Le 20 Pillole della 6 ore di Montreal 2011

Le 20 Pillole della 6 ore di Montreal 2011

Non ne sarebbero bastate 10.
A questo giro, eccezionalmente, le Pillole raddoppiano in onore di un Gran Premio che, per invidia alla più famosa gara di durata del Mondo (la 24 ore, vinta dall’Audi se qualcuno non lo sapesse, ringraziamo l’informazione italiana), per oggi chiameremo la ‘6 ore’ di Montreal.

20 Pillole 20 da leggere tutte d’un fiato (anzi, no, con qualche pausa, non vorremmo avere sulla coscienza qualche scompenso cardiaco) per rivivere scena e retroscena di questo incredibile GP.

Foto di copertina dedicata ai test per la nuova aerodinamica 2012 delle monoposto, che saranno in grado finalmente di navigare sulle acque, naturali o artificiali.

1 – Jenson Button – Continuavano a chiamarlo Paracarro
Appena tagliato il traguardo ha chiesto, via radio, di recapitare un cd a Briatore con la canzone ‘Dedicato a te’ delle Vibrazioni. Il Paracarro per eccellenza (continuate a chiamarlo così, l’avevamo detto nelle Pillole di Montecarlo) pianta una gara da pazzo scatenato. Manda a muro (o si fa centrare, vedete voi) Hamilton, finisce 21°, si prende un DT, rimonta, manda a muro (o si fa centrare, vedete voi parte seconda) Nando e va a vincere con un rimontone da antologia. Se questo non è un Campione, Cicciolina è vergine.

2 – Sebastian Vettel – Welcome to the Club
Il venerdì stringe amicizia su Facebook con il Wall of Champions (gli ‘auguri’ dei tifosi avversari hanno colpito), tanto per rispettare la prassi di chi è Campione del Mondo. Il sabato, è inutile quasi dirlo, mette il ditino ancora in faccia a tutti. La domenica le maledizioni raggiungono un apice inimmaginabile alla curva 6 dell’ultimo giro. Ed ecco che per un attimo Seb torna Baby e con una cazzata regala la vittoria a Button. Qualcuno dice che ‘quando è sotto pressione sbaglia sempre’. Due settimane fa non è stato proprio così. Gli è andata bene che le maledizioni pesanti hanno colpito nel giorno sbagliato.

3 – Lewis Hamilton – La Lince Inglese
Lo si aspettava con ansia dopo le scazzottate Monegasche, lo ha aspettato con ansia Ron Dennis dopo la scazzottata con Button davanti ai box, nella quale ci ha rimesso e tantissimo, soprattutto in figura. L’abbiamo semi-difeso dopo Monaco perchè difficilmente in un contatto a due la colpa è solo di uno, ma oggi ha rischiato di rovinare la gara al canguro in partenza (Webber quest’anno ha una sfiga pazzesca) e ha voluto emulare Barrichello in Ungheria 2010. Di Leone Inglese ce n’è stato uno, che Lewis torni a fare il Lewis, please!

4 – Fernando Alonso – Attapirato
Fa tenerezza quando si fa carico delle presunte sfighe della Ferrari nella gestione delle situazioni. Ma sa benissimo che, stavolta, gli tocca portare a casa per gli altri il tapiro d’oro per la peggior strategia mai vista in un GP, vale a dire montare gomme intermedie mentre inizia a grandinare. A copertura di questa ennesima vaccata arriva l’incidente con Jenson che lo sbatte a cavallo del cordolo. Lui, a cavallo, ci manderebbe qualcun’altro molto volentieri. Resisti!

5 – Felipe Massa – AgGuaranàto
Scampoli del Felipino che conosciamo si vedono in quel di Montreal. Quale, vi chiederete, quello che sbatte sempre o quello che correva forte? Quest’ultimo, diremmo. Parte benissimo e va via via calando, rimane troppo dietro al Koba sul quale si riprende con un fotofinish da applausi, dopo rimontone post-muso fracassato. In realtà gli è mancato per qualche giro l’afflusso di Guaranà nelle vene. Mica lo beve, lui.

