Test di Jérez, i risultati del nostro sondaggio

Test di Jérez, i risultati del nostro sondaggio

Ormai finiti i test pre-stagionali di Jérez de la Frontera è ora di vedere quali scuderie vi hanno colpito maggiormente e quali meno, ricordando che i tempi fatti registrare sono sempre da prendere molto alla leggera e non sempre indice di una buona stagione. Ricordate la Red Bull l’anno scorso? Ma andiamo ad elencare per ordine di preferenza i Team.

1.      Scuderia Ferrari (71 %)

Oltre i due terzi dei votanti ha dato fiducia ai risultati ottenuti dalla scuderia di Maranello che si è presentata in pista prima con il neo acquisto Sebastian Vettel e poi con il già collaudato Kimi Rӓikkӧnen. I primi due giorni di test ha girato il tedesco ed in entrambi i casi ha fatto registrare i migliori crono: 1’22’’620 nell’arco di 60 giri nella giornata inaugurale e 1’20’’984 il giorno seguente con 71 tornate. Ecco cosa ha detto il quattro volte campione del mondo a proposito della sua prima esperienza con la SF15-T:  «E’ troppo presto per sbilanciarsi sul valore reale di questa monoposto, soprattutto considerando il fatto che non si possono fare paragoni con le altre squadre, impegnate in programmi diversi. Direi però che c’è una buona base su cui lavorare. Abbiamo girato parecchio, anche con la pioggia, provando le nuove gomme intermedie che si sono comportate molto bene, raggiungendo la giusta temperatura nonostante il freddo: un deciso passo avanti. L’applauso ai box a fine sessione? Be’, erano tutti contenti che anche girando sul bagnato non fosse successo niente di male: i ragazzi hanno già abbastanza lavoro da fare ai box…».

Kimi ha invece preso parte alla terza e quarta giornata dei test come era del resto previsto. Il martedì mattina ha cominciato bene chiudendo con il best lap del mattino (1’24’’074) mentre al pomeriggio è stato battuto da Nasr, totalizzando 54 giri. L’ultimo giorno ha invece riportato la Ferrari in cime alla classifica dei tempi abbassando ulteriormente il crono del compagno di squadra di un decimo di secondo. «Durante l’inverno abbiamo fatto un bel salto in avanti, questa monoposto è decisamente migliore di quella 2014. E’ tutto il ‘pacchetto’ che ha fatto progressi; ma il lavoro da fare è ancora tanto. Non facciamo confronti con la concorrenza, abbiamo lavorato per noi stessi, senza guardare a quello che facevano gli altri. I tempi ottenuti quindi contano relativamente, l’importante è che abbiamo messo assieme un buon numero di giri senza veri problemi. Oggi le condizioni non erano proprio facili, c’era troppo vento in pista, ma in fondo è stato così per tutti. Ribadisco che adesso abbiamo una buona base per iniziare lo sviluppo» ha poi commentato il finlandese al termine delle sue prove.

Anche il Team Principal Maurizio Arrivabene si è detto soddisfatto di questo primo assaggio, rimanendo giustamente con i piedi per terra: «I test di questi giorni, se comparati allo scorso anno, hanno dato riscontri incoraggianti. La squadra ha lavorato bene sia a casa che in pista e i nostri piloti hanno fatto un ottimo lavoro, dando feedback preziosi ai tecnici; ma soprattutto sono contento che il gruppo abbia ritrovato motivazione e spirito di squadra. In termini di performance non credo che i nostri avversari (soprattutto uno) abbiano mostrato in questi giorni le loro vere potenzialità. Penso che il nostro e il loro vero valore lo scopriremo solo all’ultima sessione di test a Barcellona».

