Pirelli, Paul Hembery: “In Canada uno dei podii più giovani mai visti in Formula Uno”

"Congratulazioni speciali vanno al nostro ex-tester Romain Grosjean"

Pirelli, Paul Hembery: “In Canada uno dei podii più giovani mai visti in Formula Uno”

Grazie a una strategia a due pit-stop, il pilota McLaren Lewis Hamilton si è aggiudicato il Gran Premio del Canada con uno stacco di 2,5 secondi dal secondo classificato, una vittoria spettacolare conquistata sorpassando negli ultimi otto giri Sebastian Vettel della Red Bull e Fernando Alonso della Ferrari. Hamilton diventa così il settimo vincitore nelle prime sette gare del campionato 2012 e il primo della classifica piloti con due punti di vantaggio su Alonso.

Seconda posizione e miglior piazzamento di carriera per il pilota della Lotus Romain Grosjean, autore di una strategia vincente ad un solo pit-stop, proprio come il terzo classificato Sergio Perez della Sauber, al secondo podio della stagione. La strategia del pilota messicano che, contrariamente a Grosjean, è partito con mescole soft per poi passare alle supersoft, gli ha consentito di superare sia Vettel –quarto al traguardo- che ha effettuato il suo ultimo pitstop a sette giri dalla fine, sia Alonso, rimasto indietro nonostante avesse adottato la stessa strategia del francese della Lotus, pur fermandosi due giri prima per la seconda sosta. I primi quattro classificati hanno tagliato il traguardo in soli sette secondi, sottolineando gli esiti quanto mai incerti della stagione in corso.

Hamilton, partito dalla seconda posizione, è riuscito a portarsi in vantaggio sul Vettel al diciassettesimo giro subito dopo il suo primo pit-stop, nonostante il tedesco, autore ieri della pole position, si fosse fermato ai box un giro prima.

In maniera del tutto analoga, Alonso è riuscito poi a superare a sua volta Hamilton rimescolando completamente le prime tre posizioni ed evidenziando, in questo modo, l’importanza cruciale della corretta strategia pit-stop adottata in gara. Dopo aver riguadagnato la testa della corsa, Hamilton ha effettuato il suo ultimo cambio gomme a venti giri dalla fine, reinserendosi in terza posizione e dando il via al gran finale al cardiopalma.

Le temperature registrate durante la gara sono state più alte rispetto alle qualifiche e soprattutto alle prove libere del venerdì, con picchi di 40 gradi centigradi per l’asfalto e 27 ambientali. Ciò ha determinato l’incertezza dei Team sul reale comportamento degli pneumatici durante la gara, complice il fatto che l’anno scorso il gran premio era stato caratterizzato da una prolungata pioggia torrenziale.

Nel corso della gara, poi, le temperature sono rimaste costanti mentre i carichi di carburante diminuivano progressivamente, aggiungendo quindi un’ulteriore variabile ai calcoli strategici. Altro emlemento che ha influenzato la strategie messe in atto dalle squadre è stata l’assoluta assenza della Safety Car, fatto assolutamente raro in Canada, tant’è vero che la sua entrata in pista viene, appunto, solitamente prevista.

Tutti i piloti sono partiti dalla griglia con gomme P Zero Red supersoft, ad eccezione di Jenson Button (McLaren), Kimi Raikkonen (Lotus), Nico Hulkenberg (Force India), Sergio Perez (Sauber), Pastor Maldonado (Williams) e Pedro de la Rosa (HRT). Raikkonen è stato l’autore dello stint più lungo con le mescole supersoft: ben 30 giri, mentre 51 sono stati quelli completati da Alonso nello stint maggiore con P Zero Yellow soft.

Paul Hembery, direttore Motorsport Pirelli, ha commentato: “Con tre campioni del mondo partiti dalle prime tre posizioni della griglia, ci aspettavamo una gara emozionante ed è esattamente quello che abbiamo avuto. Verso la fine Hamilton ha avuto una marcia in più grazie alla sua strategia a due soste, il che gli ha permesso si superare i rivali. Congratulazioni speciali vanno al nostro ex-tester Romain Grosjean, che è arrivato a soli due secondi e mezzo da Hamilton con una strategia ad un unico pit-stop, ma anche a Sergio Perez, che con la sua prestazione ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di comprendere il funzionametno degli pneumatici. Il risultato è uno dei podii più giovani mai visti in Formula Uno, il che ci dice che il futuro di questo sport è in mani sicure. Il degrado delle gomme è forse stato un po’ più pronunciato rispetto a quanto ci si aspettasse a causa delle temperature più alte del previsto e dell’assenza della safey car ed è stato questo il motivo per cui Vettel e Alonso hanno visto diminuire il loro livello di performance dopo aver percorso lunghissimi stint. Con tutte queste strategie e i continui sorpassi alla testa della corsa, non avremmo potuto aspettarci un finale più emozionante.”

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