Jalinier: “La Mercedes ha studiato la power unit solo per la squadra ufficiale”
Non è una novità che quello Mercedes sia il motore più forte in pista
Dopo aver lasciato il ruolo di presidente di Renault Sport F1 all’inizio dell’estate per gli scadenti risultati della power unit Renault e per i presunti contrasti con la Red Bull, il francese ha deciso di rompere ufficialmente il silenzio rilasciando un’intervista al magazine Auto Hebdo. Il 2014 è sicuramente l’anno di dominio del propulsore Mercedes con un team di lavoro che si è mostrato estremamente aggressivo nell’interpretazione delle regole: “Gli uomini di Stoccarda hanno investito nella power unit di quest’anno un sacco di soldi e tecnologie. La Renault, ad esempio, ha usato sempre le stesse risorse, come la Ferrari in pratica. Non è una novità che quello Mercedes sia il motore più forte in pista: non c’erano ancore stati i primi test a Jerez e già si sentiva dire che il loro V6 turbo avesse molti più cavalli“, ha sottolineato Jean-Michel Jalinier.
La differenza tra Mercedes e Renault è già netta proprio guardando i numeri delle persone impegnate nel progetto: “A Viry Chatillon ci sono 320 persone che lavorano sui motori, mentre in Mercedes ne sono state impiegate 1.250, telaio compreso ed è comprensibile come un così ampio gruppo di lavoro non si sia limitato a sviluppare una sola soluzione ma ha potuto vagliarne due o tre in parallelo“. Ma il punto della questione è un’altro: se la Renault ha cercato di venire incontro a tutti i suoi clienti, la Mercedes ha preferito lavorare solo per il team ufficiale. “Noi abbiamo scelto una differente strada. Abbiamo provato ad andare incontro a tutte le scuderie che si sono affidate a noi, dalla Red Bull alla Lotus. In Mercedes, hanno preferito fare differentemente, sviluppando il miglior pacchetto possibile per la squadra ufficiale costringendo i clienti a seguire le indicazioni”, ha concluso il transalpino.
Eleonora Ottonello
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