 2.      Sauber – Ferrari (12 %)

Un dato interessante che evidenzia come la scuderia elvetica dopo una stagione da dimenticare abbia saputo presentarsi in una veste rinnovata per il 2015. E non parliamo solo della livrea blu-gialla che si distingue dal gruppo ma anche della line-up piloti: Felipe Nasr e Marcus Ericsson. Lo svedese è stato il primo ad aprire le danze mostrando sin da subito un buon feeling con la C34: 73 giri con un best lap di 1’22’’777, secondo dietro a Vettel. Si è poi ripresentato nell’ultima giornata mostrando nuovamente l’affidabilità della sua monoposto compiendo 112 giri e facendo segnare il miglior tempo in 1’22’’019, secondo dietro alla Ferrari di Rӓikkӧnen anche se nel finale la sua monoposto si è misteriosamente fermata tra la curva 9 e la 10 costringendo alla bandiera rossa. «È stata una bella prima settimana di test per l’intero team e vorrei ringraziare tutti quanti per l’ottimo lavoro svolto» sono state le sue parole.

La seconda e la terza giornata sono state invece impegnate da Felipe Nasr, rookie della categoria sebbene nel corso del 2014 abbia avuto modo di provare la Williams in qualità di pilota di riserva. Abbiamo avuto anche modo di intervistarlo nel weekend di Monza questa estate mentre era impegnato nella Gp2, Qui. Nel suo primo giorno a bordo della vettura elvetica Nasr è riuscito a compiere 87 giri fermando il cronometro sull’1’21’867, secondo miglior tempo della giornata, ed ha così commentato: «Sono stato in grado di completare molti giri e sono rimasto contento da ciò che ho visto. Devo ancora abituarmi alle nuove caratteristiche della vettura». Il terzo giorno è addirittura riuscito a stampare il miglior tempo in 1’21’’545 in 108 giri completati.

Chissà quindi che quest’anno la Sauber non riesca ad arrivare in buone posizioni nonostante un duo di piloti giovani che hanno tuttavia dimostrato già da adesso di esserci in questo campionato 2015.

3.       Mercedes (8 %)

Sono loro il punto di riferimento per capire se le altre scuderie potranno contendere loro il titolo. Naturalmente la scuderia tedesca ha preferito nascondere gran parte dei propri assi nella manica facendo girare Nico Rosberg e Lewis Hamilton con la nuova W06 con tempi blandi compensando in long run e prove di sosta box. Il primo giorno Nico ha compiuto 157 giri per un totale di 695 km, circa due Gran Premi, il secondo giorno Lewis ne ha portati a termine 91, il terzo ancora 151 per Rosberg ed infine 117 per il campione del mondo 2014. Dati affatto trascurabili che fanno riflettere sull’accresciuta qualità della motoristica, unico punto debole della Mercedes nella passata stagione e che se risolto metterebbe in serie difficoltà tutti gli inseguitori. Rosberg ha voluto commentare così il lavoro svolto: «E’ stato un ottimo inizio di test invernali. All’inizio è tutta una questione di affidabilità e siamo riusciti a fare un sacco di chilometraggio oggi. I ragazzi nelle fabbriche hanno costruito una macchina completamente nuova e ora sono qui e stanno lavorando molto, e il team ha fatto un lavoro fantastico durante l’inverno. Sono stato in grado di fare alcuni buoni long run nel primo giorno e questo è davvero incredibile. Abbiamo una grande squadra e questo è ciò che mi rende davvero felice. Come pilota, hai sempre voglia di scoprire quanto rapidamente si è veloci rispetto agli altri – ma si dovrà aspettare fino a quando non ci saranno le qualifiche a Melbourne.»

C’è però chi pensa che il potenziale mostrato dalla casa della Stella a tre punte non sia che l’apice dell’iceberg. È infatti l’illustre Giancarlo Minardi ad esprimersi a riguardo: «Il lavoro della Mercedes si è concentrato esclusivamente sul motore versione 2014. L’obiettivo (riuscito) dello staff capitanato da Andy Cowell era quello di eliminare i problemi di affidabilità della passata stagione legati principalmente al colloquio tra la Power-Unit e il cambio. Gli oltre 2200 km messi insieme da Lewis Hamilton e Nico Rosberg sono un ottimo segnale per l’affidabilità. Per la costanza con la quale hanno completato i run, senza cercare il tempo, e la tipologia di mescole usate, saranno nuovamente il punto di riferimento per tutti. Sanno benissimo dove possono arrivare e anche dalle interviste trasmettono un’importante serenità».

