GP Cina: analisi del weekend

GP Cina: analisi del weekend

La Formula 1 non si ferma mai, nemmeno nel giorno di Pasqua, regalandoci una gara non bella quanto l’ultima corsa in Bahrain, ma sicuramente piena di spunti di interesse e, è il caso di dirlo visto che siamo in tema, con qualche sorpresa. La Mercedes non è più una novità e si conferma essere una vettura imbattibile in qualsiasi condizione. Lewis Hamilton domina qualifiche e gara mentre il suo compagno arranca un po’ di più, ma nonostante ciò dopo una brutta partenza riesce a rimontare dalla sesta posizione fino al secondo posto finale, forte di una vettura, la W05, così forte che è quasi impossibile non finire un Gran Premio siglando una doppietta.

In questo senso la classifica costruttori parla chiaro: sono già ben 97 punti di distacco quelli che dividono il team della stella a tre punti con i rivali della Red Bull. Insomma, considerando queste premesse il dominio di Lewis Hamilton non fa notizia dal momento che la gara è un’ennesima riprova che ci troviamo dinanzi ad un campionato già segnato.

La sorpresa di Pasqua la fa soprattutto la Ferrari che agguanta il primo podio della stagione grazie ad una gara sontuosa di Fernando Alonso. Dopo i difficili giorni culminati con le dimissioni di Stefano Domenicali e l’affidamento della gestione sportiva a Marco Mattiacci, un risultato del genere ci voleva. Alonso ha sfruttato al massimo il pacchetto messogli a disposizione e ha gestito al meglio le gomme Pirelli; grazie anche ad un’ottima partenza è riuscito a cogliere questo importante risultato per la scuderia di Maranello. Importanti in questo senso sono stati gli aggiornamenti grazie ai quali la power unit della Rossa riesce ad erogare meglio la potenza e a perdere quindi meno tempo prezioso sui rettilinei. Ancora in ombra Kimi Raikkonen che sembra letteralmente spaesato. Fuori in Q2 al sabato e anonimo in gara la domenica, a questo punto sorge un dubbio viene spontaneo: era davvero un pilota finito Felipe Massa oppure è Fernando Alonso che fa (tanta) differenza rispetto a chiunque?

Benino una Red Bull dai due volti: quello sorridente di Daniel Ricciardo e quello un po’ più teso di Sebastian Vettel. Sì perché l’australiano oltre a infliggere mezzo secondo in qualifica al 4 volte campione del mondo riesce anche a terminargli davanti in gara sorpassandolo un’altra volta (come già accaduto lo scorso Gran Premio in Bahrain) nonostante Sebastian Vettel avesse ignorato l’ordine di scuderia. Sembra quasi che Vettel riesca a gestire in maniera peggiore le gomme rispetto a quanto riesce a fare il suo compagno di squadra. Problematiche che il team dovrà fronteggiare anche nel futuro prossimo visto che Ricciardo è un ragazzo giovane e arrembante. Mette molta impressione vedere il team di Milton Keynes costretto ad inseguire nel campionato costruttori la Mercedes a quasi 100 punti di distacco dopo appena quattro gare.

Compie un passo indietro la Force India, in ogni caso porta a casa bei punti con Nico Hulkenberg sesto e Sergio Perez nono, con quest’ultimo che migliora notevolmente il sedicesimo posto conquistato al sabato. Sarebbe potuta essere una domenica pasquale molto più ricca di soddisfazioni per la Williams se non fosse stato per l’erroraccio ai box che ha compromesso la gara di Felipe Massa e tolto un po’ di spettacolo alla lotta per la sesta posizione. La qualifica infatti non era andata male, con i due alfieri qualificatisi sesto e settimo. Alla fine Valtteri Bottas è riuscito a tagliare il traguardo in settima posizione dietro Nico Hulkenberg: l’impressione è che sia la Williams che la Force India abbiano fatto dei passi indietro su un circuito di questo tipo dove, nonostante un rettilineo lungo oltre un chilometro, è molto importante il telaio in termini di efficienza aereodinamica. Vedremo se fra due settimane a Barcellona verrà confermata questa impressione.

Letteralmente scomparse le due Mclaren. Dopo un grande avvio di stagione in Australia dove Kevin Magnussen e Jenson Button hanno conquistato il secondo e terzo gradino del podio, il team di Woking non è più riuscito a replicare questo tipo di risultato finendo nelle retrovie. Sabato disastroso, con tutte e due le vetture fuori dalla Q2, domenica perfino peggiore, con nessuno dei due piloti che riesce a terminare in zona punti. C’è molto da ragionare e da fare a Woking; che sarebbe stata una stagione di transizione lo si sapeva dal momento che la McLaren sta aspettando la fornitura dei motori Honda per tornare grande, ma queste non sono posizioni consone al blasone del team inglese soprattutto dopo le faville del primo GP.

Bene la Toro Rosso che riesce a piazzare Daniel Kvyat in decima posizione e quindi in zona punti. Nonostante qualche incidente di troppo, il giovane russo non sta facendo male nel suo esordio in Formula 1. Piccoli passettini avanti per la Lotus: Romain Grosjean è riuscito a rientrare in Q3 durante le qualifiche bagnate di sabato (segno che tanto scarso come pilota non è) salvo poi esser costretto al ritiro in gara, mentre invece il compagno di squadra Pastor Maldonado è giunto quattordicesimo, ma ce lo ricorderemo più per le imbarazzanti prove libere che per il resto del week-end. Peccato per Kamui Kobayashi che, oltre ad aver fatto arrabbiare Vettel per essersi permesso di effettuare uno sdoppiamento, si è visto negare il sorpasso a Bianchi all’ultimo giro poiché il commissario aveva erroneamente sventolato la bandiera a scacchi al giro precedente. Peccato ma siamo sicuri che Kamui farà in modo di mettersi nuovamente in mostra.

Il Circus farà tappa fra due settimane a Barcellona dove inizierà la stagione europea: come da tradizione i team porteranno corposi aggiornamenti alle monoposto per questo appuntamento della stagione, addirittura si vocifera che la Red Bull porterà una versione B della proprio monoposto. Vedremo, in ogni caso sarà una gara molto interessante dove sarà possibile per i succitati motivi vedere un rimescolamento delle gerarchie su una pista dove fra l’altro conta molto più l’efficienza aereodinamica che la pura potenza del motore.

Davide Gambardella

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