrebbe dovuto insegnare qualcosa e invece si ricade sempre negli stessi errori. Come se il 2022 fosse stato cancellato, non fosse mai esistito, non si fosse mai corso, come se le 17 vittorie conquistate dalla Red Bull su 22 GP fossero numeri normali.

La Red Bull inizia la stagione 2023 giustamente da grande favorita, non potrebbe essere diversamente vista la cavalcata trionfale dello scorso anno messa in piedi da Milton Keynes e Max Verstappen, al contrario della Ferrari che dopo un grande inizio di 2022 ha arrancato tra errori dei piloti, errori di strategia, problemi di affidabilità e le modifiche post DT39. Rispetto alla F1-75, apparsa una monoposto “pronta e finita” e lo sia visto durante l’arco del campionato, la SF-23 pare invece una vettura il cui potenziale è ancora tutta da scoprire.

Era normale, per certi versi scontato, che nel deserto del Bahrain la Ferrari non potesse recitare il ruolo di grande protagonista come invece accaduto alla Red Bull. Ci vuole calma, pazienza e aspettare i primi GP per avere un quadro più chiaro della situazione. Lo scorso anno la Ferrari ebbe un inizio straordinario (2 vittorie nelle prime 3 gare) ma alla lunga fu solamente un’effimera illusione.

Ecco perché è prematuro lasciarsi andare a qualsiasi tipo di sentenza definitiva. Anche perché i problemi della Ferrari non partono certamente da quest’inverno, ma hanno radici lontane, e non sono stati ancora del tutto debellati. E allora si lasci lavorare la squadra, solamente nel prossimo futuro potremo avere un quadro più chiaro della situazione. Ora è veramente prematuro e, soprattutto inutile, un tale e accentuato pessimismo.

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