F1 GP Abu Dhabi | Red Bull, Verstappen: “Non pensavo di arrivare a giocarmi il titolo”
"Ho passato la settimana con mia figlia e lavorando su alcuni aspetti ex Formula 1", ha detto Max
Max Verstappen è incredibilmente ancora in gioco per il suo quinto titolo mondiale consecutivo. Il pilota della Red Bull si trova a soli 12 punti da Lando Norris a una gara dalla conclusione della stagione, quella di Abu Dhabi. Nel giovedì dedicato ai media, durante la conferenza stampa, l’olandese si è presentato insieme ai due piloti della McLaren. Il quattro volte campione del mondo ha mostrato un atteggiamento tranquillo, mentre i due alfieri della squadra di Woking sono apparsi più tesi: per loro si tratta della prima vera finale mondiale, anche se per Piastri, a dire il vero, la questione sembra già chiusa.
“Ho trascorso del tempo con mia figlia e ho lavorato su alcuni aspetti legati al progetto GT3 per l’anno prossimo e al team di simulazione: attività piuttosto semplici prima di arrivare qui – ha ammesso Max. Su 24 gare è normale che alcune vadano meglio di altre. In certi weekend non avevamo il passo per puntare alla vittoria, eppure siamo comunque in lotta. In generale sono molto fiero della stagione e di come siamo riusciti a reagire soprattutto nella seconda parte. Divertiamoci fino alla fine, ma per me è difficile indicare un momento preciso”.
“I miei genitori non sono qui: mio padre è in Africa per un rally, mentre la presenza di mia madre non era prevista perché non pensavo di arrivare all’ultima gara ancora in corsa per il titolo. Dopo Zandvoort abbiamo annullato tutti i programmi, ma lei è rimasta a casa con i cani e sarà contenta così, guardando tutto in televisione. Non abbiamo rituali particolari: sanno che quando salgo in macchina do tutto. Parliamo di altro, non c’è bisogno che mi motivino. Mi sostengono sempre e mia madre accende una candela prima di ogni weekend, ma penso che abbiano semplicemente fiducia in me”.
“Da un compagno di squadra cerco la capacità di lavorare bene con il team, contribuire allo sviluppo della macchina e mantenere un approccio aperto e collaborativo. Bisogna crescere insieme come squadra; se poi si diventa amici anche fuori dalla pista è un valore aggiunto, ma non è indispensabile”.
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