Wolff, Vettel in Mercedes, e una Ferrari che forse inizia a spaventare le frecce d’argento…

Wolff, Vettel in Mercedes, e una Ferrari che forse inizia a spaventare le frecce d’argento…

“Vettel-Mercedes suona bene, è normale che pensiamo anche a lui per il futuro” queste le parole di Toto Wolff su Vettel a pochi giorni dall’inizio del mondiale di F1. Non che i vertici Mercedes non abbiano già espresso altre volte il loro gradimento per il quattro volte campione del mondo, ma stavolta le parole di Wolff echeggiano in modo del tutto diverso.

Tempismo, malizia, pretattica. Manifestare prima della gara inaugurale un certo interesse verso il pilota di punta della squadra rivale è un colpo basso, una provocazione, se non una dichiarazione di guerra. A poche ore dal via di una stagione delicata, sia per Brackley che per Maranello, l’uscita del team principal delle frecce d’argento risulta inopportuna, intempestiva, troppo fuori luogo per non pensare ad un malcelato tentativo di insinuare dubbi e incertezze in un avversario che forse fa già più paura rispetto a ieri.

La Mercedes è convinta di continuare a dettare legge in pista, partendo da un vantaggio tecnico che non dovrebbe essere andato perso in pochi mesi. Eppure con un nuovo regolamento, orfana dell’ex direttore tecnico Paddy Lowe e del campione in carica Nico Rosberg, anche la corazzata argentata è chiamata a dare prova di aver metabolizzato un cambiamento comunque importante. La Stella a tre punte a Barcellona ha dovuto fare i conti con una Ferrari rediviva e brillane, e non è peregrino pensare che la cosa l’abbia innervosita un po’.

In uno sport che si gioca sul filo dei centesimi la velata “minaccia” di Wolff di fiondarsi su Vettel in ottica 2018 è un elemeno da non sottovalutare, che può destabilizzare l’ambiente ferrarista. Sul mondiale del Cavallino pende la spada di Damocle del contratto del tedeschino, in scadenza quest’anno. La partita, quindi, si gioca su un duplice fronte, benché collegato. La Ferrari dovrà concentrarsi esclusivamente sui risultati in pista, conscia che questi ultimi sono il migliore argomente per convincere Sebastian a firmare il rinnovo. Dall’altro lato c’è una Mercedes che guarda caso alla vigilia del GP d’Australia s’è resa protagonista di una piccola azione di disturbo. Una caduta di stile che potrebbe avere un significato più profondo; non è che le invincibili frecce d’argento stanno iniziando a temere la Rossa?

Antonino Rendina 


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