F1 | Szafnauer e la chiamata a Wolff: il retroscena del talento di Red Bull che scelse la Force India

L'aneddoto riguarda Guru Johl, ex senior aerodynamicist della Red Bull passato in Force India

F1 | Szafnauer e la chiamata a Wolff: il retroscena del talento di Red Bull che scelse la Force India

F1 Szafnauer Force India – Otmar Szafnauer, l’ex Chief Operating Officer di Force India, ha svelato un interessante retroscena riguardante una telefonata avuta con Toto Wolff, in seguito all’assunzione di un importante membro del team Red Bull, il senior aerodynamicist Guru Johl. In un’intervista al podcast High Performance, Szafnauer ha spiegato come Wolff reagì con stupore alla notizia.

Durante il suo periodo in Force India, Szafnauer aveva intrapreso una serie di assunzioni strategiche per rafforzare il team. «Quando sono arrivato, eravamo in 280. Alla fine della mia esperienza, invece, il team contava 408 membri. Ho assunto personalmente ognuno di loro», ha dichiarato, aggiungendo che l’obiettivo era colmare le lacune nelle competenze e reclutare i migliori professionisti disponibili.«Ricordo di aver chiamato Toto e, mentre discutevamo di altro, ho menzionato che un senior aerodynamicist di Red Bull stava per unirsi a noi. Mi chiese il perché quel professionista non stesse venendo alla Mercedes. Non poteva credere che un talento di quel livello avesse scelto Force India».

Szafnauer orgoglioso del lavoro in Force India

Szafnauer ha sottolineato come Force India avesse costruito una reputazione positiva come ambiente di lavoro, un fattore che probabilmente influenzò la decisione di Johl. «Il nostro team era considerato un ottimo posto per lavorare, nonostante il budget limitato rispetto ai colossi come Mercedes o Red Bull».

Nel proseguo dell’intervista, Szafnauer ha spiegato di essere stato ispirato dall’attenzione ai dettagli di Wolff e dalla sua forte competitività. «Toto era noto per osservare attentamente i garage degli altri team durante i Gran Premi, per capire chi avesse la migliore organizzazione. Spesso era Red Bull, e diceva al suo direttore sportivo, Ron Meadows, che voleva qualcosa di migliore. Questo dimostra quanto fosse competitivo».

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