Non ci resta che aspettare e vedere se i test di Barcellona avranno un esito completamente diverso da quelli di Jérez per poter giudicare.

4.       McLaren (4 %)

È stato #makehistory l’hashtag usato dalla scuderia di Woking per celebrare il ritorno di Honda in qualità di fornitore motoristico. Una binomio che tra la fine degli anni ’80 ed i primi ’90 portò a casa tutto il vincibile con due piloti indimenticabili alla guida delle monoposto bianco-arancio. Nel 2015 saranno Jenson Button e Fernando Alonso a cercare di riscrivere i fasti della casa di Woking, una coppia che può unire esperienza ed eccellenti capacità di guida. Ad ogni modo i primi test invernali non hanno evidenziato un granché poiché molto del tempo è stato speso ai box in seguito a diversi guasti. Il primo giorno l’asturiano ha percorso solamente 6 giri (1’40’’738 il miglior tempo) restando fermo il resto della giornata a causa di un problema all’elettronica. Il terzo giorno è andata leggermente meglio con 32 giri all’attivo ed un giro veloce non molto significativo (1’35’’553) prima che una difficoltà all’impianto di raffreddamento non lo costringesse a fermarsi per permettere ai meccanici di smontare il propulsore.

Button nel day 2 ha compiuto lo stesso numero di giri del compagno di squadra (1’54’’655 il miglior crono) fermato anche lui da diversi problemi. Diventano 14 i giri nell’ultimo giorno disponibile ed il pilota inglese riesce anche a far registrare un tempo discreto in 1’28’’309. I chilometri percorsi comunque non sono molti per nessuno dei due e pare che il lavoro da fare sia ancora molto.

Yasuhisa Arai, direttore della sezione motorsport Honda, ha già annunciato novità in vista dei test di Barcellona comunque: «Ci sono stati molti inconvenienti che abbiamo dovuto affrontare questa settimana, ma sarà tutto risolto per il prossimo test di Barcellona. L’obiettivo è tornare a lavorare senza difficoltà insormontabili. Il nuovo motore farà un passo in avanti e gli step che porteremo al Montmelò ci hanno davvero soddisfatto nelle prove al banco. Il nostro sistema, dopo le ultime modifiche, funziona. Jerez non ha messo in evidenza guasti grossi, direi più che altro fastidiosi. Ci sono ancora molti giorni di test da effettuare e saremo sicuramente pronti per Melbourne. Il nostro motore è rivoluzionario, molto piccolo e stretto, ma alcune parti sono già state definite da tempo».

 5.       Lotus, Williams, Toro Rosso, Red Bull

Queste quattro scuderie hanno ottenuto una piccolissima parte dei voti (5% nel complesso) ma non per questo i dati mostrati in pista sono da trascurare.

Anzitutto la Lotus con la E23 Hybrid ha portato per la prima volta un propulsore Mercedes sotto il proprio telaio dopo le noie con l’inaffidabile Power-Unit Renault del 2014. Trascurando i tempi gli ingegneri di Enstone hanno anzitutto dovuto testare la nuova unità motrice che in certi frangenti ha dato non pochi grattacapi, come nell’ultima giornata di test. Pastor Maldonado e Romain Grosjean si sono comunque detti fiduciosi del nuovo progetto e proprio il ginevrino ha affermato:  «Il team ha fatto un grande lavoro per finire l’auto in tempo – ha raccontato il ginevrino al sito ufficiale della scuderia – Rispetto alla E22, imprevedibile e poco efficace, la E23 ha subito risposto bene e mostrato una grande guidabilità. Ovviamente è presto per definirne il potenziale, però penso che arriveremo a Barcellona con una buona base da cui partire. Per quanto riguarda la power unit Mercedes, invece, senza fare comparazioni con quella Renault visto che la monoposto si è evoluta parecchio, direi che si concilia perfettamente con la tecnologia ibrida. Nel complesso tutto il pacchetto è più equilibrato, compresa l’aerodinamica e i freni brake by wire che comunque verranno migliorati».

