F1 | Ferrari, in Austria un ritardo clamoroso rispetto al 2019
Toto Wolff mette il dito nella piaga: "Vogliamo che siano competitivi nel rispetto delle regole"
L’incredibile passo indietro della Ferrari negli ultimi dodici mesi ha lanciato una serie di questioni che all’interno del paddock di Zeltweg preferiscono non commentare. Di cosa stiamo parlando? Chiaramente dei nove decimi di ritardo che Leclerc ha subito rispetto al tempo fatto registrare da lui stesso lo scorso anno nelle qualifiche del Gran Premio d’Austria e che gli valse la pole position. A Barcellona la FIA e la Scuderia del Cavallino raggiunsero una sorta di accordo di riservatezza riguardo all’indagine della Federazione nei confronti del propulsore montato sulla SF90 nel 2019. Si è probabilmente arrivati alla conclusione che qualche difetto quella power unit lo avesse, ma questo clamoroso (sì, clamoroso!) ritardo rispetto allo scorso anno di tutti i motorizzati Ferrari ha riacceso quei dubbi. Basti pensare che la Haas è stata più lenta di sei decimi, l’Alfa Romeo addirittura di 1.1 secondi. La Williams ha guadagnato sette decimi rispetto al 2019, quindi ha recuperato 1.6 secondi sulla Scuderia del Cavallino nella prestazione pura sul circuito di Zeltweg, un’enormità!
Molti dei protagonisti hanno preferito non dichiarare nulla a riguardo pur essendo stati sollecitati dai pochi giornalisti presenti a rilasciare qualche commento sulla questione. L’unico che si è un po’ sbilanciato è stato Toto Wolff, boss del muretto Mercedes, che alla stampa tedesca ha detto quanto segue: “Non voglio commentare nulla, penso sia stato detto abbastanza. Oggi non hanno mostrato grandi prestazioni e noi vogliamo che siano competitivi, gareggiando contro di noi secondo le regole. Nulla mi renderebbe più felice se ci fossero tre o quattro squadre competitive. Vorrei rallegrare il team Ferrari, ci sono persone fantastiche là dentro, ma non ho alcun motivo per rallegrare Mattia”.
Motore, certo, ma anche il carico aerodinamico evidentemente ha le sue enormi problematiche, altrimenti non si potrebbe giustificare un ritardo così importante dalla pole position e soprattutto, ci teniamo a ribadirlo, ai tempi dello scorso anno. Pecche progettuali di assoluta gravità, con una SF1000 nata malissimo e già drasticamente bocciata ancor prima dell’esordio. Lo step previsto per l’Ungheria potrebbe essere già l’ultima spiaggia per quella che, al momento, è considerata una delle macchine peggiori della storia della Ferrari.
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