Gran Premio di Monaco 2018: Anteprima e Orari del Weekend

Sesto appuntamento del Mondiale 2018

Gran Premio di Monaco 2018: Anteprima e Orari del Weekend

Orari

Giovedì 24 Maggio

Libere 1: 11:00-12:30 (Sky Sport F1 HD)

Libere 2: 15:00-16:30 (Sky Sport F1 HD)

Sabato 26 Maggio

Libere 3: 12:00-13:00 (Sky Sport F1 HD)

Qualifiche: 15:00 (Sky Sport F1 HD)

Differita integrale alle 19:00 su TV8

Domenica 27 Maggio

Gara: 15:10  ̶  78 giri  ̶  260,286 km (Sky Sport F1 HD)

Differita integrale alle 21:00 su TV8

Gara precedente Ci eravamo abituati troppo bene, nei primi quattro appuntamenti del Mondiale F1 2018, ricchi di azione, colpi di scena, e nuovi protagonisti dopo anni di dominio Mercedes. A Barcellona, nota comunque per non essere la pista più eccitante in calendario, le Frecce d’Argento sono tornate a brillare con la prima doppietta stagionale, e Lewis Hamilton vincitore a conclusione di uno di quei suoi weekend vissuti in modalità “hammertime”. Alla Ferrari, fino a quel momento detentrice dei titoli più entusiastici da parte della stampa, è toccato ammettere la disfatta e fare mea culpa, dopo una corsa caratterizzata da una strategia sbagliata per Vettel, giunto quarto al traguardo alle spalle di Verstappen, e dall’allarme affidabilità, con Raikkonen costretto alla sostituzione precauzionale della PU al sabato e poi al ritiro in gara. Tutto da rifare per la Rossa? Le Mercedes erano soltanto partite con il piede sbagliato? Polemiche sulle gomme a parte – è evidente come la riduzione del battistrada decisa da Pirelli per la gara catalana non abbia inciso sulle prestazioni, dato che lo stesso Vettel ha ammesso che con le coperture “normali” il risultato finale per la Rossa sarebbe stato anche peggiore – non ce la sentiamo di dire che tutto è già perduto, ma certamente la Mercedes ha tirato fuori l’artiglieria pesante ora. E da qui in avanti la Ferrari non avrà vita facile… Questo Mondiale è alla portata di Maranello, ma dovrà sudarselo, eccome.

Pronostici di F1GrandPrix.it

Montecarlo. Capitale del glamour e della F1 più suggestiva. Sul tracciato più corto e lento in calendario, va in scena il sesto appuntamento dell’anno, lungo una pista cittadina caratterizzata dalle tante curve lente e da un asfalto spesso sporco e scivoloso, dato che alla fine di ogni sessione le strade vengono riaperte al traffico regolare. Qui debutterà la gomma hypersoft, utilizzata finora solamente nei test di Abu Dhabi e Barcellona: sicuramente vedremo dei tempi da record fin dalle Libere del venerdì, e la qualifica risulterà come sempre un dettaglio fondamentale, su un tracciato dove le possibilità di sorpasso sono ridotte al minimo. Ma il bello di Monaco è che spesso, se sai come comincia, non puoi scommettere come andrà a finire, visto che il meteo e l’intervento della safety car sono sempre in agguato per rimescolare tutte le carte. Il sabato puntiamo tanto su Mercedes quanto sulla Ferrari, ormai diventata una degna rivale delle Frecce d’Argento anche nel giro secco. In gara, le Red Bull potrebbero tornare protagoniste, su una pista tanto cara anche al veloce e mago dei sorpassi Ricciardo. Monaco può tenerti sveglio dal primo all’ultimo giro, così come l’esatto contrario. Noi scommettiamo su una lotta serrata e un ritorno alle scintille ruota a ruota tra i protagonisti di questo 2018.

