Le 10 Pillole del GP d’Europa 2011

Le 10 Pillole del GP d’Europa 2011

Torniamo alla consueta versione ‘standard’ delle Pillole per il GP d’Europa, round 8 del Mondiale, vinto da un certo Sebastian Vettel a bordo di una certa Red Bull.

Se per il GP del Canada non sarebbero bastate 20 Pillole, per questo 10 sono anche troppe, vista la mancanza di episodi e il rischio concreto di addormentarsi di fronte al televisore in barba a DRS, Kers, mappature, motori elettrici e via dicendo.

Foto di copertina dedicata all’unica attrazione degna di nota di questa tre giorni.

Premessa: prima che qualcuno possa dire ‘ecco, l’anno scorso le gare erano tutte così e vi lamentavate, adesso vi lamentate ugualmente con il DRS’, precisiamo che questa è la dimostrazione di come gli artifici non siano sufficienti a creare movimento, se sono gli elementi di base ad essere ignobili (in questo caso, oltre alle auto, il tracciato).

Andiamo.

1 – Il Gp d’EUROPA
Quale miglior tracciato poteva essere selezionato per il Gp d’Europa? Ovviamente uno tra i più incredibilmente scandalosi che siano mai stati inseriti nel calendario della F1. Tilke/Calatrava – DRS: 1-0 e palla al centro. Se a Valencia c’è un porto, perchè farci girare le F1? In che mani..Eurofigura di palta.

2 – Bernd Maylander
L’unica buona nota della giornata è l’intervista prima dello start al vero RE incontrastato di questo $port. L’unico che può creare scompiglio, livellare i valori, vincere ancora il Mondiale. Un raggio di sole in una domenica di pioggia (figurativa). L’inno tedesco sul podio è per lui, altro che Fettel (come lo chiamano in telecronaca)

3 – Sebastian Vettel
A questo giro gli hanno tolto le mappature, a Silverstone non avrà più gli scarichi soffianti in rilascio. Il nostro consiglio al quasi 24enne Seb è di arrivare secondo da qui alla fine dell’anno alternando qualche finto ritiro, prima che lo facciano correre su tre ruote o partire con un giro di ritardo. In ogni caso, il primo match point la Fia l’ha perso clamorosamente, visto il risultato di oggi.

4 – Fernando Alonso
Sul podio il Nando sprizza gioia da tutti i pori. Non lo vedevamo così felice da Brasile 2007 (…), manco avesse vinto un Mondiale. Bisogna dargli atto, però, che con la sorella maggiore della F60 fa un figurone davanti al pubblico di casa. L’unico motivo per rimanere svegli ce lo offre lui, che tra un giro veloce e una sfanculata a Jarno spezza la monotonia di un’ora e mezza che definire soporifera è un complimento.

5 – Mark Webber
Continua l’epopea del cangurotto Mark, alle prese con i problemi tecnici della Red Bull. Dopo una bella lotta con Nando, questa volta è il cambio a costringerlo a rallentare e accontentarsi del terzo posto finale. Consigliamo allegra scampagnata a Lourdes a Mark, Felipe, la numero 2 e la numero 6.

6 – I fenomenali (pit) stop di Felipe Massa
Va bene che Felipino non va quanto Nando (anche se in partenza ha ancora da insegnargli qualcosa), ma ogni pit diventa un patema. Dall’inizio dell’anno gliene capitano di tutti i colori: ruote che non entrano, pistole che non funzionano, meccanici che spariscono. Pare la sindrome del tubo di Singapore.

7 – ‘Rallenta, stai andando troppo forte’
Il funerale della F1 si compie quando l’ingegnere di pista di Hamilton dice all’inglese di non andare troppo forte pena la distruzione totale delle gomme. Confermiamo il nostro presentimento: più che di Formula 1 queste stanno diventando gare di durata. Immaginate un messaggio simile proferito via radio ad un Senna o un Mansell..

8 – La Mercedes
Ci chiediamo chi gliel’abbia fatto fare allo zio Michele di tornare in F1, quando la prima delle due caraffe d’argento (quella di Nico) giunge al traguardo con UN MINUTO E TRENTOTTO SECONDI di ritardo, su una pista normale più di un giro. Dalla gioia di Montreal all’inferno di Valencia, passando per le solite strategie degne dei Maghi Gabriel e Otelma e un Petrov volante che, di riffa o di raffa, qualcosa riesce sempre a rompere. Oggi, inconsapevolmente, frantuma l’ala (e non solo) allo Zio.

9 – DRS, KERS, etc
L’anno scorso l’unico spunto di questa gara fu la polemica sul sorpasso di Hamilton a Maylander (Bernd se l’è legata al dito, non credete), quest’anno qualcuno si è divertito nonostante DRS e KERS? Prova provata che anche i tracciati fanno il loro sporco lavoro nel rendere certe gare delle autentiche schifezze.

10 – ’24 vetture al traguardo!’
La gufata tremenda parte a circa 2/3 di gara quando, in telecronaca, si rammenta come tutte le vetture siano ancora in pista ed in movimento. Per il restante terzo si ipotizzano in successione un’apocalisse, l’apertura del ponte di Calatrava, l’arrivo di Luna Rossa e Mascalzone Latino in pista. Stranamente non succede nulla. Anche i gufi vanno in vacanza.

MENZIONI SPECIALI

Un’ora, 39 minuti, 36 secondi, 169 millesimi
Provate voi a seguire la gara per questo tempo con, in successione, prima la fidanzata e poi il cane che iniziano a russare da quanto è spettacolare il filotto di auto in pista. Solo la passione infinita per questo $port ha fatto sì che queste Pillole potessero essere redatte. Perchè oggi, più che 10 Pillole, sembrava ci fossero in giro 5 Supposte.

‘Monteprezzolo’
Niki Lauda è un po’ avanti con gli anni, ma non perde occasione per storpiare il nome del Presidente Ferrari. E qui non è arteriosclerosi, è proprio volontà di avvalersi della propria carta d’identità per sfottere allegramente un ex-capo (più o meno). Non suona male, però.

Il ponte di Calatrava
Ormai anche in Alaska sanno da chi è stato progettato il ponte che collega il porto di Valencia. Visti anche i problemi economici dell’organizzazione, speriamo che questo Gp non si corra più in modo da non dover sorbire ancora una volta, oltre ad uno spettacolo indegno, una tre giorni all’insegna di questa informazione essenziale per l’evento.

I circuiti Cittadini
Di circuito cittadino VERO, in F1, c’è solo Montecarlo. Non bastano due guardrail ravvicinati, qualche yacht e chili e chili di Pilu (come dice il buon Cetto La Qualunque) per ricreare o scopiazzare un avvenimento unico per contenuti e storia. E poi si lamentano che mancano i fondi per proseguire con questo GP. Chissà come mai..

Quando una gara cambia una stagione
Prima del Canada Schumacher era un vecchio zoppicante incomprensibilmente ancora in F1, in mezzo a suoi quasi figli. Oggi, stranamente, qualcuno ha notato che meriterebbe qualcosa di più di un tagliaerba a tre lame. La verità, si dice, sta nel mezzo: ma come cambia in fretta, il vento, signori!

Arrivederci a Silverstone, tra due settimane. Finalmente una pista.

Alessandro Secchi
F1Grandprix.it

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