Hamilton: ''Orgoglioso della mia pelle''

Hamilton: ''Orgoglioso della mia pelle''

Certo pensavamo di averci messo tutti una pietra sopra, e lo stesso succedeva con il diretto interessato, Lewis Hamilton. Ma quando l’inglesino della McLaren si e' sentito rivolgere una domanda sugli attacchi razzisti subiti in Spagna da un’intervistatrice del calibro della top model Naomi Campbell, ha capitolato, dichiarando: "Non mi sento speciale per il fatto di essere un pilota di colore che corre in F1. Poi, pero', quando sento altri avanzare questo commento, beh, si', in quel caso avverto un moto di profondo orgoglio". Hamilton e' finito a tu per tu con la "Venere Nera delle Passerelle" nel quadro di un’intervista rilasciata dal corridore di Stevenage all’edizione inglese del mensile GQ. Magazine per il quale la Campbell ha iniziato da poco un percorso come giornalista.

La chiacchierata tra i due ha toccato temi tra loro diversi, in gran parte di natura personale. Come la passione di Lewis per la musica e per l’amata chitarra, che non manca di portare con sé ad ogni uscita Mondiale. "Non sono Jimi Hendrix," dichiara Hamilton, "la verita', pero', e' che in futuro vorrei incidere un album. Mi piacciono il genere rap e Bob Marley, anche se da anni non partecipo ad un karaoke". Lo sport appare tutta la vita del talento anglo-caraibico. "Se non fossi diventato un pilota," riprende, "mi sarei dato al calcio. Non me la cavavo male".

Ritornando al mondo della velocita', Lewis mostra di non aver digerito un episodio della stagione 2007, allorquando lo accusarono di avere investito a male parole il suo pigmalione Ron Dennis: "Nessuno ha la certezza al riguardo". Negli stralci dell’intervista, riportati dal quotidiano spagnolo AS, si parla anche di Anthony, il padre-manager della Freccia d’Argento Hamilton. "Nei miei riguardi e' molto insistente, sa come affrontare le varie situazioni per arrivare al successo. Non mi tradira' mai, e io faro' lo stesso con lui. È una persona che ha sempre ragione".

Riferendosi al rivale mancato (almeno in pista), Michael Schumacher, il corridore inglese precisa: "Desidero diventare campione del mondo, ma non sette o volte". Ancora: "Ci sono persone a questo mondo in grado di toccarmi, impressionandomi. Succederebbe se mi imbattessi in Ali'. Ed e' accaduto quando ti ho vista per la prima volta, Naomi". Che dire, Hamilton se la gioca bene anche lontano dalla sua monoposto…

Ottavia Molteni

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