Circuito

Nome: Circuito di Monte Carlo

Luogo: Monte Carlo, Monaco

Costruzione: si tratta del circuito cittadino per eccellenza, ottenuto unendo le strette strade del porto di Monte Carlo. Il tracciato venne utilizzato per le competizioni sportive per la prima volta nel 1929. Negli anni è stato ampiamente modificato senza però variarne il disegno originale, ma passando da una conformazione quasi senza chicane al percorso tortuoso e ricco di curve che conosciamo oggi. Pressoché tutte le modifiche si sono evolute contemporaneamente a quelle della rete stradale del Principato, mentre altre sono state applicate in nome della sicurezza. L’ultima modifica sostanziale risale al 2004, quando venne riconfigurata completamente la corsia dei box. L’anno precedente invece era stata modificata la chicane della Rascasse, allargandone la carreggiata in entrata. Sono state apportate delle piccole modifiche alle vie di fuga anche nel 2011, dopo l’incidente di Sergio Perez in staccata all’uscita del tunnel.

Distanza a giro: 3,337 km

Numero di curve: 19, dieci a destra, nove a sinistra

Senso di marcia: orario

Dati tecnici:

Carico aerodinamico: Basso Medio Alto
Apertura del gas: 35% del giro
Consumo di carburante al giro: 1,52 kg/giro
Velocità massima: 292 km/h
Possibilità di safety car: 80%
Tempo di percorrenza della pit lane con sosta: 26 secondi
Possibilità di sorpasso: Facile Medio Difficile
Vincitori dalla pole position: 28 su 63 edizioni in questo tracciato
Peggior posizione di partenza per un vincitore: quattordicesimo (Panis 1996)

Particolarità del tracciato: questo storico circuito mette davvero a dura prova il cambio, che viene utilizzato per ben 7.098 volte per completare una gara, e ben 91 volte al giro. La marcia più utilizzata e di conseguenza sollecitata è la prima, utilizzata per circa il 43% del giro. In occasione di questo appuntamento tutti i team portano particolari ali e appendici aerodinamiche per aumentare al massimo il carico. La media oraria di questa pista è bassa e si aggira attorno ai 157km/h.

Freni:

Categoria di circuito: Light Medium Hard
Numero di frenate: 13
Tempo speso in frenata: 26% del giro
Energia dissipata in frenata durante il Gp: 127 kWh
Carico totale sul pedale del freno durante il Gp: 83.460 kg
Frenata più impegnativa: l’ottava staccata alla curva 10

Gomme:

Gomme 2018: Hypersoft Ultrasoft Supersoft Soft Medium
Stress per le Gomme 1 2 3 4 5
Sollecitazioni Laterali 1 2 3 4 5
Abrasività Asfalto 1 2 3 4 5
Grip Asfalto 1 2 3 4 5
Numero totale di pit stop 2017: 27
Strategia vincente 2017: Ultrasoft (39) -> Supersoft (39) Vettel
Stint più lunghi 2017: Ultrasoft 46 giri (Hamilton) – Supersoft 47 giri (Perez) 

Zona DRS: rettilineo principale, tra curva 19 e curva 1 con detection point prima della curva 17

Edizioni precedenti

Ultime 3 edizioni:

