Auguri a Jenson Button: trentuno anni oggi

Auguri a Jenson Button: trentuno anni oggi

All’inizio della sua dodicesima stagione di F1, possiamo considerarlo ormai un esperto della massima categoria.

Pochi giorni dopo il suo compagno di squadra, anche Jenson Button compie gli anni. Il pilota inglese, classe 1980, spegne oggi 31 candeline sulla sua torta.

La carriera di Button in F1 è sempre stata contraddistinta da alti e bassi, soprattutto (aggiungiamo) in relazione al mezzo meccanico con il quale ha corso durante gli anni.

Al posto sbagliato nel momento sbagliato
E’ innegabile che alcune delle sue annate siano state negative in gran parte per colpa della vettura portata in pista. Al di là dell’esordio in Williams nel 2000, nel quale ha comunque portato a casa dei punti (l’esatta metà di Ralf Schumacher, 12 contro 24), il biennio 2001/2002 in Benetton e gran parte dell’esperienza Bar/Honda non gli hanno permesso di esprimersi al meglio.

Ricontrollando le prestazioni durante le sue 11 stagioni, salta all’occhio come, con la Bar/Honda, solo l’anno 2004 sia stato molto buono. La prima parte del 2005 ha visto invece una flessione. Ricorderete tutte le modifiche regolamentari apportate quell’anno per cercare di ‘smuovere le acque’ (leggasi stoppare il dominio Ferrari, cosa riuscita tra l’altro). Nella seconda parte dello stesso anno le prestazioni della vettura e quindi di Jenson sono migliorate, e nel 2006 si può parlare di una stagione discreta, con 56 punti conquistati.

Il tracollo tecnico della squadra nel biennio 2007/2008 ha portato l’inglese e Barrichello sul fondo della classifica. Da qui l’intuizione che, con il passare degli anni, il pilota può metterci lo zampino ma non può comunque sopperire alle mancanze tecniche di una vettura. E questo effetto si accentua sempre più.

La svolta
L’inversione di tendenza (e che inversione) arriva proprio quando tutto sembra finito. Honda decide di mollare il colpo a fine 2008, e i due piloti rischiano di guardare il Mondiale 2009 da soli. Cosa che sostanzialmente fanno per metà anno, non da un divano ma dall’alto della superiorità della BrawnGP, nata dalle ceneri della Honda e portata alla ribalta grazie al discussissimo doppio diffusore. La storia la conosciamo. Jenson sfrutta la prima metà dell’anno per mettere al sicuro il suo primato in classifica, e vive di rendita fino alla fine dell’anno, difendendosi dal ritorno di Sebastian Vettel, con la RedBull RB5. Campione del Mondo, per molti immeritatamente. Per noi no. Al di là della superiorità del mezzo, bisogna anche ‘esserci’ ed essere pronti a sfruttare le occasioni. Cosa che Jenson ha fatto egregiamente.

L’etichetta di fortunello, comunque, non gliela toglie nessuno, e per il 2010 il suo approdo in Mclaren al fianco di Lewis Hamilton viene visto come una delusione annunciata.
In pochi scommetterebbero su di lui, in molti parlano di confronto in squadra deciso a priori a favore del giovane Lewis, soprattutto alla luce della sua prima esperienza in squadra con un altro Campione del Mondo, Fernando Alonso.

Fatto sta che, come spesso succede quando ti aspetti prepotentemente una cosa, te ne ritrovi sotto gli occhi un’altra.
Succede, infatti, che Button vince due delle prime quattro gare, e bisogna aspettare il gp del Canada perchè Hamilton riesca a pareggiare i conti. E solo con la splendida vittoria di Spa il numero 2 riesce a sorpassare, come numero di vittorie, il campione in carica.

Il campionato finisce con Lewis a quota 240 e Jenson a quota 214. Soli 26 punti di differenza che vengono spiegati con l’irruenza, che piace ma è a volte esagerata, di Hamilton (vedasi Monza e, in collaborazione con Webber, Singapore) e i due incidenti di cui è stato vittima Jenson. Quello con Vettel a Spa e quello ‘tecnico’ della copertura del radiatore abbandonata a Montecarlo. Gli unici due ritiri dell’inglese. Che non è aggressivo, scenico e/o spettacolare, ma tremendamente concreto.

E questa è la dote principale dell’inglese, la concretezza di risultati. Dal punto di vista puramente velocistico è corretto dire che non sia al livello dei migliori, ma compensa questa mancanza con il fatto di sbagliare pochissimo e riuscire a trattare con delicatezza la vettura, così da poterla sfruttare completamente ma senza esagerare. Basta rivedere le sue 2 vittorie di quest’anno (Australia e Cina) in condizioni molto difficili per le strategie e l’usura delle gomme.

Per quanto riguarda la fortuna del 2009 possiamo dire che sì, è stato avvantaggiato dalla vettura, ma ha saputo comunque sfruttare l’occasione e questo non capita a tutti (Massa 2008, ad esempio). Ma bisogna anche ammettere che, per legittimare il Mondiale scorso, ha dovuto correre in questo modo il 2010. Perchè non tutti avrebbero firmato per un distacco così basso dal compagno di squadra alla fine dell’anno. Anzi, forse molti avrebbero pensato ad una differenza simile a quella tra Alonso e Massa (più o meno 100 punti).

Concludendo
Anche Jenson, come Lewis d’altronde, si aspetta di trovare come regalo una Mclaren più competitiva rispetto all’anno scorso. Soprattutto, si aspetta una monoposto più ‘costante’ e meno sensibile alle variazioni. Vedremo cosa saranno capaci di fare a Woking, intanto auguri di Buon Compleanno e buoni festeggiamenti (con Jessica, poi!)

Alessandro Secchi
F1Grandprix.it

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