6 – Michael Schumacher – Uber Alles
Questo non è nè il fratello scemo, nè il fratello gemello, nè il fratello vero Ralf, nè il parassita della F1 che mezza stampa italiana, la quale con i suoi 5 Mondiali ha mangiato e sodo, vuole far credere. Questa è la Formula 1 del KERS e del DRS, e il vecchietto si inchina solo ad un’ala che si alza togliendogli il podio. Questa è la F1 dove la macchina conta e tanto, ma queste sono le gare dove certe differenze possono ancora vedersi. Chapeau, Michael. Adesso può prendere gli antidolorifici per i reumatismi, vista l’umidità assorbità in 5 ore.

7 – Bernd Maylander – Eroico
Questa volta non lo mettiamo fuori concorso perchè, con 30 giri all’attivo, è quello che ha condotto di più il GP dopo Vettel. Il nostro eroe già al venerdì è carico come una molla, visti gli incidenti di Seb, Sutil, Kobayashi, D’Ambrosio. E ha ragione da vendere perchè il grande protagonista alla fine di questo Weekend è proprio lui, che vista l’occasione raccoglie punti pesantissimi per la rincorsa al Mondiale. Mitico tra le curve di Montreal, mantiene saldamente la testa della corsa fino a quando possibile. Indomito.

8 – Pedro De La Rosa – L’Immortale
Lui, al contrario di Schumi, a 40 anni suonati vorrebbe con tutto il cuore smettere di correre, ma tra un avvenimento e l’altro il nome che esce dall’urna per sostituire qualcuno è sempre il suo. Povero, siamo quasi dispiaciuti noi per lui per il dover rinunciare a una vacanzina a Formentera per girare con una F1. Inoltre, per non farsi mancare niente, alla prima gara con la Sauber trova l’apocalisse. Sarà mica la macchina numero 17?

9 – Mark Webber – all’ombra di Kimi
Il nostro cangurotto from Australia (diciamo bene, AUSTRALIA, altrimenti a chiamarla scherzosamente Cangurandia qualcuno ci rimane male) anche stavolta ci rimette tantissimo per poi riprendersi. La sua Red Bull viene visitata da un esorcista per eliminare l’ormai inconcepibile problema del Kers. Pronti via, Hamilton lo sceglie come preda del giorno e lo manda all’erba. Come in Cina, ingrana l’ottava e riesce ad acciuffare per un pelo il podio. Inossidabile.

10 – Nick Heidfeld – Volo d’angelo
Credendo che il detto ‘Red Bull ti mette le ali’ possa essere applicabile a qualsiasi mezzo esistente, si fa fare il pieno della famosa bevanda pensando che questa fornisca anche l’indistruttibilità. Tampona quindi Kobayashi per utilizzare la sua ala mobile personale, l’anteriore, che lo fa sì volare ma contro il muro, senza per fortuna danni ingenti. Una volta era Nick the Quick, ma di Quick qui è rimasto poco. Ridicolizzato da Petrov, che è tutto dire.

11 – Vitaly Petrov – dalla Russia con Furore
La mancanza di Kubica rende difficile capire il potenziale di questa Renault, ma se a portarla al quinto posto (ok, approfittando di apocalissi davanti a lui) è addirittura Petrov, il crash-test man per eccellenza, qualcosa di buono ci sarà pure in questa macchina. In realtà non lo vediamo quasi mai durante la gara (fa troppo buio per inquadrare una F1 tutta nera..) ma alla fine arriva alle spalle del Kaiser. Bene così.