Edizione 2015: Lewis Hamilton prolunga il suo contratto con Mercedes fino al 2018. Le FP1 del giovedì cominciano con un asfalto umido e al termine è Lewis Hamilton a far segnare il miglior tempo davanti al giovane Max Verstappen (Toro Rosso) e a Daniel Ricciardo (Red Bull Racing). Nel pomeriggio invece la pista si dimostra asciutta ma il risultato non cambia, con l’inglese della Mercedes davanti al compagno di squadra Rosberg e a Sebastian Vettel (Ferrari). Nelle FP3 del sabato mattina il tedesco della Scuderia si porta davanti al duo delle Frecce d’Argento. Qualifiche: non si qualificano inizialmente le due Sauber, le due Marussia e la Williams di Valtteri Bottas, mentre non accedono alla Q3 le due McLaren, Hülkenberg, Massa e Grosjean. La pole va invece a Lewis Hamilton, che con il tempo di 1’15’’089 stacca di oltre tre decimi Rosberg, seconda fila per Vettel e Ricciardo. Gara: scatta bene Vettel che tenta di inserirsi inutilmente alla prima curva tra i due di testa, mentre dietro, al quarto posto si porta Kvyat. Al sesto giro Verstappen passa Maldonado per l’ottavo posto, con il venezuelano che da lì a poco sarà costretto al ritiro. Durante il valzer dei pit-stop l’unico che riesce a sorpassare è Kimi Räikkönen, guadagnando la quinta piazza ai danni di Ricciardo. Verstappen nel frattempo è autore di una rimonta, dopo che ai box hanno perso tempo nel cambiargli una gomma: passa prima Sainz Jr. e poi Bottas, avvicinandosi troppo a Grosjean: alla Santa Devota le due vetture hanno un contatto e la Toro Rosso si infila nelle barriere, fortunatamente senza conseguenze per entrambi i piloti. Subentra la safety car e qui la Mercedes compie un errore gravissimo: fa rientrare Hamilton per una ulteriore sosta, ma all’uscita il britannico si ritrova alle spalle di Rosberg e Vettel. Alla ripartenza ci sono ancora pochi giri da compiere e il pilota Mercedes non ha la possibilità di sorpassare: Nico Rosberg vince davanti a Sebastian Vettel e Hamilton, mentre grazie all’ottavo posto di Button la McLaren entra a punti.

Edizione 2016: il venerdì di Monaco vede per la prima volta in azione la mescola ultrasoft, e si inaugura con Lewis Hamilton davanti alla Mercedes del compagno di squadra Rosberg e alla Ferrari di Vettel. Le Red Bull monopolizzano le posizioni a seguire, in una mattinata scandita da ben quattro Virtual Safety conseguenti a diversi lunghi in pista. Al pomeriggio è invece la Red Bull, che ha portato una PU Renault aggiornata, ad aggiudicarsi la seconda sessione di Prove Libere, con Ricciardo che si lascia alle spalle Hamilton e Rosberg. Verstappen fa suo il quarto tempo, inseguito da Kvyat e Sainz. Settimo e nono tempo per le Ferrari, divise dalla Force India di Perez. Anche in questa seconda sessione non mancano uscite di pista e incidenti, con tre interventi della VSC. Nella terza sessione di Libere, Mercedes e Ferrari si alternano al vertice per gran parte dei 60 minuti a disposizione, ma poi è la Rossa di Vettel a strappare il miglior tempo, inseguito da Hamilton e Rosberg. Le Qualifiche del sabato pomeriggio sono scandite dalle bandiere rosse: la prima al via, con l’esplosione del motore della Sauber di Nasr, la seconda una quindicina di minuti dopo, per l’impatto contro le barriere di Verstappen. Nelle Q1 Vettel ha la meglio su Hamilton e Rosberg, mentre in Q2 è il tedesco della Mercedes a precedere il compagno di squadra e la Rossa. La Q3 comincia con un problema alla monoposto di Hamilton, che riesce comunque a ripartire. Ma la sorpresa è Daniel Ricciardo: l’australiano lascia a bocca asciutta entrambe le Frecce d’Argento, staccando Rosberg di 3 decimi. Terzo è Hamilton, seguito da Vettel, Hulkenberg e Raikkonen, che verrà però retrocesso di 5 piazze per la sostituzione del cambio. Sainz, Perez, Kvyat e Alonso completano la top ten. Gara: scatta sotto la pioggia e dietro la safety car il GP di Monaco, con i piloti in fila indiana fino al settimo giro, quando rientra la vettura di sicurezza e subito Palmer finisce contro le barriere. Poco dopo lo segue Raikkonen, ed entrambi sono costretti al ritiro. Al vertice Ricciardo continua in testa davanti a Hamilton. Al giro 15 inizia il valzer dei pit stop, mentre in pista è arrivato il sole. Nella noia monegasca da segnalare è la gara di Verstappen, al via dalla pit lane dopo l’incidente in qualifica, e in poche tornate risalito fino alla top ten. Ma a essere ricordato in questa corsa sarà senza dubbio il “giallo” dei pneumatici al box Red Bull: a farne le spese il povero Ricciardo, che effettua un pit stop di quasi 10 secondi poiché le coperture non erano pronte. L’australiano rientrerà alle spalle di Hamilton dicendo di fatto addio al gradino più alto del podio. Oltre metà gara si assiste anche ai ritiri per incidente di Magnussen e Verstappen, ed entrambi i piloti della Sauber. Nel frattempo Rosberg è scivolato fino al sesto posto. Sul finale la pioggia torna a fare visita al tracciato, ma Hamilton si avvia indisturbato al suo 44esimo successo, davanti a Ricciardo e Sergio Perez, mentre Rosberg viene passato da Hulkenberg proprio all’ultimo giro.

