Mika Hakkinen: la Lunga Strada Verso il Titolo Mondiale – The Flying Finn

Mika Hakkinen: la Lunga Strada Verso il Titolo Mondiale – The Flying Finn

 

Prima Parte

Nel 1994, però, con la partenza di Senna per la Williams e il termine del contratto con la Ford, la McLaren si ritrovò allo sbando, con la fornitura dei propulsori da parte di Peugeot, essendo saltato il contratto con la Lamborghini, per mancanza di interessi da parte della Crysler. La precisione e il duro lavoro del team e dello stesso pilota fecero in modo di riuscire ad ottenere comunque dei risultati soddisfacenti. Mika finì a podio per ben sei volte e alla fine dell’anno chiuse quarto in campionato con 26 punti, 10 in più di Martin Brundle, compagno di squadra il quale venne costantemente battuto e in gara e in prova in tutto l’arco della stagione. Nell’ultimo appuntamento dell’anno, ad Adelaide, il finlandese fu vittima di un brutto incidente a picchiò forte contro le barriere, tuttavia ne uscì praticamente illeso.

Il motore Peugeot resistette per solo un anno, e la McLaren si affrettò a firmare un contratto di fornitura con la Mercedes. Il neo acquisto Nigel Mansell affiancò Mika nella lotta per il titolo, ma le reali prestazioni della vettura, la McLaren Mp4 10/B erano tutt’altro che il campionato del mondo. Entrambi i piloti ad inizio stagione si lamentarono del poco spazio nell’abitacolo, che rendeva difficile il controllo della vettura. Non ci fu nessuna vittoria McLaren in quell’annata, ma dei convincenti secondi posti, come quelli di Monza e Suzuka, e in totale Hakkinen conquistò 17 punti iridati. A fine stagione, però, Mika fu protagonista di un bruttissimo incidente sul circuito di Adelaide, dove, a causa di una foratura di uno pneumatico, andò a picchiare violentemente contro le barriere, perdendo molti denti, parte della lingua, e procurandosi una frattura allo zigomo e nella parte bassa del cranio.

“Stavo andando al massimo, quando all’improvviso ho avuto una foratura, e a quel punto sono semplicemente diventato un passeggero”

Solamente il tempestivo intervento del medico Sid Watkins riuscì a strappare il pilota finlandese da un fatale destino. Mika rimase in coma per due giorni, mentre le immagini di lui estratto con il viso sanguinante dalla sua McLaren facevano il giro del mondo. Quando si risvegliò venne tenuto in terapia intensiva per altri due giorni, successivamente invece cominciò la convalescenza. Sembrava decisamente la fine della carriera di un pilota promettente.

“Ha veramente rovinato la mia carriera. In realtà non ti riprendi mai da un incidente del genere, lo porti con te per il resto della tua vita. Non ci sono molti giorni nella mia vita in cui non penso quello che è successo ad Adelaide”

Sorprendendo tutti Hakkinen si presentò in forma smagliante ai test pre stagionali per l’anno 1996. La macchina fornitagli dai progettisti McLaren permise al finlandese di andare abbastanza costantemente a punti e di agguantare ben quattro podi a Silverstone, Spa, Monza e Suzuka. 31 punti in classifica furono il miglior risultato di sempre per Mika in Formula 1, appena dopo un anno da quel terribile incidente.

La tenacia del finlandese fu la scelta giusta, poiché proprio quell’anno la McLaren decise di voltare pagina. La Mp4/12 fu il primo progetto in casa McLaren firmato da Adrian Newey, neoacquisto proveniente dalla Williams. La livrea della vettura vestì i colori della West, nero e oro, e soprattutto il motore era finalmente potente come quelli dei concorrenti. Purtroppo non così affidabile. Mika dovette aspettare fino all’ultima gara della stagione per festeggiare la sua rima vittoria. In numerose gare, come a Silverstone e a Zeltweg il propulsore tradì il finlandese quando era in testa. Al Nurburgring, dove al sabato Hakkinen aveva conquistato la prima pole in carriera, entrambi i motori Mercedes si ruppero a distanza di un giro nello stesso tratto di pista. Solo nella gara della scellerata manovra di Michael Schumacher nei confronti di Villeneuve, Hakkinen riuscì a conquistare la testa della corsa all’ultimo giro andando a vincere il suo primo gran premio in Formula 1.

La Mp4/13 si dimostrò subito assolutamente performante. Nelle prime sei gare, ben quattro furono portate a casa facilmente da finlandese, ma allo stesso tempo cominciava a nascere una aspra quanto corretta rivalità tra il campione tedesco Michael Schumacher e il pilota di casa McLaren. Una vecchia conoscenza per Mika, che aveva già avuto modo di testare sulla propria pelle quella che era la tenacia del tedesco qualche anno prima a Macao, in Formula 2. Schumacher stava riportando a galla la Ferrari da un periodo di buio assoluto quali furono i primi anni ’90. Già pretendente al titolo nell’annata ’97, durante il periodo estivo, il pilota della Ferrari si riportò in lotta per il mondiale grazie a tre importanti vittorie, segnando definitivamente quella che sarebbe stata la lotta per il mondiale: una lotta a due. A due gare dal termine i due rivali si trovavano a pari punti. Hakkinen riuscì a vincere sia al Nurburgring sia a Suzuka, completando la sua cavalcata verso il titolo mondiale. Con 8 vittorie su 16 gare e con ben 9 pole position e 100 punti esatti Mika Hakkinen era finalmente campione del mondo!

Continua…

Matteo Bramati.

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