A Massa brucia ancora il contatto con Schumacher

Alla vigilia della gara di Valencia, Felipe Massa torna a parlare dell’episodio che lo ha visto entrare in collisione con Schumacher durante le fasi finali del gran premio del Canada.

Sia per Massa che per Schumacher la gara di Montreal è stata una trasferta sofferta e deludente, i due sono stati protagonisti di alcuni episodi che hanno reso necessaria una convocazione dai commissari al termine della corsa per spiegare gli episodi in cui sono stati coinvolti.

Felipe Massa ha compromesso la sua gara alla prima curva quando è stato preso a sandwich tra Button e Liuzzi, la F10 ha forato una gomma e danneggiato l’alettone anteriore ed è stata costretta a rientrare in ultima posizione.

“E’ stato un brutto weekend, specialmente se si considera che avevo una macchina molto buona per la gara, mi aspettavo di raccogliere un numero significativo di punti. La già alla prima curva l’incidente con Button e Liuzzi mi ha privato di qualsiasi possibilità di fare una gara pulita”.

Massa ha rimontato dal fondo ed è stato protagonista di una gara tutto sommato positiva, giungendo a margine della zona punti finché non ha danneggiato di nuovo la vettura durante il duello con Schumacher. Il contatto, leggero, è bastato per far saltare l’alettone anteriore della Ferrari, Felipe nella concitazione non si è accorto del danno ed ha dovuto percorrere un intero giro di pista a basso ritmo per poter rientrare ai box.

La manovra è stata archiviata come un normale incidente di gara ma al brasiliano viene rimproverata una certa ingenuità nell’essere caduto nel tranello di Schumacher, Felipe tornando sull’argomento: “Mi stavo dirigendo verso i punti nelle fasi finali: ero decimo, ma Michael che era davanti a me era molto più lento, forse tre secondi, e Buemi che era davanti a lui non aveva un buon ritmo, quindi avevo una chance di finire ottavo. Ma poi ho avuto il contatto con Michael che ha chiuso troppo la porta su di me danneggiandomi l’ala. La Mercedes ha iniziato la frenata a destra quindi si è spostata tutta sulla sinistra dove mi trovavo io. Non c’era più nulla che potessi fare, visto che ero già al limite della mia frenata, lui è arrivato troppo vicino a me e mi ha toccato”.

Roberto Ferrari