Edizione 2017: Lewis Hamilton apre le danze nel weekend della gara di “casa”, ottenendo il miglior tempo davanti alla Ferrari di Vettel e alla Red Bull di Verstappen, costretto ai box per gran parte della sessione, con i meccanici impegnati nella sostituzione del fondo. Quarta la Mercedes di Bottas, davanti a Ricciardo, Kvyat, Raikkonen, Perez, Sainz e Ocon. Quattordicesimo tempo per Button, presente in questa occasione al volante della McLaren in sostituzione di Alonso, impegnato questo weekend nella 500 Miglia di Indianapolis. Al pomeriggio sono invece le Ferrari a risalire la china, con Vettel davanti a tutti, seguito da Ricciardo e dal compagno di box Raikkonen. Le Toro Rosso di Kvyat e Sainz seguono invece il terzetto precedendo Verstappen e Perez. Solo l’ottavo tempo per Hamilton, seguito da Magnussen e Bottas. Unica bandiera rossa della giornata sventola per Stroll nelle FP2, che va a sbattere con la sua Williams alla Massenet. Il copione si ripete al sabato mattina, con Vettel leader davanti a Raikkonen. Terzo è Bottas, davanti a Verstappen, Hamilton, Ricciardo, Sainz, Kvyat, Magnussen e Vandoorne. Qualifiche: il Rosso domina anche al sabato pomeriggio, quando Kimi Raikkonen conquista la pole position del GP di Monaco, grazie al tempo di 1:12.178, affiancato dal compagno di box Vettel. Seconda fila per la Mercedes di Bottas, che condivide lo schieramento insieme a Verstappen, mentre Ricciardo, Sainz, Perez, Grosjean, Button e Vandoorne completano le prime cinque file. Solo la 13esima piazza invece per Hamilton, che non è riuscito nemmeno ad accedere alla Q3, dopo essersi ritrovato davanti la McLaren di Vandoorne, andata a muro sul finale della Q2. Gara: Raikkonen scatta bene e tiene la testa del gruppo, seguito da Vettel e Bottas. Hamilton al via passa subito Vandoorne. Wehrelin e Button si fermano al primo giro per il cambio gomme: la Sauber si prenderà 5 secondi di penalità per unsafe release ai danni della McLaren. Al giro 16 il primo ritiro è per la Renault di Hulkenberg, con il motore in fumo. Il giro successivo Perez è ai box, costretto a sostituire il muso per un contatto con le bandiere. Hamilton sale così decimo. Al giro 36 Raikkonen è ai box, mentre Ricciardo e Vettel rimangono fuori ad accumulare vantaggio. Il tedesco passa al comando, seguito da Ricciardo, Raikkonen, Sainz, Bottas, Verstappen, Grosjean, Magnussen, Kvyat e Hamilton. Al giro 38 Ricciardo è ai box, per tornare poi in pista terzo. Vettel lo segue al giro successivo: tornato in pista è il nuovo leader della corsa. Al giro 47 pitta anche Hamilton, e rientra settimo. Vettel prosegue indisturbato, mentre Ricciardo ha messo nel mirino Raikkonen. Alle spalle dei due, Verstappen punta Bottas, mentre Hamilton è a caccia di Sainz.  A una ventina di giri dalla fine la top ten vede Vettel al comando, seguito da Raikkonen, Ricciardo, Bottas, Verstappen, Sainz, Hamilton, Grosjean, Kvyat e Vandoorne. Al giro 60 Button tenta il sorpasso su Wehrlein prima del tunnel, ma i due si toccano e la Sauber finisce a testa in giù contro le barriere! Safety car in pista. Al giro 65 la vettura di sicurezza è costretta a rientrare un’altra volta in pista, dopo che anche Ericsson è finito contro le barriere con la sua Sauber. Poco dopo la stessa sorte, nello stesso punto, tocca anche alla McLaren di Vandoorne. Al giro 72 Perez si lancia su Kvyat al Casinò: i due si toccano. La Toro Rosso termina così la sua corsa, mentre la Force India riesce a proseguire. AL giro 74 si ritira la Williams di Stroll. Vettel taglia poco dopo il traguardo davanti a Raikkonen e Ricciardo, con Bottas, Verstappen, Sainz, Hamilton, Grosjean, Massa e Magnussen a chiudere la top ten.