12 – The Wall of Champions
Continua la Magia di questo muretto che attira i piloti (specialmente i Titolati) come mosche. Dopo Schumacher, Villeneuve figlio, Damon Hill, Jenson Button, Barric..ah no, ecco che tocca a Vettel pagare la sua tassa. Bienvenue au Quebec, insomma. Anche se adesso la scritta non c’è più e, sopra le due file di gomme, si legge ‘Bonjour Quebec’. L’ironia non manca mai, no?

13 – The Wall of Capelli
Per un muro dei Campioni, c’è anche un muro dei [boh, trovate voi il termine in rima]. Esattamente la Chicane curve 3-4, dove il nostro ora commentatore Ivan ha autografato il muretto nel 1992 con la Ferrari. Il venerdì, in rapida successione, sono Kobayashi e D’Ambrosio a inserire le loro manine nella Hall of Shame di Montreal. La domenica è il buon Nando che, aiutato da Button, tenta di emulare il suo predecessore ventennale senza riuscirci, rimanendo appollaiato sul cordolo. Certe manovre sono per pochi eletti.

14 – Il commissario più affidabile della storia 1
Non poteva mancare una citazione speciale per il Commissario che, saltato dal muretto per raggiungere la Red Bull di Vettel dopo la timbrata al Wall of Champions di venerdì, inciampa e si schianta rovinosamente a terra con tutto l’estintore. Rialzato a fatica, sgambetta per i metri che mancano a raggiungere la numero 1. Chissà cos’ha pensato Seb vedendolo finire a terra..

15 – Il commissario più affidabile della storia 2
E come poteva mancare una citazione per il Commissario che, saltato il muretto per spostare i detriti della Renault di Heidfeld, si è schiantato al suolo come il collega, per due volte, rischiando di farsi tranciare dauna Sauber prima e da quel fenomeno di Petrov che, con bandiere gialle e Safety in pista, arrivava a chiodo in zona incidente? Ma la Pirelli non dispone di Full Wet anche per i commissari?

16 – I Gazebo Mercedes
Per quale motivo pensate che la casa tedesca si sia messa in proprio? Per fare uno sgarbo alla Mclaren? Per permettere a zio Schumi di andare in pensione con sicurezze sul mutuo? MA NO! Tutto questo per dimostrare che loro, di fronte alle difficoltà, reagiscono con intelligenza. Ed ecco dei bei gazebo per riparare le loro vetture sotto l’acquazzone canadese. Idoli incontrastati. Mancava un buffet, ma a quello ci han pensato altri.

17 – La pioggia artificiale dello Zio Bernie
Quando lo Zio Bernie fantasticava qualche tempo fa sulla possibilità di bagnare artificialmente le piste per offrire più spettacolo, non immaginava sicuramente un disastro simile. Certo è che la natura deve averlo ascoltato, e questa volta gli ha mandato un messaggio forte e chiaro. Solo lei può bagnare le piste, a suo piacimento. Di cazzate artificiali basta il DRS.

18 – Catering in Quebec
La pausa di due ore tra la prima parte di gara e la seconda è stata dura per tutti. Soprattutto per i meccanici che, morendo di fame, sono stati avvistati mangiare qualsiasi cosa passasse loro sotto il naso, pezzi di carbonio compresi (quelli di Hamilton, lasciati in giro per la pitlane). In questo i tecnici Renault hanno colmato il gap lasciato da quelli Mercedes (che pensavano al Gazebo ma non alla ristorazione). Si sono registrati episodi di saccheggio in tutta la zona di Montreal, ma poco importa, per la Formula 1 questo ed altro.

19 – ‘Col senno di poi è facile parlare’
Questa è la scusa (a contratto) che viene proferita in Ferrari riguardo la strategia sbagliata con Nando. ‘In quel momento quelle erano le coperture che ci davano le migliori prospettive’. Beh, se è per quello le slick vanno anche meglio delle intermedie. Se poi si guardasse anche il tempo e si capisse quando è il momento di montare le gomme giuste..

