Mondiale F1 al via: quanta attesa tra gli appassionati?

Mondiale F1 al via: quanta attesa tra gli appassionati?

Come ogni anno che si rispetti, ad una settimana dall’inizio del Mondiale cresce l’attesa tra gli appassionati e gli addetti ai lavori.

Attesa che, oltretutto, quest’anno è stata prolungata per l’annullamento dell’iniziale GP del Bahrain. Altre due settimane di purgatorio in più, quindi, per gli irriducibili della F1.
Anche se, ultimamente, c’è da dire che tra alcuni spettatori aleggia un sentimento non tanto di nostalgia, quanto di indifferenza o attesa in calo verso l’inizio della Stagione.

Tra chi rimpiange gli anni passati, chi rimembra decenni ormai lontani e chi critica l’attuale organizzazione del Mondiale, di persone davvero contente e soddisfatte di ‘questa’ Formula 1 non è che ce ne siano molte.

I motivi li conosciamo, sono sempre i soliti. Per il calcio si dice che ‘siamo tutti allenatori’, probabilmente siamo anche tutti ‘Presidenti onorari FIA’, eppure di cose che non vanno benissimo ce ne sono, oggettivamente. Uno sport che cambia regolamento ogni anno è uno sport che non riesce a trovare un equilibrio con il quale identificarsi e farsi identificare dal pubblico. I cambiamenti regolamentari che sono stati apportati negli ultimi 3/4 anni hanno stravolto completamente la F1 alla ricerca dello ‘spettacolo’. Ma qui, forse, ci dobbiamo fermare un attimo a riflettere.

Qui si parla sempre di ‘spettacolo’. Ma ci siamo mai chiesti cosa intende la FIA con il concetto di ‘spettacolo’, cosa intendono invece gli appassionati, e se i due significati coincidono? Perchè siamo sicuri che differenze ce ne siano.

Perchè se il concetto di ‘spettacolo’ per la FIA è indurre i piloti a compiere tre o quattro soste a GP per ‘movimentare’ la classifica (con i rifornimenti o con gomme ultramorbide da 10 giri, questo non conta), bagnare artificialmente le piste, introdurre Kers, Ala Mobile e ‘corsie di sorpasso’ manco fossimo in una preferenziale del centro città riservata ai taxi, forse non ci siamo.

Siamo sicuri che per gli appassionati, chi segue cioè le gare da 5, 10, 20 anni o più, lo ‘spettacolo’ sia inteso in modo completamente opposto. E si identifichi cioè nei sorpassi al limite (Gilles Villeneuve), nei rettilinei percorsi ruota a ruota (Mansell-Senna), nell’agitazione che crea una gara come Abu Dhabi 2010 con quattro pretendenti al titolo al di là di qualsiasi regolamento, nelle imprese sul bagnato (Senna e Schumacher) che vanno al di là di dettagli tecnici che variano di anno in anno ma che hanno a che fare con l’abilità unicamente del pilota, nel coraggio e nella sfrontatezza nello sfidare il pericolo.

Spesse volte è stato criticato il nostro essere troppo nostalgici, ma il punto non è tanto quello di rimpiangere quei tempi, quanto le condizioni che permettevano a chi si appostava davanti alla TV di vedere ciò che succedeva dieci o anche vent’anni fa.

Tornando al concetto di ‘spettacolo’, siamo convinti che la FIA ormai lo identifichi come Show ‘televisivo’ più che ‘sportivo’. Da qui tutto l’interesse nel rendere le gare artificialmente più appassionanti, tramite regolamenti che stravolgono apparentemente l’andamento della singola gara, con il rischio di variare in modo indefinibile i valori in campo e gli sforzi che le squadre compiono nei mesi invernali.

E’ anche vero che, come dicono alcuni, anche anni fa si assisteva a gare soporifere, da pennichella pomeridiana (anche se il vero appassionato resta attaccato alla TV comunque). Ma è altrettanto corretto dire che, in presenza dello spiraglio per un sorpasso, almeno il tentativo era possibile. Cosa non proprio agevole oggi, in attesa dei risultati dell’ala mobile, sulla quale abbiamo già avuto modo di esprimere il nostro parere negativo (e anche i piloti paiono darci ragione).

Detto questo, il lungo inverno è ormai terminato, e tra tre giorni inizieranno le prime libere. Le incognite e gli enigmi sono tanti, a cominciare dalle Pirelli che non sappiamo quanto dureranno e quanto incideranno sulle gare, anche se le indiscrezioni che circolano parlano chiaramente di degrado esagerato.

Gli altri cambi regolamentari hanno attirato molte polemiche in una F1 che sta diventando troppo tecnologica e troppo vicina ai videogame, e le recenti uscite di Ecclestone non hanno aiutato ad alimentare il clima di attesa che si dovrebbe respirare a poche ore dal via della Stagione, nonostante la cancellazione del primo GP.

L’attesa cresce, forse meno del solito ma cresce. La fine del 2010 è stata tragica per la Ferrari, che sarà in cerca di riscossa. La Red Bull pare saldamente al suo posto, ma le ‘X’ quest’anno sono talmente tante che è il caso di non dare nulla per scontato. Non sarebbe inusuale un cambio di gerarchie in pista a fronte di un cambio sostanzioso nel regolamento tecnico.

Insomma, un grosso punto interrogativo si leva sopra questo Mondiale, più degli altri anni probabilmente. Speriamo che, con l’accendersi del semaforo verde, polemiche, paure e quant’altro lascino spazio unicamente a ciò che aspettiamo dalla metà di novembre, e che si possa parlare unicamente di sport. E, come diceva il caro Maurizio Mosca, ‘Buon Campionato a tutti!’

Alessandro Secchi
F1Grandprix.it

Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News,
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Focus F1

Lascia un commento

37 commenti

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

F1 | GP d’Australia: l’analisi della garaF1 | GP d’Australia: l’analisi della gara
Gran Premi

F1 | GP d’Australia: l’analisi della gara

La vittoria di Bottas, i problemi Ferrari e la lotta ravvicinata a centro gruppo: i temi caldi del GP d'Australia
Si apre nel segno di Valtteri Bottas e della Mercedes la stagione 2019 di Formula 1. Sul circuito cittadino dell’Albert