Migliore edizione per gli autori:

Edizione 1984: sul circuito monegasco fin dalla mattina si abbatte un violento temporale. Partenza ritardata di quasi un’ora mentre si attendono miglioramenti. Al via Prost (McLaren – TAG Porsche), poleman il giorno precedente, mantiene il comando seguito da Mansell e Arnoux; alla St.Devote Warwick si tocca con Arnoux e finisce contro le barriere, dietro Tambay si tocca con De Cesaris e va a sbattere contro la Renault del compagno di squadra. Warwick scende dalla sua vettura zoppicando mentre Tambay viene portato via in barella dai commissari. Prost guida la corsa seguito da Mansell, Arnoux, Alboreto, Lauda e Rosberg. Al quarto giro Lauda sorpassa Alboreto e due giri più tardi riesce a superare l’altra Ferrari di Arnoux. Al nono passaggio Teo Fabi rimane fermo in pista: un commissario tenta di spingerlo ma Prost non lo vede e lo colpisce a una gamba in modo lieve. Intanto, dalle retrovie, a conquistare l’attenzione di pubblico e telecronisti è un giovane pilota con casco verde-oro che con la sua Toleman – Hart gommata Michelin gira in tempi impressionanti: è Ayrton Senna, alla sua prima stagione in Formula Uno. Al 15° giro Mansell, al comando della corsa dopo aver superato Prost, perde il controllo della sua Lotus e sbatte contro il guard-rail, tenta di ripartire ma si ferma poco dopo. Nel frattempo Senna si libera prima di Rosberg e poi di Arnoux e va all’attacco di Lauda, riuscendo nell’impresa di sorpassarlo all’inizio del 19° giro, lungo il rettilineo d’arrivo, portandosi in seconda posizione. Intanto anche Stefan Bellof (Tyrrell) va molto forte e come Senna compie una serie di sorpassi impressionanti. Al 24° passaggio Lauda finisce in testacoda alla curva del Casinò, rompendo una sospensione. Si vedono due lotte molto accese: quella a “distanza” tra Prost e Senna, con il brasiliano che giro dopo giro guadagna terreno, e quella tra Arnoux e Bellof, con il giovane tedesco che riesce a sorpassare il francese al 27° giro. Due tornate più tardi Prost sventola la mano lungo il rettilineo chiedendo la sospensione della gara, cosa che avviene al 32° giro e che dà la metà dei punti ai primi sei piloti arrivati al traguardo, non essendo stato coperto il 75% di gara come previsto da regolamento. Dietro a Prost giungono un grande, seppur scontento, Senna, e un altrettanto strepitoso Stefan Bellof, che verrà poi squalificato per irregolarità sulla proprio monoposto.