La Williams con Felipe Massa e Valtteri Bottas sembra aver celato anch’essa buona parte del proprio potenziale, lavorando come Mercedes su affidabilità ad aerodinamica. «Abbiamo avuto un’altra buona giornata. Siamo riusciti a svolgere tutto il nostro programma ed è stato solo il run finale ad essere compromesso a causa della pioggia. La mattinata è stata dedicata alla raccolta di dati aerodinamici, allora questo pomeriggio ci siamo concentrati sui long run, apportando modifiche di set-up e l’analisi dei risultati. Stiamo imparando e in questo momento io sono molto soddisfatto di quello che ho provato in macchina» ha commentato il pilota finlandese, cui si aggiungono le parole di Rod Nelson, capo per le prove e supporto tecnico:  «Abbiamo imparato molto ieri e abbiamo continuato a costruire su questo oggi. Abbiamo iniziato il lavoro sull’aerodinamica e sulla prestazione, continuando a svolgere il programma di prova che ci siamo posti. Non abbiamo avuto problemi con la macchina oggi, così abbiamo fatto buoni progressi».

Vedremo se a differenza dell’anno scorso la scuderia di sir Frank riuscirà ad imporsi in almeno una gara del campionato, i piloti certo non mancano.

Red Bull e Toro Rosso. Mettiamo le due scuderie sullo stesso piano al momento. Il fatto forse più eclatante è l’età media dei piloti e – escluso Ricciardo – la molta esperienza che manca a Kvyat, Sainz Jr. e Verstappen. Da questi primi test comunque si sono comportati tutti in maniera positiva e sia la RB11 che la STR10 non hanno mostrato molto, soprattutto nei tempi fatti registrare. Ci sono stati ancora dei problemi con la Power-Unit Renault ma Remi Taffin, responsabile della sezione motori, ha così rassicurato: «A Barcellona porteremo una specifica della power unit più simile a quella di Melbourne in modo da permettere a Toro Rosso e Red Bull di spingere alla ricerca della prestazione, pur senza dimenticare l’affidabilità – ha dichiarato il responsabile Remi Taffin – Effettivamente in settimana abbiamo patito qualche problema di gioventù, in particolare al sistema di recupero dell’energia e alla pompa dell’acqua, ma questo non ci ha sorpreso perché invece di testare le parti al banco abbiamo preferito spremerle al massimo in pista. Sono state giornate molto utili e ora siamo pronti a mettere in atto misure preventive per evitare altri inconvenienti. Per il momento non è ancora possibile individuare a che punto siamo, tuttavia il responso cronometrico è stato quello atteso».

A confermare che per la Toro Rosso tutto va come previsto è anche il direttore tecnico James Key, che promuove i risultati della quattro giorni di test. Ed intanto il neo acquisto Sainz Jr. dice la sua dopo questo primo assaggio della massima serie: «La mancanza d’esperienza non mi preoccupa per niente – ha rivelato a f1i.com – E’ evidente che tutti si attendono molto da me, ma ci sono abituato. In fin dei conti è sempre stato così, sin dai primi anni della mia carriera, o comunque da che faccio parte del Red Bull Junior Team. La squadra, gli addetti ai lavori, pretendono costantemente che tu sia veloce, vincente e competitivo ed è normale che sia così, anzi è un bene. In realtà la pressione più grande è quella che ti metti tu».

Non ci resta quindi che aspettare i prossimi test di Barcellona per avere conferme e riscontri prima dell’inizio del campionato, quando tutte le carte saranno messe sul tavolo. Nel frattempo non ci resta che aspettare e sentire il tifo crescere, ringraziandovi per aver partecipato al nostro sondaggio.

 

Andrea Villa

 

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