20 – Lo stile di Liuzzi
In HRT non hanno nemmeno dei copriscarpe e Tonio nostro non ci pensa due volte a lanciare una nuova moda, cioè quella dei sacchetti della spazzatura per proteggere le scarpe dall’acqua. I migliori stilisti del Globo stanno già studiando una soluzione simile per la prossima collezione autunno-inverno. Fashion.

MENZIONI SPECIALI
– Rihanna
Il Gp del Canada, durante le due ore di sospensione tra un acquazzone e l’altro, si trasforma in una ricerca ansiosa di qualsiasi posa della famosa cantante, giusto per dare agli spettatori un motivo per restare incollati alla TV. Lei, pensando di assistere ad una gara spettacolare fino a quel momento, si deve accontentare di un nubifragio con gara sospesa. E così decide di andarsene tra ali di folla e fotografi che cascano (letteralmente) ai suoi piedi. La pioggia? Nessun problema, lei sta sempre sotto il suo umbrella-ella-ella-ella…

– Gli occhiali di Alonso
Non per fargli pubblicità, ma qui siamo arrivati a livelli di tamarraggine mai visti su un tracciato di F1. Solo Tonio Liuzzi riesce a far di meglio, quando si impegna, con caschi speciali che, tra l’altro, gli portano una sfiga pazzesca, visto che ogni volta poi va a sbattere. Ma come abbiamo visto il buon Tonio sa fare molto di meglio, irraggiungibile nel far diventare moda qualsiasi cosa indossi.

– ‘Speriamo che Hamilton faccia il bravo’
Le interviste pre-gara-durante-post-gara ci regalano sempre emozioni indimenticabili. Tra traduzioni al limite del comico, domande al limite del ridicolo e interviste che invitano a togliersi la vita, spiccano quelle di Ettore Giovannelli che, diretto ad Emerson Fittipaldi commissario speciale a Montreal (ma senza basettoni non è più lui), esclama la frase citata. Detto, fatto. Lewis li sente in cuffia e decide di non seguire il consiglio. Alla BBC ci sono Martin Brundle e David Coulthard a commentare. Non diciamo altro.

Prossimo appuntamento con le Pillole nell’immancabile Valencia, circuito storico di cui nessuno tra noi potrebbe fare a meno. Mamma mia.

Alessandro Secchi
F1Grandprix.it

Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News,
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in News F1

Lascia un commento

57 commenti

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

F1 | GP Belgio, le nostre pagelleF1 | GP Belgio, le nostre pagelle
News F1

F1 | GP Belgio, le nostre pagelle

Hamilton è un leone, Russell fa un capolavoro, Piastri talento vero. Leclerc trascina la Ferrari, male Norris
Lewis Hamilton 9,5 Prende la testa della gara con balzo felino sul Kemmel ai danni di Leclerc e impone un
F1 | GP Miami, le nostre pagelleF1 | GP Miami, le nostre pagelle
News F1

F1 | GP Miami, le nostre pagelle

Norris, quando la fortuna aiuta gli audaci. Verstappen preso in contropiede, Leclerc massimizza il risultato
Lando Norris 10 Fortuna audentes iuvat, perché è limpido che la dea bandata abbia teso la mano a Norris per farlo
F1 | GP Cina, le nostre pagelleF1 | GP Cina, le nostre pagelle
News F1

F1 | GP Cina, le nostre pagelle

Verstappen "monotono", Norris guida da campione, Leclerc c'è
Max Verstappen 10 e lode Non si vede mai, nel senso che pronti via, saluta la compagnia e lo ritroviamo
F1 | Alonso: “Un piacere lavorare con Honda” F1 | Alonso: “Un piacere lavorare con Honda”
News F1

F1 | Alonso: “Un piacere lavorare con Honda”

"Alla McLaren non ha funzionato ma hanno risolto i problemi", ha commentato il due volte iridato
Reduce dal rinnovo pluriennale con Aston Martin, Fernando Alonso ha ammesso che la partnership del team britannico con Honda per