Migliore edizione per i lettori:

Edizione 1981: la Scuderia Ferrari confermò ancora per due stagioni Gilles Villeneuve nel ruolo di pilota titolare. Ciò smentiva le voci di un passaggio del canadese all’Alfa Romeo o alla Williams. La Lotus portò la 87, modello sostitutivo della 88, che non era stata accettata secondo regolamento. Ci furono delle pre-qualifiche in cui si qualificarono Patrick Tambay, Marc Surer, Beppe Gabbiani, e Piercarlo Ghinzani. Al giovedì Nelson Piquet su Brabham ottenne il miglior tempo in 1’25″710, staccando di oltre un secondo Gilles Villeneuve. La prestazione della vettura inglese suscitò polemiche: secondo alcuni la monoosto disponeva di un serbatoio molto piccolo, tale da contenere una dose limitata di benzina, secondo altri invece il motore Cosworth fu particolarmente elaborato per avere un surplus di potenza (540 CV contro i 480 previsti). Vennero cancellati i migliori tempi di Elio de Angelis e Riccardo Patrese, in quanto le loro vetture furono trovate irregolari: erano a meno di 6 centimetri dal suolo. Al sabato nessuno riuscì a battere il tempo di Piquet, che così conquistò la sua quinta pole position nel Mondiale, la venticinquesima per la Brabham. La lotta per la seconda posizione in griglia fu molto serrata: vi si alternarono Carlos Reutemann, Riccardo Patrese e infine Gilles Villeneuve, che chiuse a 78 millesimi dal tempo di Piquet. La seconda fila fu conquistata da Nigel Mansell e da Reutemann. Gara: il via della gara venne posticipato in quanto un incendio aveva colpito, verso le 14:15 (un’ora e un quarto prima dell’ora fissata per la partenza) le cucine dell’Hotel Loews, struttura attigua al tracciato, tanto da dare il nome al tornantino dopo il Mirabeau alto. L’acqua usata per spegnare l’incendio aveva reso umida la pista all’interno del Tunnel e vi era il pericolo di crolli. Alle 16:10 il Direttore di gara radunò i piloti chiedendo loro di effettuare due giri di ricognizione per valutare lo stato della pista. Venne deciso di porre delle bandiere gialle lungo l’interno del Tunnel, al fine di vietare i sorpassi in quel tratto. Il GP parte così con quasi un’ora di ritardo. Al via Piquet scatta senza problemi e mantenne il comando della corsa davanti a Villeneuve, Nigel Mansell, Carlos Reutemann, Alan Jones, Riccardo Patrese ed Elio de Angelis. Al giro 14 Reutemann tampona Mansell, costringendolo al ritiro, mentre al 16° passaggio Villeneuve deve cedere la seconda piazza ad Alan Jones. Al giro 53 Piquet è costretto al ritiro dopo aver sbattuto contro le barriere in un tentativo di doppiaggio. Si riaccende così la lotta per la prima posizione: Jones è davanti ma soffre di problemi di pescaggio del carburante, così Villeneuve aumenta il ritmo e sfrutta al massimo le potenzialità della sua Ferrari per passarlo e vincere dopo 76 tornate il suo quinto GP in carriera, il primo per la Ferrari dopo quello degli USA 1979.

RECORD

Giro prova: 1:12.178 – K Raikkonen – Ferrari – 2017
Giro gara: 1:14.820 – S Perez – Force India – 2017
Distanza: 1h40:29.329 – F Alonso – McLaren – 2007
Vittorie pilota: 6 – A Senna
Vittorie team: 15 – McLaren
Pole pilota: 5 – A Senna
Pole team: 11 – McLaren
Migliori giri pilota: 5 – M Schumacher
Migliori giri team: 17 – Ferrari
Podi pilota: 8 – A Senna
Podi team: 51 – Ferrari

Albo d’oro

  1. 1929 W Grover – Bugatti
  2. 1930 R Dreyfus – Bugatti
  3. 1931 L Chiron – Bugatti
  4. 1932 T Nuvolari – Alfa Romeo
  5. 1933 A Varzi – Bugatti
  6. 1934 G Moll – Alfa Romeo
  7. 1935 L Fagioli – Mercedes
  8. 1936 R Caracciola – Mercedes
  9. 1937 M Brauchitsch – Mercedes
  10. 1948 G Farina – Maserati
  11. 1950 J Fangio – Alfa Romeo
  12. 1952 V Marzotto – Ferrari
  13. 1955 M Trintignant – Ferrari
  14. 1956 S Moss – Maserati
  15. 1957 J Fangio – Maserati
  16. 1958 M Trintignant – Cooper Climax
  17. 1959 J Brabham – Cooper Climax
  18. 1960 S Moss – Lotus Climax
  19. 1961 S Moss – Lotus Climax
  20. 1962 B McLaren – Cooper Climax
  21. 1963 G Hill – BRM
  22. 1964 G Hill – BRM
  23. 1965 G Hill – BRM
  24. 1966 J Stewart – BRM
  25. 1967 D Hulme – Brabham Repco
  26. 1968 G Hill – Lotus Ford
  27. 1969 G Hill – Lotus Ford
  28. 1970 J Rindt – Lotus Ford
  29. 1971 J Stewart – Tyrrell Ford
  30. 1972 J Beltoise – BRM
  31. 1973 J Stewart – Tyrrell Ford
  32. 1974 R Peterson – Lotus Ford
  33. 1975 N Lauda – Ferrari
  34. 1976 N Lauda – Ferrari
  35. 1977 J Scheckter – Wolf Ford
  36. 1978 P Depailler – Tyrrell Ford
  37. 1979 J Scheckter – Ferrari
  38. 1980 C Reutermann – Williams Ford
  39. 1981 G Villeneuve – Ferrari
  40. 1982 R Patrese – Brabham Ford
  41. 1983 K Rosberg – Williams Ford
  42. 1984 A Prost – McLaren TAG
  43. 1985 A Prost – McLaren TAG
  44. 1986 A Prost – McLaren TAG
  45. 1987 A Senna – Lotus Honda
  46. 1988 A Prost – McLaren Honda
  47. 1989 A Senna – McLaren Honda
  48. 1990 A Senna – McLaren Honda
  49. 1991 A Senna – McLaren Honda
  50. 1992 A Senna – McLaren Honda
  51. 1993 A Senna – McLaren Ford
  52. 1994 M Schumacher – Benetton Ford
  53. 1995 M Schumacher – Benetton Renault
  54. 1996 O Panis – Ligier Mugen Honda
  55. 1997 M Schumacher – Ferrari
  56. 1998 M Hakkinen – McLaren Mercedes
  57. 1999 M Schumacher – Ferrari
  58. 2000 D Coulthard – McLaren Mercedes
  59. 2001 M Schumacher – Ferrari
  60. 2002 D Coulthard – McLaren Mercedes
  61. 2003 J Montoya – Williams BMW
  62. 2004 J Trulli – Renault
  63. 2005 K Raikkonen – McLaren Mercedes
  64. 2006 F Alonso – Renault
  65. 2007 F Alonso – McLaren Mercedes
  66. 2008 L Hamilton – McLaren Mercedes
  67. 2009 J Button – Brawn GP Mercedes
  68. 2010 M Webber – Red Bull Renault
  69. 2011 S Vettel – Red Bull Renault
  70. 2012 M Webber – Red Bull Renault
  71. 2013 N Rosberg – Mercedes
  72. 2014 N Rosberg – Mercedes
  73. 2015 N Rosberg – Mercedes
  74. 2016 L Hamilton – Mercedes
  75. 2017 S Vettel – Ferrari

Fonti: Brembo, Pirelli, Magneti Marelli

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